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Ue, le quattro libertà fondamentali a cui si dovrà sottostare

da Redazione

Libera circolazione delle merci, delle persone, dei capitali e libera prestazione dei servizi. 

 

di Daniele Bartolucci

 

Libera circolazione delle merci, delle persone, dei capitali e libera prestazione dei servizi. Sono queste le quattro libertà fondamentali della Comunità europea (da non confondere con quelle evidenziate da Roosvelt la libertà di parola e di espressione, la libertà di culto, la libertà dal bisogno e quella dalla paura). Questi quattro pilastri infatti sono il simbolo dell’integrazione comunitaria, previste dal Trattato di Roma per la completa realizzazione del mercato interno.

Nello specifico, la libera circolazione delle merci (oggetto principale delle richieste degli Industriali, in quanto riferite all’operatività delle imprese nei Paesi dell’Unione Europea) prevede la soppressione delle barriere doganali e il conseguente libero trasporto delle merci tra gli Stati membri; la libera circolazione delle persone ha abolito tutte le formalità doganali tra gli Stati membri a carico dei cittadini comunitari in transito e ha dato la possibilità ai lavoratori, sia essi subordinati che autonomi, di svolgere un’attività lavorativa sul territorio di qualunque Stato membro (ovvero la libera circolazione dei lavoratori, per cui bisognerà rivedere lo status di ‘frontaliere’, nel caso di San Marino); la libera prestazione dei servizi si riferisce alla possibilità di fornire prestazioni retribuite in uno Stato membro diverso da quello di stabilimento (qui entrerà in gioco, se non in discussione, la normativa sulle licenze sammarinesi); la libera circolazione dei capitali, infine, è quella che ha permesso la completa liberalizzazione valutaria e l’integrazione nel settore dei servizi finanziari. Come negli altri casi, sono state previste comunque delle deroghe a tali libertà (di conseguenza la possibilità di porre dei distinguo, se non dei divieti), come ad esempio, per quanto riguarda la circolazione delle persone, esistono restrizioni per motivi politici e di sicurezza pubblica, salute pubblica e lavoro nel settore pubblico.

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