Home FixingFixing I ritmi del mondo invadono la Repubblica di San Marino

I ritmi del mondo invadono la Repubblica di San Marino

da Redazione

Dal 10 al 13 agosto in piazza Sant’Agata la 16a edizione di Etnofestival. Sul palco musicisti straordinari dall’Africa, Cuba e dal Vecchio Continente.

 

di Saverio Mercadante

 

San Marino torna ad essere l’ombelico del mondo dei ritmi musicali dei popoli. Dal 10 al 13 agosto si svolgerà nel Centro Storico in piazza Sant’Agata, la 16esima edizione dell’Etnofestival. Con la direzione artistica di Raffaello Carabini e Maurizio Martinotti il San Marino Etnofestival prosegue con successo crescente un’originale navigazione musicale nel magnifico mare delle percussioni.

Perché un festival di musica popolare a San Marino? La risposta scaturisce immediata, affermano i due organizzatori: ”Perché non c’è cornice adatta quanto l’Antica terra della libertà al ventaglio multicolore dei suoni più legati all’essenza ancestrale dell’uomo e al suo confronto con il paesaggio, il clima e soprattutto con gli altri uomini”.

Una prestigiosa vetrina della musica world, dunque, per le sonorità tradizionali della musica popolare che si fondono ad elementi moderni ed innovativi in un ideale abbraccio tra i popoli: la musica diventa filo conduttore per un originale confronto tra culture vicine e lontane. La rassegna, ormai riconosciuta tra le principali manifestazioni europee di musica world, presenta 5 gruppi in esclusiva per la penisola italiana oppure per la prima volta da noi.

Dedicato, come recita il sottotitolo, ai “ritmi dal mondo”, l’Etnofestival di quest’anno apre sabato 10 alle 21,15 con l’esibizione dei Cubanísimo, numerosa formazione caraibica, l’unica del suo genere attiva in Europa. Sviluppa un moderno sound di fusione, che propone il popolare stile afro-cubano con testi innovativi (calcio, social network, marketing globale…), chitarre rock pesanti, fiati a gogò, pattern ritmici derivati dalle tradizioni del son, della timba, della rumba.

La sera successiva è la volta della deliziosa ivoriana Dobet Gnahoré, nuova grande voce dell’Africa, che miscela melodie mandingue e rumba congolese, high-life ghanese e canti zulu, bété e pigmei. Voce calda e possente, grande presenza scenica, unisce la danza (nel 1999 era nella compagnia Tché Tché) alla vitale tavolozza di colori sonori.

Serata iberica il 12 agosto, con due gruppi che mettono a confronto la tradizione castigliana con quella basca. I formidabili La Musgaña, attivi dal 1986, attraversano l’intero spettro sonoro dell’altopiano centrale di Spagna, proponendo ballate d’amore, brani ballabili e pezzi per i matrimoni. Il “L.A. Times” ha definito i loro concerti “delle autentiche lezioni sulle origini della storia iberica e insieme dei gioiosi flirt con frammenti di funk e rock”. Il trio di sole percussioni tradizionali e voci Kalakan è diventato famoso in tutto il mondo perché Madonna li ha voluti con sé nel tour mondiale MDNA del 2012. Un biglietto da visita che non ha bisogno di aggiunte.

Giornata conclusiva il 13, con l’ultimo dei grandi supergruppi transnazionali: gli Evening Star. Coinvolti dal geniale Paul James dei Blowzabella, il francese Gregory Jolivet, lo spagnolo Carlos Beceiro, l’irlandese Luke Daniels e l’inglese Victor Nicholls e il nostro Gigi Biolcati (che nel pomeriggio terrà un seminario di body percussion) combinano musica tradizionale del Vecchio Continente, influenzata dai suoni del 21simo secolo, dal pop e dalla libera improvvisazione.

La manifestazione è gratuita per proposte musicali che sono stimoli per la memoria e per avere conferma di quell’humus profondo capace di unire le sensibilità personali di gente che vive agli antipodi del nostro pianeta.

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