Home FixingFixing Luca Santolini (Civico 10): “Gettoni consiglieri, parità tra pubblico e privato”

Luca Santolini (Civico 10): “Gettoni consiglieri, parità tra pubblico e privato”

da Redazione

E’ uno dei volti nuovi della politica. Luca Santolini di Civico 10, si racconta tra Consiglio, patrimoniale e spending review.

 

di Alessandro Carli


E’ uno dei volti nuovi della politica. Luca Santolini di Civico 10, si racconta tra Consiglio, patrimoniale e spending review.


E’ alla sua prima esperienza da consigliere.


“Stare dentro il Consiglio significa avere un impegno in termini di tempo non indifferente, specie per chi come me lavora nel settore privato. Ora che vivo le dinamiche consiliari in prima persona, mi rendo conto che avremmo grandi potenzialità in termini di snellimento dei lavori che Paesi più grandi del nostro non hanno. Purtroppo viviamo in un sistema di veti incrociati talmente forti che rallentano tutto. Che rendono inutile spesso il lavoro di chi, come me, cerca di avanzare una serie di proposte. Se devo definire in una parola questi primi 11 mesi di Consiglio direi ‘frustrazione’. E’ una percezione netta”.


Quali sono secondo lei le priorità del Paese?


“La questione black list è una priorità, ma a questo punto non dipende più da noi. I passi che ci hanno chiesto sono stati compiuti. Ora dipendiamo dal vicino e dalle dinamiche politiche intricate che sta vivendo l’Italia in questo momento. Dobbiamo prepararci per il momento in cui si sbloccherà la situazione. Credo che San Marino stia facendo poco rispetto a quello che poteva fare: dal 2008 al 2013 abbiamo avuto molto tempo per mettere in campo una serie di provvedimenti, come ad esempio snellire la spesa pubblica, sburocratizzare la Pubblica amministrazione. La spesa pubblica, nel giro di cinque anni, è diventata una palla al piede. E’ mancato e sta iniziando solo ora a essere fatto, con molta titubanza, un lavoro sulla riduzione della spesa pubblica. Se sai che ti vengono meno i pilastri storici del tuo sistema economico e hai un calo vistoso del PIL del 25% come ha certificato il FMI, sai che devi operare sin da subito – se hai una visione lungimirante – per contenere la spesa pubblica e cercare di mantenere il bilancio in pareggio. A quanto sembra dal bilancio pluriennale – nonostante il problema della riforma fiscale, il team di spending review, e il lavoro di spending, – secondo il previsionale ci troveremo con 26 milioni di mutuo a pareggio. La riduzione andava fatto dal 2009, l’anno dopo la crisi. Razionalizzare la spesa pubblica significa andare a mettere le mani negli sprechi della PA, anche negli stipendi della PA, ridurre la forbice tra pubblico e privato. Perché non è stato fatto? C’è un altro punto che vorrei sottolineare, e cioè la differenza di retribuzione dei consiglieri che arrivano dal pubblico e dal privato. Io che vengo dal privato, per venire in Consiglio perdo parte dello stipendio. La mia presenza in Consiglio viene retribuita con un gettone. Perché non accade la stessa cosa con chi viene dal pubblico? E’ un discorso di etica. Se parli di sacrifici, di equità, poi perché è in essere una disparità di trattamento?”.


Il FMI, di recente, ha auspicato la patrimoniale non una tantum ma fissa.


“Sono convinto che la patrimoniale, se fosse una tassa sul patrimonio e non sulla casa e se fosse strutturata in maniera da tutelare la fasce più deboli, sia una tassazione che, in un momento di difficoltà economica, ha un senso come fonte di reperimento risorse. Se quelle risorse fossero utilizzate non per pagare la spesa corrente ma per finanziare progetti di sviluppo, potrebbe avere un senso”.

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