Non si deve necessariamente scimmiottare quello che avviene altrove. Ma è anche assolutamente sciatto e sciocco non lasciarsi stimolare dalle migliori pratiche solo perché avvengono fuori dalla porta di casa.
Non si deve necessariamente scimmiottare quello che avviene altrove. Ma è anche assolutamente sciatto e sciocco non lasciarsi stimolare dalle migliori pratiche solo perché avvengono fuori dalla porta di casa. Così parlando di piani strategici il nostro consiglio è quello di dare un’occhiata tanto per iniziare alle idee e alle metodiche di “Rimini Venture”, il PS del territorio riminese, che ha un orizzonte temporale molto lungo, e punta dritto al 2027. Vi siete chiesti cosa sarà San Marino tra vent’anni? Bene, a Rimini l’hanno fatto. E il Piano Strategico è già decollato verso quella data, con la pubblicazione del documento riassuntivo. I “cervelli” messi in movimento per questa impresa hanno deciso che Rimini dovrà essere toccata in cinque ambiti di grande intervento. Il primo riguarda il suo rapporto – molto ambiguo oggi, basti pensare agli scarichi fognari – con il mare. Il secondo tocca le nuove sfide legate alla mobilità, un problema attualmente di straordinaria portata, che non può essere certo risolto pitturando una parte di lungomare per concederlo alle biciclette. Il terzo è lo sviluppo reale di un sistema d’impresa fatto “di persone e di innovazione”. Il quarto punto mira a valorizzare l’intero territorio a partire da una nuova mobilità (che comprende anche la Superstrada di San Marino). Infine lo sviluppo di un nuovo approccio alla cultura quale cuore pulsante e identitario.
