Home FixingFixing Le squadre di emergenza per il primo soccorso vanno formate ed addestrate

Le squadre di emergenza per il primo soccorso vanno formate ed addestrate

da Redazione

Sicurezza sul lavoro a San Marino, dopo aver parlato delle funzioni e le responsabilità delle  figure principali del sistema prevenzionale e di sicurezza aziendale, oggi introduciamo l’argomento delle squadre preposte all’emergenza per il primo soccorso.

SAN MARINO – Negli  articoli precedenti son state ricordate le funzioni e le responsabilità delle  figure principali del sistema prevenzionale e di sicurezza aziendale: Datore di lavoro, Rappresentante dei lavoratori, Medico del lavoro, Responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Seguendo questo filone, trovo utile citare le squadre preposte all’emergenza per il primo soccorso. Il datore di lavoro, in base all’Art.18 della L.31/98, designa i lavoratori che dovranno assolvere all’applicazione delle misure di pronto soccorso, lotta antincendio ed evacuazione. I suddetti lavoratori incaricati non possono rifiutare la designazione salvo  che per giustificati motivi. La formazione e l’addestramento per gli addetti al pronto soccorso fa riferimento al decreto 68/99 e deve avere una durata minima di 8 ore contemplando i contenuti stabiliti dall’allegato 1. Il numero dei soccorritori, dovrà essere rapportato al “numero di lavoratori operanti in azienda”: almeno 1 soccorritore ogni 30 persone se l’azienda non ha rischi di incidente rilevante e, sarà se non altro di “2 in contemporaneo” (qualora si infortunasse uno degli stessi soccorritori). Bisogna comunque prevedere un sostituto per ciascuno dei 2 lavoratori incaricati. Pur non essendo normato come figure di tutela per la prevenzione alla salute e sicurezza, consigliamo vivamente che almeno ogni 3 anni ci sia un aggiornamento dei soccorritori, specie per le tecniche di emostasi e manovre di rianimazione cardiopolmonare. L’addestramento viene erogato da medici professionalmente preparati che rilasciano al lavoratore un attestato abilitante. I soccorritori devono anche provvedere al controllo delle scadenze e ripristino dei presidi contenuti nella cassetta di primo soccorso e del pacchetto di medicazione (il secondo caso, è previsto per le piccole imprese e artigiane classificate a basso rischio, comprese le sedi distaccate e per le imprese che hanno un numero di dipendenti non superiore a 5). Il Medico del lavoro, tra le sue funzioni, (punto 03.05 della collaborazione al servizio di pronto soccorso, linee guida di SS) è tenuto a dare il suo parere sia sul numero dei soccorritori e suoi sostituti che sul numero e la distribuzione delle cassette di P.S. nei vari reparti; a verificare l’adeguatezza del loro contenuto indicando anche eventuali integrazioni; ad accertare la formazione e l’aggiornamento periodico dei soccorritori; ad organizzare verifiche per l’efficienza del P.S. con esercitazioni, simulazioni o altro. E’ opportuno, che  riporti questa sua collaborazione, in una relazione che contenga le misure adottatee gli eventuali contributi in merito. Tale documento sarà inserito nel fascicolo di sorveglianza sanitaria, a disposizione dei controlli da parte dell’organo di vigilanza. Da tempo l’UOS di Medicina del Lavoro, ha emesso una circolare, (datata 28/8/2006) in proposito indicandone i contenuti, circolare tra l’altro inserita nelle “Linee Guida di Sorveglianza sanitaria del 29/2/2012”. Durante i sopralluoghi di vigilanza, ho riscontrato che nonostante la sua divulgazione è spesso ignorata o considerata con leggerezza. Anche la conoscenza in merito e lo zelo dei soccorritori nel mantenere una continuità nel rimpiazzo e controllo dei presidi, è nella maggior parte carente e deludente. Rammento che i presidi sono indispensabili per prestare i primi soccorsi agli infortunati e tutelare il soccorritore stesso da rischi, specie biologici. Prodotti scaduti e mal tenuti oltre a mettere in cattiva luce la gestione dell’azienda nell’assolvere a questa importante incombenza, sono inutili e inutilizzabili e, al contrario, sovente dannosi se il materiale sanitario è deteriorato o peggio assente. Rievoco anche che l’accesso alla cassetta di primo soccorso e al pacchetto di medicazione non si può trasformare in una “caccia al tesoro”, quindi sottolineo che devono essere custoditi in luogo facilmente accessibile e opportunamente segnalato. E’ “implicito” che entrambi siano contrassegnati, tenuti chiusi e puliti, facilmente apribili e trasportabili. Anche la presenza di farmaci terapeutici di uso comune spesso contenuti nelle cassette, non fa parte delle disposizioni del primo intervento. Si ricorda che la somministrazione di farmaci è una prerogativa dei medici ricordando fra l’altro, pericolosi eventi di allergie a prodotti che possono sembrare  di uso quotidiano. Mantenere un  ordine organizzativo aziendale, non deve scaturire da una imposizione burocratica, ma da una considerazione personale e sobriache certe cose “sono utili solo se fatte bene” e che, in certe situazioni, “specie in quelle di emergenza”, trovano il giusto valore e riconoscimento”.

Esperta tecnica sanitaria

Patrizia Elettra Dragani

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