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Italia, crolla il rispetto degli alunni nei confronti dei docenti scolastici

da Redazione

Lo afferma il “Global Teacher Status Index” di Varkey Foundation. A San Marino invece l’85% degli studenti soddisfatto del proprio percorso.

tabella scuola

 

La pubblicazione del “Global Teacher Status Index 2018”, che si basa su un’approfondita opinione svolta in 35 Paesi e che esplora gli atteggiamenti su questioni che vanno da un salario equo per gli insegnanti al rispetto degli alunni nei confronti dei professori, affossa l’Italia. Sul tema è intervenuta anche Radio 24 Il Sole 24 Ore: nell’anno scolastico 2017-2018, in Italia, si sono contate “35 aggressioni a danno di docenti e dirigenti scolastici”. La cronaca è un bollettino di guerra: professori sbeffeggiati e presi a sediate, atti di bullismo, autentici “reportage” fissati e resi pubblici dai telefonini. Non sorprende quindi che l’Italia si sia piazzata al 33esimo posto su 35 (peggio hanno fatto solo Israele e Brasile) per quanto riguarda il rispetto degli alunni per chi sta in cattedra.

“Questo indice fornisce finalmente una prova accademica a qualcosa che abbiamo sempre saputo istintivamente: il legame tra lo status degli insegnanti nella società e il rendimento dei bambini a scuola. Ora possiamo affermare senza ombra di dubbio che il rispetto degli insegnanti non è solo un importante dovere morale, ma è essenziale per i risultati scolastici di un Paese” ha commentato Sunny Varkey della Varkey Foundation, la società che ha condotto l’indagine, lo studio più completo sul rispetto degli insegnanti di tutto il mondo.

Tra le voci più indicative, il 16% degli italiani intervistati ritiene che gli studenti i rispettino i propri insegnanti, la percentuale più bassa in assoluto tra le grandi economie europee e in contrazione rispetto all’indagine svolta nel 2013 (20%) e in netta contrapposizione con la performance della Cina dove quattro intervistati su cinque ha risposto che gli alunni rispettano i propri insegnanti. Eppure, si legge nel documento, il 31% degli italiani vorrebbe che i propri figli intraprendessero la strada dell’insegnamento. Sempre dall’Italia emerge che per un intervistato su due (50%) “gli insegnanti dovrebbero essere pagati in base ai risultati dei loro alunni” e che il 29% li considera “rispettati”. Il 21% infine ha dichiarato che “la professione più simile a quella degli insegnanti è quella degli assistenti sociali”.

La Repubblica da questo punto di vista, può essere considerata un’isola felice. Il portale educazione.sm ha pubblicato (anche se il report non è recentissimo) i dati dell’osservatorio sulla scuola. Gli studenti frequentano prevalentemente Istituti Superiori situati in territorio (77% Istituti Superiori a San Marino versus 23% Istituti Superiori in territorio italiano), prevalentemente licei: il più frequentato è quello scientifico (36% Liceo Scientifico San Marino, 9% Liceo Scientifico Einstein), segue il Liceo Classico (19%) poi il Linguistico (17%). L’Osservatorio rileva che il 71% dei ragazzi è abbastanza soddisfatto del proprio Istituto Superiore, anche se, aggiungono, “si potrebbe sempre migliorare”, “sono soddisfatta delle materie, poco del clima scolastico”. Dato che contrasta con questo atteggiamento positivo, manifestato dai ragazzi verso la scuola scelta, è relativo al 22% degli studenti che, se potesse tornare indietro nella propria storia scolastica, cambierebbe scuola. Tutti gli studenti che esprimono questo pensiero sono ragazzi che frequentano Istituti Superiori in territorio sammarinese. Le cronache locali non riportano scene drammatiche come quelle raccontate in Italia ma l’attenzione sul tema è sempre massima. Anche per questo il 16 ottobre nella Sala Montelupo di Domagnano è stato organizzato un convegno per riflettere sui fenomeni del bullismo e cyberbullismo. La maggioranza, lo scorso anno, ha presentato all’aula un Ordine del giorno, condiviso all’unanimità, affinché il governo, in particolare le Segreterie di Stato per la Sanità e per l’Istruzione, si impegnino nella promozione di studi e di approfondimenti, di iniziative di sensibilizzazione e di informazione nei confronti delle famiglie e della popolazione e ampliare la programmazione educativa della scuola rivolti ai ragazzi.

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