E’ la “capacità di colui che è in grado di conoscere e di applicare una tecnica ad una situazione problematica”.
di Roberto Parma
Competenza: “Capacità di colui che è in grado di conoscere e di applicare una tecnica ad una situazione problematica”.
Questa definizione di competenza a me piace moltissimo e provo a spiegarvi perché. Anzitutto non dà troppa enfasi alle conoscenze acquisite, ma afferma come requisito necessario l’essere in grado di apprendere. Ciò che fa la differenza quindi, non è soltanto il sapere disponibile in un determinato momento, quanto piuttosto la disponibilità ad aggiornare le proprie basi teoriche, talvolta addirittura mettendo in discussione alcune comode certezze.
A questa condizione – prosegue la definizione – deve aggiungersi l’abilità dell’individuo a trasformare il proprio sapere in azioni concrete ed efficaci. L’esperienza è sicuramente l’unica testimonianza valida di possedere una competenza. Per intenderci nessuno con un po’ di giudizio sceglierebbe di farsi operare da un medico solo perché all’università era l’alunno più bravo.
Ma ancora manca qualcosa: al pari della conoscenza e della sua applicazione tecnica trova sempre più rilievo la dimensione umana, soggettiva. Le caratteristiche della personalità sono difatti determinati quando si affronta una situazione di criticità.
Per tornare al nostro esempio: motivazione, responsabilità, autocontrollo, capacità di lavorare in gruppo e di gestire lo stress fanno diventare un medico capace un medico bravo.