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Se la Rete si “ingoia” anche la televisione

da Redazione

Ha fatto goal la Rete che entra nella Tv. La next generation tv con i cosiddetti servizi over the top nel 2014 genererà ricavi in Europa per 2,86 miliardi di euro, a partire dai 340 milioni di euro del 2011. E’ la previsione di uno studio di ITmedia Consulting.

di Saverio Mercadante

Ha fatto goal la Rete che entra nella Tv. La next generation tv con i cosiddetti servizi over the top nel 2014 genererà ricavi in Europa per 2,86 miliardi di euro, a partire dai 340 milioni di euro del 2011. E’ la previsione di uno studio di ITmedia Consulting. Le televisioni che si connettono a internet saranno le protagoniste della rivoluzione televisiva dei prossimi anni: cresce la domanda di servizi web sul piccolo schermo che fa di internet la principale piattaforma distributiva del futuro. I quasi tre miliardi di ricavi verranno per la maggior parte da servizi a pagamento. Il tasso di crescita annuale previsto è del 110%. Lo sviluppo di questi new media determinerà l’arretramento della raccolta pubblicitaria: i servizi transattivi e quelli su abbonamento prenderanno il sopravvento. I ricavi della raccolta pubblicitaria caleranno dal 70% del 2011 al 40% del 2014.

 

Sbanca negli USA la TV over the top

Negli Stati Uniti, la tv over-the-top, (Ott, la televisione su una Rete già esistente, ndr) e il video on-demand su Internet infliggeranno un colpo mortale ai dvd, ma non alle pay tv, almeno per ora. Secondo Frank Magid Associates, solo l’1% dei consumatori ha abbandonato il proprio operatore di tv a pagamento a favore dei servizi di streaming online. Anzi la società di consulenza rileva che i consumatori che usano molte piattaforme alternative tendono anche a spendere di più sui servizi in abbonamento. Un segnale che la Ott potrebbe potenziare e non sostituire la tv tradizionale. La capacità media degli americani di consumare video è impressionante. I consumatori vanno aggiungendo più forme al loro portafoglio di opzioni per guardare video. Diverso il caso dei dvd: In-Stat calcola che le vendite subiranno perdite a due cifre lasciando sul terreno 4,6 miliardi di dollari di giro d’affari tra 2009 e 2014, mentre le vendite dello streaming online si moltiplicheranno quasi per tre nei prossimi cinque anni arrivando a circa 6,3 miliardi di dollari (di cui 3,5 miliardi solo dagli abbonamenti al video on-demand.

 

Il mercato della tv è in crescita

La ripresa economica in Europa, pur fragile, sta procedendo a un ritmo leggermente più rapido del previsto. Ne beneficia il settore televisivo, che riporta risultati incoraggianti. Dopo lo sconfortante -3,1% del 2009, lo scorso anno il mercato TV è cresciuto del 5,6%. Sono i dati presentati da ITMedia Consulting alla IX edizione di Turning Digital.

Il panorama muta velocemente e oggi vede la televisione digitale terrestre avere la meglio sul satellite e divenire la piattaforma televisiva digitale più diffusa in Italia. La Tv digitale, nel suo complesso, ha raggiunto nell’Europa occidentale e quindi anche in Italia una penetrazione dell’87% nel 2010, con una crescita su base annua del 30% e 170 milioni di case coperte. Un dato che vede Italia e Francia ai primi posti in Europa (nonostante ancora la fase di switch-over in corso) e che ha sicuramente risentito del recente switch off spagnolo. Il satellite, che secondo alcuni è il grande sconfitto dalla competizione con la DTT (visto che è disponibile dai primi anni Novanta dello scorso secolo), raggiunge circa il 37% delle abitazioni europee, seguito in classifica dal cavo col 21%. Discorso a parte merita invece l’IPTV (Internet Protocol Television), che vede il vecchio continente rappresentare un mercato fiorente e dinamico, con un crescita pari al 27% durante lo scorso anno. Ad alimentare tale trend sono stati sicuramente i contenuti video (streaming e on demand), sempre più prodotti in numero e più curati nella qualità, che conseguentemente ha determinato un aumento di produzione e vendita di televisioni connesse alla rete. In generale, il mercato della televisione nel 2010 ha raggiunto i 91,7 miliardi di euro di ricavi, segnando un più 5,6% dopo il preoccupante meno 3,1% registrato nel 2009. Anche la pubblicità si riprende dai risultati negativi del 2009 crescendo del 3,4%, ma ancora a ritmi inferiori al periodo precedente la crisi. Sempre prendendo l’Europa come area di riferimento, il Rapporto indica altri due fattori guida nella valutazione del mercato televisivo transnazionale: le pay-tv e le piattaforme multichannel. La Pay-Tv, infatti, si dimostra ancora una volta il motore che guida la crescita dell’intero settore. Il +9,6% del 2010 rappresenta il miglior risultato in tre anni, pur non raggiungendo più le cifre doppie degli anni passati, e dimostra come le famiglie non siano intenzionate a rinunciare ai contenuti di valore e considerino la TV come fondamentale per l’intrattenimento domestico anche in tempi di crisi. Le piattaforme multichannel, invece, stanno crescendo anno dopo anno, totalizzando il 45% dei ricavi totali del mercato e mantenendo una crescita annua di circa il 7%.

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