Più collaborazione e scambio dati, come previsto dal Decreto 119/2014. Sottoscritto il Protocollo per le prime visite congiunte nelle aziende.
di Daniele Bartolucci
Da una parte l’esigenza di rendere più efficiente la macchina dei controlli, dall’altra quella di ottimizzare il tempo necessario per non pesare troppo sulle aziende. Sono queste le linee guida su cui la Segreteria al Lavoro si sta muovendo per completare il processo di riorganizzazione delle visite ispettive. Un percorso iniziato subito all’avvio di questa legislatura, inizialmente con il progetto di spending review da cui è scaturita la decisione di riorganizzare diversi servizi attraverso l’accorpamento, tra cui anche quello delle visite ispettive, che oggi al contrario viene svolto da diversi Uffici e, da rilevare, di strutture diverse, come lo sono quella dell’Ufficio del Lavoro e quella dell’ISS. Il processo di unificazione dei servizi è dunque nato da queste esigenze operative, come da Decreto Delegato 24 luglio 2014 nr 119, dal quale sono poi conseguiti altri diversi atti, Delibere di Congresso, Piano Socio Sanitario 2015-2017, note dell’Authority fino alla Delibera del Congresso numero 32 di fine febbraio, che ha disposto l’avvio di una prima fase sperimentale che preveda l’accordo tra le due strutture competenti in materia. Il protocollo è stato firmato il 15 aprile in Segreteria di Stato al Lavoro tra l’Ufficio del Lavoro, nella persona del Dirigente, Loris Francini, e l’ISS, nella persona del Direttore Amministrativo, Filippo Francini, per l’Ufficio Ispettorato dell’ISS. Questa prima fase sperimentale, infatti, non contemplerà tutti i controlli e le verifiche, ma ovviamente solo una parte, essendo l’Ufficio Ispettorato competente sul corretto accesso agli ammortizzatori sociali, in particolare la Cassa Integrazione, attraverso verifiche sul territorio e documentali in back office. Ma è comunque il primo passo verso la piena integrazione del servizio e della condivisione – soprattutto – dei dati in possesso ai rispettivi uffici. “L’obiettivo prefissato”, spiega il Segretario al Lavoro, Iro Belluzzi, “è quello di completare l’iter iniziato con il Decreto Delegato del 2014, a cui si accompagna la legge che va a normare le procedure ispettive in materia di lavoro, già passata in prima lettura e ora al vaglio della Commissione competente prima dell’approdo in seconda lettura in Consiglio Grande e Generale. Come noto quest’ultima non concerne l’unificazione, che era invece già indicata nel Decreto citato, ma completerà il quadro operativo, rendendo più efficaci e più veloci i controlli, soprattutto quelli nei luoghi di lavoro”. Una delle questioni da risolvere, infatti, è proprio quella dei sopralluoghi: “Avere, come oggi, due se non tre o più uffici competenti in materia, ognuno per le sue prerogative, ricade come onere anche sulle imprese, con controlli di più uffici in momenti e giorni diversi. L’obiettivo è dunque quello di ottimizzare questi controlli, facendo un unico ingresso in azienda, ma per tutte le verifiche del caso. Quindi andranno fatti assieme, come già in questa fase i due Uffici hanno sottoscritto di fare”. Il vantaggio per le aziende dovrebbe essere quindi garantito, ma anche la sicurezza: “Fare un unico sopralluogo non significa fare meno controlli, anzi, con la nuova organizzazione si vuole aumentare e di molto la qualità degli stessi”, avverte Belluzzi. “Ad esempio, come suggerito anche dal GRECO, i controlli sul posto dovranno essere sempre svolti in due o più persone, per evitare fenomeni distorsivi come purtroppo abbiamo registrato negli anni addietro (la nota vicenda finita in Tribunale, ndr). In nostro compito è evitare la minima possibilità che ciò si possa ripetere o verificare”. Inoltre “è prevista una fase di formazione, congiunta, in collaborazione con l’Università di Urbino, per cui avvenga un continuo scambio di conoscenze tra i vari servizi, propedeutico allo scambio di dati e informazioni, che rendano la verifica puntuale, veloce e soprattutto efficace”. La formazione congiunta, poi, avrà anche un altro effetto positivo: “Una volta a regime, la nuova normativa e la nuova organizzazione, permetteranno la costituzione di più squadre e quindi lo Stato avrà la possibilità di aumentare anche il numero dei controlli, turnando a dovere i componenti perché non siano sempre gli stessi a presentarsi nelle stesse aziende”. In attesa dunque dell’approvazione della normativa di riferimento, è stata avviata questa prima fase di collaborazione. Con la firma del Protocollo d’intesa, infatti, sono già in corso d’opera le prime sinergie tra i due Uffici, che potranno scambiarsi reciproca collaborazione e, rispettando ruoli e autonomia, pianificare i primi controlli congiunti (a regime, dovrebbero essere “almeno due volte alla settimana”, si legge nell’atto).
Controlli che non si esauriranno nell’ingresso in azienda assieme, ma anche nella segnalazione reciproca di eventuali violazioni delle norme vigenti e comunicazione degli esiti delle proprie verifiche.