Home NotizieSan Marino Categorie e Ordini fanno squadra: presentato l’Accordo per la Repubblica di San Marino

Categorie e Ordini fanno squadra: presentato l’Accordo per la Repubblica di San Marino

da Redazione

ANIS, UNAS, USC, USOT

 

Ieri nella sede dell’Anis è stato presentato alla stampa l’Accordo per la Repubblica di San Marino sottoscritto dalle Associazioni Economiche di Categoria, ANIS, UNAS, USOT e USC, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, e l’Ordine degli Avvocati e Notai. Di Saverio Mercadante.

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di Saverio Mercadante

 

SAN MARINO – L’obiettivo è quello di superare la crisi economica, salvare le imprese, i posti di lavoro e continuare a contribuire al sostegno dello stato sociale. Al centro dell’Accordo la proposta al nuovo governo di assumere un impegno formale per la costituzione di un tavolo di lavoro istituzionale pubblico/privato, attraverso uno specifico provvedimento legislativo del Consiglio Grande e Generale che, nei primi sei mesi della prossima legislatura, definisca un progetto strategico pluriennale per San Marino. Il gruppo di lavoro dovrà avere un unico coordinamento, essere suddiviso in sottogruppi ai quali affidare il compito di affrontare le diverse, singole tematiche.

E’ il succo dell’accordo per la Repubblica di San Marino che vede categorie economiche e ordini professionali unire le proprie forze, presentato ieri alla stampa. Per la precisione è stato sottoscritto dalle Associazioni Economiche di Categoria, ANIS, UNAS, USOT e USC, dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, e dall’Ordine degli Avvocati e Notai.

 

“Abbiamo condiviso – ha affermato il presidente dell’ANIS Emanuel Colombini nell’intervento di apertura della confernza stampa – un senso di profonda responsabilità verso il Paese che vive una condizione di grande difficoltà. Abbiamo lavorato insieme su una serie di contributi che provenivano dalle associazioni di categoria e sulla scorta del Progetto per San Marino presentato a suo tempo dall’ANIS. Abbiamo elencato una serie di priorità per essere realmente operativi dopo le elezioni nella fase di costruzione della nuova politica economica del Paese. Vogliamo individuare un progetto strategico per la Repubblica all’interno di un Tavolo istituzionale pubblico-privato. Noi rappresentiamo le aziende sane, etiche, che hanno fatto e faranno di tutto per allontanare dal nostro Paese i fenomeni distorsivi. Le priorità principali che proponiamo nel documento sono le seguenti: legalità, normalizzazione dei rapporti con l’Italia, uscita dalla black list, pareggio di Bilancio, riforma del mercato del lavoro, parco scientifico e tecnologico, progetto per rilancio del settore turistico-commerciale, contrasto all’abusivismo e trasparenza negli appalti pubblici. Il Tavolo Istituzionale non deve essere un’altra occasione mancata. La lentezza nelle decisioni viene superata dalla volontà delle parti insieme alla politica che si deve imporre un salto di qualità. L’accelerazione sul Parco Scientifico, nonostante la presenza a quel tavolo di attori molto più numerosi di quelli che hanno sottoscritto oggi questo accordo, ha dimostrato che se c’è la giusta volontà si può precedere speditamente anche su grandi questioni che riguardano il futuro del Paese”.

“Abbiamo già incontrato – ha dichiarato il presidente dell’USOT Filippo Bronzetti – il governo singolarmente elencando le priorità del nostro settore. Ora abbiamo fatto un passo in avanti, uno sforzo comune, per individuare tematiche e obiettivi in una logica sinergica con le altre associazioni. Abbiamo individuato un nuovo modus operandi attraverso la proposta del Tavolo istituzionale pubblico – privato. Il tempo è danaro per gli imprenditori e la politica purtroppo non smuove con la stessa velocità delle imprese. Il nostro settore può essere un motore importante dell’economia della Repubblica. Faccio un esempio: l’ospedale darà il via alla chirurgia per i grandi obesi che può essere un motore importante per il cosiddetto turismo ospedaliero. Il nostro settore sarà stimolato ad elevare gli standard della ricezione alberghiera. E’ evidente che chi verrà a San Marino sceglierà un albergo che ha sempre un medico a disposizione e una spa al suo interno. Ma non c’è dubbio purtroppo che sino ad ora siamo stati ignorati dalla politica.”.

“Noi vogliamo instaurare un metodo diverso da quello sinora usato. I programmi elettorali – ha scandito il presidente dell’USC Carlo Lonfernini – dopo le elezioni sono spesso stravolti, fuorviati, dimenticati. E invece dobbiamo avere la forza di realizzarli. E per far questo è necessaria una spinta comune di pubblico e privato nella fase di elaborazione e di progettazione del nuovo governo. Il Tavolo Istituzionale servirà a questo. Siamo stati interpellati dalla politica nel passato ma erano sempre incontri che non avevano nessun seguito concreto. Abbiamo bisogno di provvedimenti specifici e di una reale effettuazione. Le lacune nelle infrastrutture turistico commerciali sono gravi. Siamo un paese vecchio. Faccio un esempio la dislocazione del parcheggio dei pulmann in Città. Ecco, non dobbiamo dare l’alibi della divisione tra le associazioni alla politica dobbiamo inaugurare un metodo di lavoro completamente diverso. Voglio anche dire che non siamo contrari alla presenza a San Marino di grandi gruppi esteri. Credo che il settore dei centri commerciali sia saturo ormai. Dobbiamo puntare su qualche cosa che non c’è ancora. Per esempio un grande spazio dedicato alle Grandi Firme come ne stanno nascendo anche in Italia. Lì sammarinesi e investitori esteri possono creare una sinergia”.

“Condivido la brevità del documento comune che abbiamo presentato – ha sottolineato il segretario generale dell’UNAS Pio Ugolini – e il suo riferimento alle priorità più importanti per il Paese. La differenziazione nelle proposte delle varie associazioni devono essere una ricchezza. Offriamo conoscenze e competenze alla politica per risolvere i problemi, per fare sistema, per fare impresa. Ci mettiamo a diposizione per essere presenti nella elaborazione di un nuovo progetto per il futuro di San Marino. La politica non potrà non fare i conti con la massa critica che esprimiamo”.

 

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