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Al meeting di Rimini l’’incontro ideale tra arte, musica e teatro

da Redazione

Parallelamente agli incontri del Meeting di Rimini – che quest’anno è racchiusa sotto il titolo “E l’esistenza diventa una immensa certezza”e che vedrà tra i protagonisti anche San Marino -, la kermesse propone un nutrito cartellone di mostre e concerti.

 

RIMINI – E’ l’altro volto del Meeting, che da anni richiama gli appassionati delle arti.

Parallelamente agli incontri in della manifestazione – che quest’anno è racchiusa sotto il titolo “E l’esistenza diventa una immensa certezza”e che vedrà tra i protagonisti anche San Marino -, la kermesse propone un nutrito cartellone di mostre e concerti.

Domenica 21 agosto apre infatti “La Sapienza risplende. Madonne d’Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento”, un insieme assolutamente eccezionale di dipinti e sculture lignee di area abruzzese che coprono l’arco cronologico tra la fine del XII e gli inizi del XVI secolo. E’ la certezza che proviene dalla sapienza a stringere un nesso concettuale fra queste superbe raffigurazioni, che fondono il carattere popolare con l’intonazione aulica della regalità di Maria “sedes Sapientiae” e Madre. La mostra comprende una ventina di esemplari di notevoli dimensioni.

“Mia sorella la vita. Boris Pasternak” è invece il titolo della mostra che si snoderà intorno a tre personaggi emblematici per Pasternak (nella foto): Amleto, Faust e il dottor Živago. I primi due Pasternak frequentò a lungo come traduttore di Shakespeare e di Goethe, e l’ultimo è protagonista del grande romanzo che gli valse nel 1957 l’assegnazione del Nobel. Amleto (cui è dedicata anche la prima poesia del ciclo “Il dottor Živago”), è l’emblema dell’uomo che fa ingresso nella vita, consapevole di una responsabilità e di un sacrificio che gli vengono dall’essere mandato. Faust è l’uomo che cerca di strappare un brandello di felicità con le proprie forze. Il dottor Živago (il nome in russo ha la stessa radice di “vita”), è il superamento della tentazione faustiana e il compimento dell’attesa di Amleto.

Raccogliendo la provocazione di Benedetto XVI, che nel suo viaggio in Inghilterra ha indicato il beato Newman come figura a cui guardare, soprattutto per la sua modernità, “Cor ad Cor loquitur. La certezza di Newman, coscienza e realtà” ripercorrerà il cammino della vita attraverso le tre conversioni che l’hanno caratterizzata, proponendo un percorso biografico e tematico, da cui emergerà come la coscienza sia stata la forza motrice di tutto il suo cammino verso la certezza della verità (ex umbris et imaginibus in veritatem, fece scrivere sul suo epitaffio) e come tale cammino abbia caratterizzato anche il suo essere educatore e amante della bellezza.

Il 20 agosto inoltre aprirà gli occhi “L’uomo, il volto, il Mistero. Capolavori dai Musei Vaticani”, la mostra che verrà ospitata all’interno dei Musei di Stato della Repubblica di San Marino: un evento che rappresenta una preziosa tappa di quel viaggio iniziato alla metà di giugno con la visita del Santo Padre. Un’ascesi che, come ha sottolineato durante la presentazione Giovanni Gentili (curatore, assieme ad Antonio Paolucci) si compirà in sei tappe e in circa 50 opere esposte.

Ma spazio anche alla grande musica internazionale e al teatro. All’Arena D3 – il 24 agosto alle 21.45 – si esibiranno The Chieftains, gli ambasciatori della musica irlandese e celtica. Ogni loro concerto è un happening, un evento che coinvolge il pubblico ed i musicisti ospiti che, di volta in volta, i Chieftains, portano con loro sul palco, scoprendo talenti sempre nuovi. Ad accompagnarli in questo viaggio ci sarà l’ormai mitico corpo di ballo dei Chieftains, formato da Jon e Nathan Pilatzke incredibili ballerini di Step e Ottawa Valley Dance insieme alla fantastica Irish Dancer Cara Butler.

Stesso luogo e stessa ora – ma il giorno successivo – per l’esibizione di Niccolò Fabi, cantautore raffinato capace di emozionare e di parlare al cuore.

Sempre all’Arena e sempre alle 21.45 – ma il giorno 26 agosto – è atteso Paolo Cevoli: il celebre attore romagnolo diventato famoso con il personaggio dell’assessore alle varie ed eventuali (Palmiro Cangini) metterà in scena “la penultima cena”, un monologo storico-comico-gastronomico che lo vedrà impegnato nei panni del cuoco romano Paulus Simplicius Marone, che salta di palo in frasca e da un fornello all’altro parlando di cucina, di religione, di amore, di politica. Una performance teatrale ben oltre le apparizioni cabarettistiche televisive.

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