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Servizi e attività d’investimento: il Regolamento slitta ad agosto

da Alessandro Carli

La scadenza della procedura di pubblica consultazione sulla bozza di provvedimento intitolato “Regolamento in materia di servizi e attività di investimento” è prorogata al 9 agosto 2024. A comunicarlo, la Banca Centrale della Repubblica di San Marino.

LA RATIO

Il provvedimento è finalizzato a rispondere a una pluralità di obiettivi, tra cui l’adempimento di impegni internazionali derivanti dalla Convenzione Monetaria e il rafforzamento delle misure a tutela degli investitori, consentendo l’istituzione anche nella Repubblica di San Marino di una nuova tipologia di intermediario finanziario – l’impresa di investimento – con contestuale ulteriore ampliamento e diversificazione della struttura del sistema finanziario sammarinese.

I PROFILI

I principali profili che caratterizzano il provvedimento sono infatti individuabili nei seguenti:

• introduzione di una disciplina organica in materia di servizi e attività di investimento, più precisamente con riguardo alla prestazione – anche da parte di banche e di altri intermediari autorizzati – dei servizi e delle attività di cui alle lettere dalla D1 alla D7 dell’Allegato 1 alla Legge n. 165/2005 (LISF), in attuazione del Decreto Delegato n. 61/2019 e della stessa LISF, con relativa implementazione nell’ordinamento finanziario interno, relativamente a tali attività riservate, della disciplina UE del framework MiFID2-MiFIR (Direttiva UE n. 2014/65 e Regolamento UE n. 600/2014);

• introduzione di una disciplina specifica concernente l’impresa di investimento, tipologia di intermediario finanziario nuova per il contesto sammarinese, tenendo altresì conto delle più recenti disposizioni UE in materia di cui al framework IFD-IFR (Direttiva UE n. 2019/2034 e Reg. UE n. 2019/2033);

• introduzione, con specifico riferimento alle metriche di vigilanza prudenziale, di una disciplina organica in materia di requisiti patrimoniali per i rischi di mercato, in attuazione del Decreto Delegato n. 50/2019 e della LISF, con implementazione quindi nell’ordinamento finanziario interno della disciplina UE sui requisiti patrimoniali in materia di rischi di mercato di cui al metodo standardizzato del Regolamento UE n. 575/2013, con applicazione, in coerenza agli standard internazionali, anche alle banche.

Il provvedimento, tenuto conto degli adeguamenti richiesti agli intermediari finanziari che già prestano in Repubblica servizi e attività di investimento, prevede, scrive BCSM, “norme transitorie in ottica di phase-in sulla data di applicazione delle diverse disposizioni di nuova introduzione”.

Per quanto concerne la tecnica redazionale infine, le disposizioni previste nel provvedimento sono, in più parti, integrate da ulteriori disposizioni UE, perlopiù misure di secondo livello, a cui si è fatto diretto rinvio.

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