Home FixingFixing La San Marino del futuro: un hub internazionale per l’innovazione

La San Marino del futuro: un hub internazionale per l’innovazione

da Redazione

Il Governo: “Dobbiamo far conoscere le nostre eccellenze, aprirci al mondo senza timori”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Diventare un polo attrattivo per le imprese e per i turisti di tutto il mondo. E’ questo l’ambizioso traguardo che la Repubblica di San Marino vuole raggiungere nei prossimi anni, proseguendo la strada della trasparenza e della competitività, come hanno ribadito all’unisono i Segretari di Stato protagonisti dell’incontro con la stampa “San Marino tra passato e futuro”.

Un passato importante, come ha ricordato il Commissario Unico dell’Expo 2015, Giuseppe Sala, che ha aperto i lavori su invito del moderatore, il Direttore di San Marino RTV Carlo Romeo: “Avere qui la più antica Repubblica del mondo è un onore e un valore aggiunto per la manifestazione, impensabile che San Marino non ci fosse”. Inoltre, “San Marino ha voluto fortemente questa partecipazione, essendo stato tra i primissimi Paesi, il quinto per la precisione, a manifestare questo interesse”.

Un ringraziamento speciale, quindi, quello di Sala alla piccola Repubblica, che è pronta a sfruttare l’enorme occasione che l’Expo può darle per presentare al mondo intero la sua millenaria democrazia e le opportunità che offre oggi e, soprattutto, vuole offrire in futuro. Perché la domanda che molti si pongono, e non solo i giornalisti in sala, è: quale sarà il futuro di San Marino, su quali asset economici vuole basarlo? La risposta è “nei passi in avanti fatti in questi anni”, ha spiegato Antonella Mularoni, oggi Segretario al Territorio, che non ha dimenticato gli sforzi di pochi anni prima quando la Segreteria di competenza era quella agli Esteri. “Abbiamo dimostrato che essere piccoli può essere un vantaggio, perché i cambiamenti possono essere attuati in maniera molto più rapida che altrove, pur mantenendo la prerogativa che è propria della nostra Repubblica, ovvero un’ampia condivisione democratica”.

Cambiamenti nelle leggi ma anche culturali: citando un vecchio adagio sammarinese, la Mularoni ha infatti ribadito che “non vogliamo più essere noti a noi e ignoti agli altri, ma vogliamo che anche gli altri ci conoscano per le nostre eccellenze”. Gli altri, in questo caso, sono tutti quelli che vivono e lavorano fuori dai confini sammarinesi, ma non solo l’Italia che li circonda.

Di qui il concetto di apertura, di cui Expo è un esempio: “Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri, perché chi si isola resta solo”, ha chiarito Marco Arzilli, Segretario all’Industria, “una rivoluzione più culturale che legislativa, perché le norme le abbiamo fatte e ci stanno portando su una strada di successo”. Il riferimento è anche alle nuove leggi per lo sviluppo e per il Parco Scientifico e Tecnologico: “L’Incubatore è già partito e ha 15 startup insediate, un piccolo record, se confrontato ad altre realtà appena nate. E’ questa la strada da seguire, perché San Marino diventi un hub internazionale dove si incontrino i centri di ricerca e le imprese, e per fare questo servono sia gli incubatori che il Parco Scientifico, ma anche le imprese in grado di apprezzarne l’innovazione. Per questo”, ha annunciato Arzilli, “abbiamo realizzato una legge molto agevolante per le startup, ma l’obiettivo è farne una ancora più accattivante anche per tutte le altre imprese, perché quelle più innovative scelgano San Marino per il loro business”.

E a chi gli fa notare che forse l’Italia potrebbe storcere il naso per una concorrenza del genere, Arzilli mette subito a tacere ogni questione: “Non lo faremo in competizione con l’Italia, ma in collaborazione. Il Parco nasce in accordo con l’Italia e siamo sicuri che anche le loro aziende più innovative potranno trarne vantaggio”.

Stessa cosa per il sistema bancario e finanziario, secondo Gian Carlo Capicchioni, Segretario alle Finanze: “Il nostro sistema è pronto ad aprirsi ai mercati internazionali, ritagliandosi un proprio spazio magari su alcuni prodotti specifici come i fondi di investimento o i trust. Ma è chiaro che dobbiamo accettare il confronto con gli altri e, quindi, anche che gli altri possano venire a fare impresa a San Marino”.

E riguardo a chi potrebbe venire a San Marino, oltre agli imprenditori, ci sono ovviamente i turisti: “Oggi il turismo rappresenta già il 20% del Pil sammarinese”, ha ribadito Teodoro Lonfernini, Segretario al Turismo e ‘padrone di casa’ all’Expo 2015, “e questo grazie al rilancio avvenuto negli ultimi anni, anche sul piano dei rapporti con gli organismi internazionali, di cui ora facciamo parte. E’ stato costruito infatti un piano strategico che, tramite campagne promozionali anche con i nuovi strumenti del web, ha già riportato il flusso annuale dei visitatori oltre i 2 milioni. Ora entriamo nella seconda fase, quella mirata al turismo di sosta, per cui interverremo anche sulle infrastrutture per rendere ancora più attrattivo San Marino nel mondo”.

Mentre si svolgeva la conferenza stampa, lungo il Decumano il gruppo di sbandieratori, musici, figuranti e tiratori della Federazione Balestrieri ha dato saggio della propria maestria, incantando i visitatori di Expo con una sfilata in costume.

Ma è stato in piazza Italia, lì dove il Decumano incrocia il Cardo, che lo show ha potuto compiersi: turisti e curiosi a cerchio attorno, mentre al centro – in un connubio di grande interazione – le bandiere sono volate verso il cielo, cercando di dare un po’ di colore al grigio delle nuvole.

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