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Dall’Adriatico al Monte Titano, la ciclabile più lunga d’Italia

da Redazione

Il progetto è una delle tesi di Laurea in Ingegneria Civile dell’Università di San Marino. Collegherà il lago di Faetano alla foce del Marano, passando per Coriano e Riccione.

Mappa Pista Ciclabile

 

 

di Daniele Bartolucci

 

Sarà la pista ciclabile più lunga d’Italia e attraverserà ben tre Comuni e due Stati.

Circa venti chilometri di lunghezza, una larghezza di 3 metri, pavimentazioni ecosostenibili e di basso impatto ambientale dal punto di vista visivo, per un percorso che attraversa tre Comuni e coinvolge due Stati. Con queste caratteristiche è stato presentato il progetto per una pista ciclabile che collega Riccione a San Marino seguendo la ‘traccia’ del fiume Marano, dall’ex colonia marina adriatica al lago di Faetano, dove si allaccerebbe a un tratto già esistente che prosegue nella repubblica del Titano.

Il percorso, principalmente pianeggiante e con una pendenza massima del 5% che lo rende accessibile anche ai ciclisti meno allenati, si caratterizza per la lunghezza, che lo indicherebbe come una delle più lunghe piste ciclabili pavimentate della penisola con un tracciato che attraversa i Comuni di Riccione, Rimini e Coriano. Massima attenzione inoltre alla sicurezza e al ridotto impatto ambientale, che si traduce sia nei materiali indicati per la realizzazione, sia nell’incoraggiamento all’utilizzo delle due ruote a pedali per gli spostamenti di chi vive il territorio, attualmente costretto a percorrere strade non attrezzate per i ciclisti.

Il progetto è stato realizzato da Alex Balzi, classe 1991 e residente nel Comune di Monte Colombo, che nei giorni scorsi, e proprio con questi contenuti, ha illustrato la tesi con la quale ha ottenuto la Laurea Magistrale in Ingegneria Civile nell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Presenti, assieme ai docenti che si sono occupati della supervisione del progetto, uno staff di rappresentanti della Segretaria di Stato al Territorio del Titano e il Sindaco di Riccione, Renata Tosi, che assieme al Collegio dei Geometri di Rimini ha messo a disposizione le due borse di studio che hanno supportato l’attività di Balzi: dalla definizione del tracciato ciclabile alla progettazione degli elementi plano-altimetrici, dalle proposte costruttive alla valutazione economica del costo di realizzazione. Proprio su quest’ultimo aspetto, la spesa indicata per le quattro opzioni previste oscilla fra i 2 e i 4 milioni di euro circa, a seconda dei materiali e delle tecniche scelte per la pavimentazione, ideale per garantire comfort e sicurezza ai ciclisti rispetto al fondo sbrecciato utilizzato in altri percorsi.

“Il Comune di Riccione crede molto in questa pista ciclabile – ha dichiarato Tosi a margine della presentazione – perché valorizza un entroterra ricco di proposte per i turisti. Entro aprile prevediamo di attivarci per accedere a un canale di finanziamento europeo”. Oltre a questo progetto, dal titolo “progettazione e valutazione tecnica di fattibilità della pista ciclabile lungo il torrente Marano”, sono state discusse altre tesi di laurea di particolare valore per il territorio: “sviluppo di un modello idrologico del bacino di monte del torrente Marano”, “sviluppo di un modello idraulico monodimensionale per la propagazione di onde di piena nel torrente Marano”, “sviluppo di un modello idraulico bidimensionale per la propagazione di onde di piena nel torrente Marano”.

 

PISTE CICLOPEDONALI: SAN MARINO CI CREDE

Sul tema delle piste ciclopedonali San Marino può fare molto e, in chiave turistica, potenziare la sua offerta. La Segreteria Territorio e Ambiente ha recentemente spiegato, infatti, che “da diversi anni ormai sono stati avviati i lavori per migliorare, integrare e completare con nuovi tracciati diversi itinerari già esistenti con lo scopo di collegarli in un unico circuito che unisca le varie realtà del territorio. Tali lavori, effettuati per step anche in riferimento ad uno studio estremamente articolato chiamato “Le vie verdi della Repubblica”, prevedono percorsi diversi. Un percorso parte dalle zone di confine di Dogana, utilizza il tracciato della vecchia ferrovia Rimini-San Marino e le zone prospicienti il torrente Ausa (14 km ca.); il secondo parte da Faetano e si snoda lungo il Torrente Marano (15 km ca.); il terzo parte da Gualdicciolo e si snoda lungo il torrente San Marino (10 km). I tre percorsi risalgono fino alla Città di San Marino, ricollegandosi ad un quarto percorso sul Monte Titano di circa 1 km. L’intero itinerario prevede una lunghezza complessiva di quasi 50 km. Del primo percorso sono stati realizzati ad oggi circa 8 km, con una ulteriore parte prevista al confine. Del terzo percorso è stato realizzato il 50% e altri sentieri nell’area sono stati ripuliti e sono ora percorribili. Per quanto riguarda il Monte Titano è stato completato il percorso lungo Fonte dell’Ovo. Sono inoltre in corso per diverse aree gli espropri necessari a finalizzare il progetto”. Inoltre il progetto “prevede il ripristino delle evidenze architettoniche con valenza storica e culturale, la messa in sicurezza di alcune gallerie, la creazione di strade chiuse o verdi, la previsione di un percorso sicuro casa-scuola, l’organizzazione di alcune aree dedicate allo sport e la realizzazione di parcheggi per l’interscambio modale (automobile + bici) in prossimità del percorso ciclo-pedonale”. E, come testimonia il progetto Riccione-Coriano-Faetano, “i percorsi sopra citati si collegano con i territori limitrofi andando ad integrarsi in una rete di percorsi ciclopedonali della Provincia di Rimini. La mappa completa si trova su http://mappeonline.pa.sm/maps/sentieri.

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