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San Marino, spending review: cala la mannaia?

da Redazione

Un mare di “suggerimenti”. Alcuni anche lapalissiani. Proposti anche prepensionamenti senza penalizzazioni.

 

di Loris Pironi

 

Per il contenimento degli oneri retributivi si intende rivedere i tassi di sostituzione con l’introduzione di un sistema autorizzativo centralizzato e una revisione delle deroghe preventive, in particolare in relazione alle assunzione nelle aziende autonome e soprattutto all’ISS. Nell’ambito delle sostituzioni si pensa a un risparmio di 2 milioni su un costo complessivo di 8 milioni di euro. Nel mirino in particolare scuola e poste che rappresentano il 77% di questo costo. Inoltre la copertura di posti temporaneamente vacanti potrà avvenire solo in relazione a “posizioni essenziali” per le quali si pone il rischio di interruzione dei servizi.

 

Medio-breve periodo


Il riferimento normativo è dato ancora una volta dalla L. 188/2011, l’intento è di rendere maggiormente economica la struttura della PA. È preso in esame il settore pubblico allargato. L’intenzione è di attuare nuovi accorpamenti di UO già in parte preannunciati. In particolare la creazione di un Ispettorato Unico che unisca quelli dell’Ufficio del Lavoro, dell’ISS e del Dipartimento Prevenzione, la fusione di Ufficio del Lavoro e Centro Formazione Professionale. La creazione di una nuova UO che accorpi le funzioni degli uffici contabili di PA e settore pubblico allargato (compresi ISS e Aziende). E ancora sono annunciati tagli ai trasferimenti di Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima. L’introduzione di un tetto massimo annuale per le retribuzioni delle figure che svolgono funzioni dirigenziali (Presidenti, membri del CdA, Direttori, etc) di enti pubblici e enti partecipati dallo Stato, compresa una riduzione annua forfetaria per le medesime cariche. Tagli per le indennità di funzione soprattutto quando questa funzione non sia esercitata, e questo è uno scandalo il fatto che già oggi non sia così. Potenziare il rapporto con le Cooperative di inserimento e integrazione lavorativa introducendo una corsia privilegiata per la fornitura della PA.

Per quanto concerne l’Ente Poste è previsto l’accorpamento di alcuni uffici postali periferici, la revisione degli orari tanto da recuperare unità lavorative da riassegnare alla PA, una razionalizzazione del servizio di consegna postale (per ridurre l’uso di mezzi).

Per l’AASLP come per l’AASFN si vuole procedere alla trasformazione in ufficio, rivedendo e adeguando i corrispettivi versati per la squadra manifestazioni. In ottica di revisione del contratto collettivo si punta a una maggiore flessibilità – legata alle esigenze gestionali – così da ridurre gli straordinari – e una razionalizzazione delle indennità finora applicate. Si vuole rivedere l’accordo normativo economico del servizio sgombero neve, a partire dalle indennità. Per l’AASS si intende “attuare il piano di trasformazione”, riorganizzando i servizi anche con esternalizzazioni. E riorganizzazione dei servizi in termini di orario: l’obiettivo è risparmiare 1,5-2 milioni annui.

Per quanto riguarda il Cons si intende proseguire con i tagli graduali ai trasferimenti (500 mila euro quest’anno, nel 2014 si arriverà a trasferire 4 milioni in tutto. È considerato prioritario dare vita a un potenziamento e a una razionalizzazione dell’innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione, tra rinnovo di software in dotazione, informatizzazione e valenza giuridica dei documenti rilasciati in via telematica e creazione – più filosofica che pratica – di una “cultura del dato”. Per quanto concerne la formazione – in particolare linguistica – si intende utilizzare le risorse bloccate nel Fondo Servizi Sociali, con un impegno alla riconversione professionale di figure professionali da spostare da “settori scarichi di lavoro” a “settori in sofferenza”. Con una valenza temporale limitata nel periodo 2013-2015 si deve incentivare il pensionamento volontario del personale in esubero, senza penalizzazioni (versando ad esempio i contributi figurativi). Si intende inoltre genericamente agire per un “ricambio generazionale” e, ai fini del rispetto dei tassi di sostituzione, l’ultima parola spetterà al Direttore della Funzione Pubblica che metterà in campo un concorso/selezione.

Tra i punti focali c’è l’obiettivo di ridurre gli oneri retributivi nel SPA e delle nuove retribuzioni per i dipendenti pubblici. Elaborando nuove norme “per la parità normativa e retributiva pubblico-privato” (viene citato l’art. 70 della L. 188/2011). Si intende inoltre rivedere le indennità legate alla funzione al merito agli orari di servizio alla mobilità e si intende non dare più incarichi retribuiti a pensionati e dipendenti pubblici. Piccoli interventi riguardano le forze di polizia (da sgravare dai compiti amministrativi che andranno redistribuiti a personale civile) e il tribunale (con una modifica del regime delle notifiche, spostato sulla via telematica e con l’adozione di un D.D. per la definizione delle spese del procedimento penale e dei diritti di ufficio). Quindi c’è l’interessante discorso delle esternalizzazioni, legate ai “servizi non strategici con garanzia di economicità”. Oltre a quelli già stabiliti dall’allegato Z della L. 200/2011 sono individuati: cinema, macello pubblico, stoccaggio carburante, pulizie. Occorrerà, inoltre, proseguire nell’ampliamento di un sistema integrato pubblico/privato nei servizi alla persona, previo un accurato percorso di analisi e scelta politica.

Altri interventi riguardano gli orari di lavoro (incentivando il part time, rimodulando gli orari per andare incontro alle esigenze del pubblico, evitando straordinari non dovuti) e la rilevazione delle presenze, con dispositivi che registrino gli spostamenti, videosorveglianza degli uffici, timbratura in entrata e in uscita anche per le figure apicali.

Dovranno essere ridotti i permessi sportivi (da addebitare comunque al Cons). Per quanto concerne i rimborsi spese dovranno essere limitati gli spostamenti interni, regolamentate le spese di viaggio e ospitalità e l’utilizzo delle auto di rappresentanza. Va altresì razionalizzato il parco automezzi pubblico.

Per quanto concerne i dirigenti pubblici viene data priorità allo strumento del budget con applicazione degli standard per ogni settore e unità operativa. Anche rivedendo le norme in materia di contabilità pubblica occorre attuare la separazione dei poteri sulla spesa e prevedere degli obiettivi/risultati in base ai quali misurare il lavoro dei dirigenti, valorizzando chi ha fatto conseguire risparmi e innovazione (una sola delle due non basterebbe) facendo cessare gli incarichi di chi ha dimostrato inadeguatezza.

Per quanto riguarda Banca Centrale va rinnovata la convenzione per la remunerazione dei servizi per il triennio 2013-15, riducendo l’onere a carico di PA e Enti del 30%, va superata la remunerazione del Servizio di Esattoria e Tesoreria su base forfettaria e vanno rinegoziati i tassi di rendimento delle somme liquide depositate da Stato e Enti. Soprattutto va stabilito l’obbligo del vincolo di pareggio di bilancio già dal 2014.

In merito ai costi energetici c’è l’invito a una riduzione della spesa di almeno il 10% (per energia e acqua). Vanno rinegoziate le convenzioni con Cis Coop (piano informativo) e Sinpar (parcheggi), ma soprattutto quella con la Dorna per la MotoGp, che costituisce una importante voce di spesa per lo Stato.

 

Interventi immediati


Interventi con immediati effetti economici riguardano molteplici aspetti. Alcuni paradossalmente semplici. Si chiede di dare un taglio netto delle spese per iniziative varie a tutte le Segreterie di Stato, un segnale, anche, alla popolazione. La soppressione di alcune festività, nel settore pubblico allargato porterebbe a un risparmio minimo di 90 mila euro per ogni giorno. Un nuovo conteggio di ferie per i turnisti porterebbe risparmi per circa 700 mila euro solo all’ISS. Una riduzione del 10% delle retribuzioni per i dipendenti non in ruolo porterebbe a un ulteriore risparmio di 1,5 milioni l’anno. Vengono proposti il blocco degli straordinari (o una forte riduzione), il blocco di tutti i nuovi contratti e degli inserimenti sociali che nel solo 2012 (per 164 soggetti) sono costati complessivamente 3,4 milioni. Poi ci sono quei consigli quasi banali, tipo far pagare il biglietto d’ingresso a eventi e manifestazioni, oppure recuperare gli importi indebitamente percepiti da dirigenti e dipendenti di enti, come già ha fatto emergere la relazione della spending review.

Per quanto riguarda infine gli affitti e gli immobili, viene suggerito di eliminare le sedi diplomatiche non necessarie rinegoziare le locazioni passive e attive alle condizioni di mercato (altro suggerimento di buon senso, perché non pensarci prima?) e vendere gli immobili pubblici ritenuti non strategici utilizzando i proventi per attivare manutenzioni delle strutture dello Stato o eliminare gli affitti presso terzi.

Contributo di solidarietà. Qualora tutti gli interventi qui elencati non fossero sufficienti a raggiungere la quota di risparmi strutturali prefissata si può prevedere di ricorrere a un “prelievo di solidarietà” nella misura del 3% sulle retribuzioni superiori ai 1.800 euro per gli anni 2013, 2014 e 2015.

Il tutto con lo scopo (ma qualcuno in Aula l’ha definito minaccia più che scopo) di lasciare inalterati i trasferimenti per gli ammortizzatori sociali.

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