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San Marino Rtv, l’Italia verso la ratifica dell’accordo

da Redazione

Nuove possibilità e un ‘bacino’ più ampio, oltre al contributo annuale. Il relatore Arlotti (Pd): “Votazione in Aula prima della pausa estiva”.

 

di Daniele Bartolucci

 

La ratifica dell’Accordo su Rtv tra Italia e San Marino ha i giorni contati. Lo ha annunciato il deputato PD riminese Tiziano Arlotti, che è stato nei giorni scorsi relatore in terza commissione Esteri della Camera del disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino.

“Un provvedimento molto importante”, spiega il deputato riminese, molto vicino geograficamente e come ex frontaliere alle questioni dell’antica Repubblica, “che arricchisce il quadro di riferimento giuridico della storica cooperazione bilaterale tra Italia e San Marino, opportunatamente perfezionato in questi ultimi anni – commenta Arlotti -, e mette in sinergia la televisione di Stato sammarinese con la tv pubblica italiana sulla base dei principi della qualità della programmazione, della collaborazione nelle produzioni, dell’ottimizzazione dei costi. Risponde così all’esigenza di sviluppare la cooperazione reciproca fra le società concessionarie del servizio pubblico dei due Paesi e di estendere il bacino di utenza attraverso l’utilizzo del sistema di diffusione satellitare con un progetto mirato prevalentemente all’area balcanico-adriatica. Il testo andrà in votazione in Commissione la prossima settimana, per poi approdare all’Aula e chiudere la partita prima della pausa estiva dei lavori”. Quindi prima dell’avvio, oramai ‘strutturale’ in Italia, delle prime stesure del cosiddetto Decreto Milleproroghe, dove immancabilmente finiva anche il contributo di circa 3 milioni che l’Italia si è impegnata a versare per la Rtv. Questa volta, in verità, l’accordo è ben diverso e diventerà operativo in maniera strutturale (in questo con l’accezione positiva del termine), avendo durata quinquennale.

L’Accordo di cooperazione radiotelevisiva tra Italia e San Marino, infatti, si inserisce in una complessa vicenda risalente all’accordo aggiuntivo di amicizia e di collaborazione del 1953, quando la Repubblica del Titano rinunciò espressamente all’esercizio del diritto ad una stazione radiotelevisiva indipendente, ha ricordato il deputato nella sua relazione.

Nel dettaglio, spiega la nota dell’On. Tiziano Arlotti, “l’Accordo si compone di un preambolo e di 9 articoli. All’articolo 2 sono precisati i termini della cooperazione fra le emittenti concessionarie del servizio pubblico, in particolare nello sviluppo di programmi e contenuti per i canali televisivi e radiofonici, nella messa a disposizione di prodotti televisivi, nell’utilizzo e condivisione degli impianti di diffusione e nello sviluppo di progetti nei settori web e Televideo”.

L’articolo 3, invece “prevede la messa a disposizione dell’Italia di tre delle cinque frequenze, assegnate a San Marino e che il nostro Paese potrà utilizzare nei territori limitrofi.

Il medesimo articolo prevede altresì la possibilità per la Tv Sanmarinese di estendere il proprio bacino di utenza oltre i limiti attuali”, dando quindi una maggiore rilevanza strategica alla programmazione, anche in chiave turistica di attrazione verso l’esterno, potendo ampliare il pubblico a cui far pervenire una più efficace campagna di comunicazione, per gli eventi, ad esempio.

Non solo, perché “l’articolo 4 prospetta la partecipazione di San Marino ad una programmazione mirata dell’area adriatica-balcanica per la promozione della lingua italiana”, focalizzando anche quale potrebbe essere un’area di interesse, in questo caso i Paesi dell’est, che oggi rappresentano senza dubbio un potenziale partner per quanto riguarda il turismo, ma anche il commercio e l’industria.

Molto importante, soprattutto per Rtv, risulta ovviamente l’articolo 5, quello che “prevede il pagamento di un contributo annuale di importo forfetario da parte dell’Italia alla Repubblica del monte Titano per l’utilizzo delle frequenze – la cui entità sarà individuata da una apposita Convenzione quinquennale”.

Al momento, secondo la nota, “gli oneri economici sono quantificati in poco più di 3 milioni di euro”.

“Sono poi stabiliti un impegno fra le Parti a collaborare per un miglior funzionamento degli impianti, in linea con lo sviluppo delle nuove tecnologie (articolo 6) e l’istituzione di una Commissione mista incaricata di monitorare l’esecuzione dell’accordo (articolo 7).”. Gli articoli 8 e 9, infine, “disciplinano le modalità per l’entrata in vigore e la durata dell’Accordo, nonché per la risoluzione delle eventuali controversie.

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