Home FixingFixing Il “colpo d’ala” di Cristian Polverelli: produrre su misura

Il “colpo d’ala” di Cristian Polverelli: produrre su misura

da Redazione

Il co-fondatore (assieme a Gualtiero Tombesi) di Meccanica Moderna si racconta: “Sin dall’inizio abbiamo scelto il contatto umano con i clienti: dagli incontri nascono i progetti”.

Meccanica Moderna cristian polverelli 067

 

di Alessandro Carli

 

Con ogni probabilità Enrico Ruggeri, cantautore e (anche) giornalista di Radio 24, lo definirebbe “un colpo d’ala”: lasciare un posto sicuro per mettersi in proprio. Siamo alla fine degli anni Novanta. La storia la racconta uno dei due diretti interessati, Cristian Polverelli. “Io e il mio attuale socio Gualtiero Tombesi abbiamo lavorato per sei o sette anni in un’azienda meccanica di Dogana. Quando i vertici decisero di ‘puntare’ sui grandi lotti di produzione,– che per noi significava quindi far produrre nei Paesi dove il costo del lavoro era più basso -, capimmo che era giunto il tempo di cambiare percorso lavorativo, diverso, che rispecchiasse di più la nostra idea di lavorazione meccanica. Così a fine dicembre del 2004, fondammo la ‘Meccanica Moderna’, nata per realizzare prototipi e piccole produzioni ad alta precisione”. L’impresa – che in passato è arrivata ad avere una forza lavoro anche di 16 unità, attualmente dà lavoro a 10 persone ed è alla continua ricerca di personale specializzato, (purtroppo difficile da reperire) tanto che a gennaio, spiega il fondatore, “verrà assunto un nuovo operaio”.

La “domanda” è ferma sul block notes. Prima di sviscerarla però, chiacchierando con Cristian, diamo spazio al suo percorso formativo e all’impresa. “Sono nato nel 1975 a Rimini e dopo aver conseguito la maturità scientifica all’Einstein di Rimini, mi sono iscritto a Ingegneria meccanica a Bologna, senza finirla”. Da buon riminese, studio e lavoro. “A 16 anni ho fatto il bagnino in spiaggia, poi ho lavorato per qualche estate all’hotel ‘dell’Angelo’ di Rimini”.

Meccanica Moderna, oltre alla lavorazione dei materiali – soprattutto lega di alluminio, ma anche acciaio e titanio – fornisce ai clienti anche tutta una serie di competenze progettuali. “Decidere di operare ‘su misura’ – prosegue Cristian – significa anche ascoltare il cliente, incontrarlo, discutere sui progetti e, quando è possibile, migliorarli. Mi spiego: i gruppi meccanici che costruiamo seguono le specifiche che ci vengono fornite e che contengono tantissimi particolari. Il nostro lavoro, oltre alla concreta realizzazione, è quello di valutare se c’è ‘qualcosa’ che può essere migliorato. In tal caso contattiamo il cliente e gli esponiamo le modifiche che secondo noi vanno apportate. In questo modo si possono abbassare le dispersioni di tempo e di costi”.

Il “contatto” con i clienti non si ferma alla consultazione e al confronto su come ottimizzare e migliorare un determinato macchinario. “Sin dall’inizio abbiamo scelto il contatto umano: ancora oggi ci occupiamo personalmente delle consegne. Questo ci dà la possibilità di incontrarci con una certa frequenza, stringerci la mano, prendere un caffè assieme e nell’occasione parlare di progetti e strategie, e di portare avanti la nostra filosofia”.

Tra i clienti dell’impresa, ne citiamo due, Sacmi (un gruppo internazionale leader mondiale nei settori delle macchine per ceramiche, packaging, food e automation grazie all’applicazione di tecnologie innovative e al forte posizionamento sul mercato mondiale, ndr) e Aetna, leader nel settore packaging specializzato in soluzioni di fine linea, produce e commercializza a livello mondiale attraverso i suoi marchi, Robopac, Robopac Sistemi, Dimac e Prasmatic, Imsb, Rotac e Toptie.

Da qualche anno Meccanica Moderna lavora anche col settore del Motorsport. Da qui la “domanda”. I lettori più attenti ricorderanno l’articolo che pubblicammo su Fixing nel maggio del 2014, quello sulla realizzazione di un motore 500 cc. quattro cilindri due tempi e che venne ripreso anche da “Practical Sportsbikes”, rivista inglese specializzata in moto. “Lo abbiamo acceso ed ha già dato buoni risultati – annuncia Cristian – ma non è ancora terminato, anche perché il tempo è poco”. Ad ogni modo, assicura, “contiamo di finirlo a breve”. Il progetto ha dato grande visibilità all’azienda. “Recentemente ne ha parlato anche una rivista giapponese. Ammetto che ci ha dato grande visibilità e ci ha portato anche del lavoro”. Sul fascino del 2T, si potrebbero spendere fiumi di inchiostro. Ma vogliamo essere sintetici. “In occasione della tappa della MotoGp a Misano, che si corre nel mese di settembre, molti tecnici dei team vengono a farci visita per vedere di persona il prototipo”.

Saliamo idealmente in sella, per una corsa nel tempo. “L’azienda è nata nel dicembre del 2004 ma la prima fattura l’abbiamo registrata nel marzo del 2005. La prima sede era ubicata alla Ciarulla: avevamo un capannone di 280 metri quadrati. Dopo due anni ci siamo trasferiti nella zona industriale di Galazzano, dove tuttora operiamo. L’azienda oggi si sviluppa su una superficie di 1.000 metri quadrati”. Anche Meccanica Moderna ha sentito la crisi del 2008. “Nel 2009 un nostro grosso cliente è fallito e per noi si è tradotto in una mancanza di lavoro. Per rialzarci, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato sodo, cercando nuovi contatti”.

Il lavoro, ammette Cristian, lo impegna moltissimo. E il tempo per gli hobby e le passioni personali è davvero ridotto: un po’ di jogging, un po’ di musica.

“Mi piace il rock e l’house, ma anche la musica italiana”. Nella sua personale hit parade compaiono Caparezza, Jamiroquai, Giorgia e System of a down. Ma la sua vera passione oggi ha un nome: Giulia. “Sino a due o tre anni fa lavoravo anche sette giorni alla settimana, dalle sette e mezza del mattino sino alla sera. Da quando è nata mia figlia, la domenica la trascorro in casa assieme a lei e a mia moglie”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento