Home FixingFixing Il noccioleto di Jandomenico Guidi: da un anno a San Marino la “Tonda Gentile delle Langhe”

Il noccioleto di Jandomenico Guidi: da un anno a San Marino la “Tonda Gentile delle Langhe”

da Redazione

“Il sapore e l’aroma di questa nocciola sono finissimi e rendono questa varietà molto ricercata per l’industria dolciaria”.

CTSM Jandomenico Guidi 3

 

“…sole e ombre di punto / in nonpunto, fruscio, dissoluzione / di meridiane stelle! / di miriadi, a mazzi, di nocciole! / carole, già-nocciole / già invasione e abbondanze / e tutte, tutte a San Rocco / benedizioni”. Con ogni probabilità il poeta Andrea Zanzotto – sua questa lirica (“Da Meteo”) – non si è mai recato a San Marino, ma con la stessa probabilità ha avuto modo di “ammirare”, almeno mentalmente, il Titano: fu difatti uno dei collaboratori di Federico Fellini per il film “Casanova”. La certezza è che questo frammento poetico ha trovato radici fertili in Repubblica un anno fa e che oggi, mentre l’inverno si sta allontanando, sta mostrando al cielo i suoi primi germogli.

Jandomenico Guidi, socio della Cooperativa Ammasso Prodotti Agricoli – C.A.P.A. ci porta nel punto esatto in cui quello che lui stesso definisce “un tentativo” sta nascendo, un campo nella zona di Faetano.

Ci fa strada e mentre cammina inizia a raccontare. “Nel 2017 i tecnici dell’UGRAA assieme al Presidente del Consorzio Terra di San Marino hanno presentato e proposto ai soci la conversione al biologico. Le declinazioni sono molte: ulivi, vigne, eccetera. Poi è ‘uscito’ il noccioleto…”.

Jandomenico si ferma un attimo e sorride. “Fin da piccolo sono ghiotto delle creme spalmabili…”. Normale pensare alla Nutella. Un pensiero che in realtà è più di un pensiero, anche perché il socio delle C.A.P.A. ha scelto di piantare una varietà di nocciola piuttosto riconoscibile: la “Tonda Gentile delle Langhe”.

“Poco prima della nevicata dello scorso anno, quindi tra le fine di febbraio e i primi di marzo, ho acquistato 650 piantine di ‘TGL’. Appena il tempo si è stabilizzato le ho messe nel terreno che, per ‘struttura’, è simile a quello del Piemonte. Le piantine hanno attecchito – aggiunge mentre accarezza un germoglio –. Parliamo di una pianta ‘rustica’, forte, che non richiede particolari attenzioni. A distanza di 12 mesi dall’incontro con la terra sammarinese ho sparso un po’ di letame. Le radici, inizialmente, devono cercare nutrimento quindi non va messo all’impianto ma l’inverno successivo.

Solo in una seconda fase si può ‘agevolare’ il loro lavoro”. Le piantine sono ancora piccole e Jandomenico si accuccia. “Per raccogliere le nocciole ci vogliono sei anni. Mi avevano consigliato di iniziare con 10 piantine ma all’epoca avevo 58 anni – spiega sorridendo -. In questo mestiere ci vuole anche un po’ di coraggio e tanta passione… così mi sono ‘lanciato’ e ne ho piantate 650”. Jandomenico anticipa la nostra curiosità: “La ‘TGL’ è una tipologia di nocciola abbastanza grande di buona resa quando è sgusciata, più o meno tra il 45% e il 50%. La pianta non è un buon impollinatore e quindi ha bisogno di essere consociata con una varietà impollinatrice. Il sapore e l’aroma di questa nocciola sono finissimi e rendono questa varietà molto ricercata per l’industria dolciaria”.

I suoi occhi intanto si perdono nel verde della Repubblica. Poi si fermano all’altezza dei suoi ulivi, circa 800. Lo sguardo è un invito.

“Poto poco in primavera e quando lo faccio è già estate, a luglio, quando ci sono le olive. In primavera, tra aprile e maggio, sistemo le cime. I ‘monocono’ ne ‘chiedono’ una sola e ben evidente. Poi ovviamente controllo che tutto sia in ordine: se un ramo è fuori asse, lo taglio. Meno tocco e più sono contento. In luglio regolo la quantità di olive presenti: se sono giuste poto normalmente, se sono troppe taglio molto, anche con la motosega. Se sono poche le lascio stare”.

E i risultati gli danno ragione: questa sua “filosofia” gli ha permesso di ottenere produzioni costanti nel tempo.

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