Home FixingFixing Goccia cinese, la lezione di Buzzati: guardare la crisi dall’alto

Goccia cinese, la lezione di Buzzati: guardare la crisi dall’alto

da Redazione

Il Giuseppe Corti di Dino Buzzati si era recato in una nota casa di cura per una lieve patologia rispetto alla quale aveva ricevuto rassicurazioni da molti medici. Una volta approdato al settimo piano della struttura venne messo a conoscenza dell’esistenza di una suddivisione dei pazienti sulla base della gravità del proprio stato di salute: il settimo piano era quello dedicato alle patologie lievissime, scendendo di piano si trovavano invece malati gravi che una volta all’ultimo stadio venivano trasferiti al primo piano dal quale nessuno era mai uscito, se non dentro una bara. Così Giuseppe Corti sul far della sera aveva guardato spesso a quel primo piano dove si potevano notare molte finestre senza luce, evidentemente perché in tanti si erano spenti.

Di lassù egli si sentiva come rassicurato per la grande distanza che lo separava dal primo piano e dunque dalla morte. Stare affacciati alla finestra cercando di trarre qualche rassicurazione dalla distanza che ci separa dal precipizio non è pertanto la soluzione più raccomandabile per restare ai piani alti. La lezione è particolarmente valida per quelle aziende convinte di essere comunque in salute e che forse guardano le altre provando un senso quasi di sollievo per non doverne condividere la sorte. Anche a loro sarebbe consigliabile l’aspirina dello start-up, o per lo meno la messa in campo del cosiddetto piano B.

Peraltro in questo particolare frangente agire da soli potrebbe rivelarsi insufficiente. Occorrerebbe costruire una rete dove poter dialogare e confrontarsi anche in maniera informale, per esempio se si va a Cambridge una delle attività più curate e inamovibili dalle agende degli innovatori è rappresentata dai due o tre party, o aperitivi settimanali dove giovani ricercatori, senior, venture capitalist, consulenti e manager di aziende, si incontrano e conversano. Questo significa in fondo gestione di un cambiamento che non possiamo più fingere non sia avvenuto. E cambiamento non significherà morte ma bensì rinascita. Solo chi saprà guardare abbastanza lontano da intravedere un cambiamento possibile, avrà l’opportunità di traghettare la propria azienda fuori dalla crisi, al riparo dal precipizio che attende chi si ostina a tenere gli occhi fissi a terra.

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