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Sammarinesi all’estero: ecco quanti sono e dove vivono

da Redazione

La comunità più numerosa è quella italiana seguita da quella USA. Report “Migrantes 2018” Italia: la Repubblica si posiziona 26esima.

Mappamondo

 

di Alessandro Carli

 

Nel rapporto Migrantes 2018, diffuso nei giorni scorsi dall’Ambasciata d’Italia (focus sotto), trova spazio anche San Marino. La Repubblica difatti si colloca la 26esimo posto sul numero di presenza degli italiani nei Paesi di tutto il mondo. Gli iscritti all’Aire (Anagrafe Italiana Residenti Estero) sul Titano sono 13.770, provenienti da tutte le Regioni. Com’era facile intuire, la maggior parti di essi proviene dall’Emilia Romagna (con circa 10.500 presenze) e a seguire dalle Marche (1.650 persone). Per quel che concerne invece i cittadini italiani iscritti all’AIRE per solo espatrio, San Marino si colloca il 37esima posizione con 306 persone totali, 156 femmine e 150 maschi (Fonte: Migrantes – Rapporto Italiani nel Mondo; elaborazione su dati AIRE). Interessanti poi (fonte UPECEDS) i sammarinesi residenti all’estero per sesso e nazione: sono in totale 13.341 (5.581 maschi e 7.760 femmine). Vivono soprattutto in Italia (5.668 di cui 2.094 maschi e 3.574 femmine). Al secondo posto si collocano gli Stati Uniti d’America (3.313; 1.547 maschi e 1.766 femmine), la terzo la Francia con 2.031 persone (905 maschi e 1.126 femmine). Sono poi 70 (al 30 settembre 2018) i sammarinesi in Belgio, 59 in Svizzera, 27 in Canada, 21 in Australia e 16 in Brasile.

 

I NUMERI INTERNI


Al 30 settembre 2018 la popolazione residente è risultata pari a 33.403 unità (+0,4% rispetto a settembre 2017) e la popolazione presente, comprendente anche i soggiornanti, ammonta a 34.585 (+0,6% rispetto a settembre 2017). Analizzando lo sviluppo della popolazione negli ultimi dodici mesi è possibile constatare che i cittadini sammarinesi sono rimasti praticamente invariati (pari all’80,9% della popolazione), quelli italiani (15% della popolazione) sono aumentati del +2,6% mentre gli abitanti con cittadinanze diverse da quelle appena elencate (4,1% della popolazione) hanno segnato un incremento del +2,2%. I nati vivi da gennaio a settembre 2018 ammontano a 185 (+11 rispetto allo stesso periodo del 2017), mentre i deceduti nello stesso periodo sono stati 177, (-20,6% rispetto ai primi nove mesi del 2017); il saldo naturale si presenta positivo di 8 unità.

I matrimoni celebrati, ove almeno un coniuge è cittadino sammarinese, da gennaio a settembre 2018 sono stati 119 (-14 rispetto al 2017), di cui solamente 27 sono stati celebrati con rito religioso. Le famiglie ammontano a 14.304 unità (+80 nuclei rispetto all’anno scorso), con un numero medio di componenti pari a 2,32. Da gennaio 2018 il totale delle persone immigrate ammonta a 202 individui; in particolare, la provenienza della maggior parte degli immigrati è quella italiana (164 immigrati), così come la cittadinanza degli immigrati (128 individui hanno la cittadinanza italiana). Gli emigrati ammontano, invece, a 134 individui, di cui 81 hanno scelto l’Italia come destinazione. Gli emigrati con cittadinanza sammarinese sono 96, mentre 32 sono quelli con cittadinanza italiana.

 

RAPPORTO SUGLI ITALIANI NEL MONDO 2018


Tendenze di mobilità all’estero della popolazione: sono stati presentati il Rapporto sugli Italiani nel mondo 2018, a cura della Fondazione Migrantes, e il Dossier Statistico Immigrazione 2018, a cura di IDOS e della rivista “Confronti”. Gli studi hanno confermato il fenomeno dei rilevanti flussi di uscita di giovani italiani, ma non solo. Se la mobilità verso l’estero è aumentata nello scorso anno del 64,7%, la percentuale include anche 25mila migranti rientrati nei loro Paesi (Bangladesh, Pakistan, India, Brasile). Il dato più rilevante riguarda la crescita, negli ultimi anni, degli over50.

L’analisi rivela, con riferimento al 2017, che si sono iscritti all’AIRE quasi 243.000 italiani – di cui il 52,8% per espatrio, il 36,2% per nascita, il 6,3% per reiscrizione da irreperibilità, il 3,7% per acquisizione di cittadinanza e l’1% circa per trasferimento dall’AIRE di altro Comune. La percentuale di italiani che hanno lasciato il proprio Paese corrisponde in valore assoluto a 128.193 persone, ovvero il 3,2% in più rispetto al 2016. Nonostante si tratti di numeri inferiori all’anno precedente, tuttavia la tendenza a emigrare permane forte: il dato complessivo relativo agli ultimi tre anni rivela un aumento del 19,2% e addirittura del 36,2% nell’ultimo quinquennio.

La prima Regione da cui si espatria continua ad essere la Lombardia, seguita dall’Emilia-Romagna, dal Veneto, dalla Sicilia e dalla Puglia. Tra le mete prescelte vi è soprattutto l’Europa (70% delle partenze), seguita da America Latina (14,30%) e America anglosassone (7,5%). In Europa la Germania (20.007) torna a essere la destinazione preferita, seguita dal Regno Unito (18.517) e dalla Francia (12.870). Nonostante il Regno Unito stia sperimentando una flessione di circa 6.000 arrivi rispetto al 2016 (anche a causa della Brexit), resta comunque una delle principali destinazioni. In Portogallo si registra invece la crescita più significativa di arrivi rispetto al 2016, pari a circa il 140% in più.

L’analisi dei dati relativi alle partenze dell’ultimo anno conferma soprattutto un cambiamento sostanziale in atto rispetto agli anni scorsi: a partire dall’Italia sono sicuramente giovani (37,4%) e giovani adulti (25%), ma la crescita più importante riguarda gli italiani da 50 anni in su: + 20,7% nella classe di età 50-64 anni; +35, 3% nella classe 65-74 anni; +78,6% dagli 85 anni. Per quanto riguarda gli ultracinquantenni, si tratta sicuramente di persone che fronteggiano situazioni di precarietà lavorativa, rimaste disoccupate e soprattutto prive di prospettive in Italia, lontane dalla pensione o che hanno bisogno di arrivarvi e che hanno contemporaneamente necessità di mantenere la famiglia.

Interessante la presenza dei “migranti di rimbalzo”, ovvero coloro che dopo anni di emigrazione all’estero (Germania, Svizzera, Francia, Argentina, Cile, Brasile e Stati Uniti) sono dapprima rientrati in Italia per trascorrere la propria vecchiaia nei luoghi di origine ma, rimasti vedovi/e e spesso con i figli nati, cresciuti e lasciati all’estero, decidono di ritornare nel Paese in cui avevano vissuto da migranti, stante le condizioni socio-economiche in Italia.

Un altro dato noto alla rete consolare riguarda il c.d. “migrante previdenziale”, che predilige Paesi con in corso una politica di defiscalizzazione, dove la vita costa molto meno rispetto all’Italia e dove il potere di acquisto risulta di conseguenza, superiore. Accanto alla motivazione economica gioca un ruolo importante la possibilità di trascorrere la vita in un Paese climaticamente piacevole (Thailandia, Spagna, Portogallo, Tunisia, Santo Domingo) e dove è possibile condurre una vita più che dignitosa e/o in cui si riesce a curarsi (o incontrare con più facilità un medico specialista), grazie al contenuto costo di assicurazioni sanitarie private. In tali contesti trova sempre maggiore diffusione la formula del “silver co-housing” (ovvero la coabitazione in spazi condivisi

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