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San Marino, il giornalismo in Rete ha spiccato il volo

da Redazione

Seconda puntata del viaggio nelle redazioni sammarinesi. Spazio a web e tv. E’ aumentato il pluralismo di voci, quindi anche la qualità è cresciuta.

di Saverio Mercadante

Continua il viaggio di San Marino Fixing all’interno delle testate giornalistiche sammarinesi dopo la prima puntata della scorsa settimana. Il settore dell’informazione si è sviluppato in quantità e in qualità anche sotto la spinta in questi ultimi anni di notizie sempre più importanti che hanno avuto un grande risalto anche sulla stampa nazionale italiana. Siamo in una fase di transizione nella quale anche internet ha portato un contributo fondamentale nella formazione dell’opinione pubblica.
“Certamente l’emergere di un certo tipo di notizie che hanno avuto anche una forte eco al di fuori dei confini sammarinesi ha dato impulso al giornalismo sammarinese spingendolo ad  acquisire una maggiore preparazione, una più marcata professionalità. Credo che ci sia stata un’effettiva crescita in questi ultimi anni”. E’ la voce on line di Luca Zavoli, redattore del sito di news Libertas.sm.
“Il giornalismo on line a sua volta negli ultimi tempi sta prendendo molto piede specialmente dopo l’avvento degli smartphone. Si tratta certamente di fasce diverse di lettori da quelli tradizionali della carta stampata. Credo che nei prossimi anni il trend delle news on line non si fermerà e contribuirà ancora di più alla crescita del giornalismo sammarinese. Mi sono avvicinato da poco alla professione ma sentendo gli altri colleghi in questi anni si avvertiva molto la mancanza di una normativa che regoli il settore. Speriamo che in tempi brevi si possa arrivare a definire una volta per tutte questo mestiere che a San Marino ha sempre più rilevanza e al quale molti giovani si stanno avvicinando. L’offerta è molto vasta, esistono probabilmente delle difficoltà economiche, ma credo che in questo modo si garantisca comunque la pluralità delle voci più diverse”.

Voce dalla tv
“Il giornalismo sammarinese negli ultimi anni senza dubbio ha fatto un salto di qualità perché è aumentato il pluralismo. E’ un fattore chiave. Per dare un’informazione più completa – afferma Luca Salvatori, giornalista e conduttore di San Marino RTV –  più vicina alla realtà è fondamentale che ci siano più fonti d’informazione. Questo è lo scenario che, seppure a fatica, si è delineato in questi anni. Quindi, i sammarinesi, attraverso la lettura dei sempre più numerosi organi di stampa hanno la possibilità di tenersi più informati e a contatto con la realtà. In passato, in presenza di poche testate, la notizia,  anche su pressione di qualcuno, poteva non uscire. Ora la concorrenza, il pluralismo, fanno in modo che la notizia se non esce su un giornale esca su un’altra testata. Dunque, i giornali non sono mai troppi,  perché certificano la libertà di informazione. Siamo in una fase di crescita, di evoluzione, cresce l’informazione su internet anche se in ritardo. Credo che il problema dell’informazione del Titano sia quello di avere normative più chiare, più limpide. Per esempio, sul versante degli editori, dove c’è una situazione molto confusa, non c’è molta trasparenza. E’ fondamentale che il lettore sappia chi è l’editore di un quotidiano per dare la corretta interpretazione alle notizie che spesso possono essere ‘strumentali’. A parte la cronaca, è molto difficile dare l’informazione neutra. Quindi, è fondamentale capire chi è il proprietario di un giornale proprio per capire perché la notizia viene data con un certo taglio. Per una realtà piccola come la nostra forse è meglio interfacciarci con realtà più consolidate come l’ordine dei giornalisti italiano. Sarebbe difficile a San Marino costituirne un altro che richiederebbe grande impegno e finanziamenti. Io, tempo addietro, ho fatto un’istanza per inserire nell’ordine costituzionale sammarinese il diritto all’informazione, una sorta di articolo 21 previsto dalla costituzione italiana. Che di fatto viene recepito nella costituzione sammarinese poiché facciamo riferimento alle convenzioni internazionali che prevedono la libertà di informazione. Sarebbe bene, però, rafforzarlo e renderlo ancora più chiaro con un articolo di rango costituzionale nella dichiarazione dei diritti. Esiste, però anche un problema di ordine culturale. A San Marino c’è la tendenza a una certa chiusura, anche da parte dell’amministrazione, delle istituzioni, a non facilitare l’accesso alle informazioni. E’ un costume obsoleto, al quale sarebbe bene che San Marino non venisse associato”.

Voce dalla free press
“Il giornalismo sammarinese è certamente migliorato. E non solo in questi ultimi anni. Quando sono arrivata a San Marino – ricorda Anna De Martino, redattrice del Nuovo Quotidiano e collaboratrice dell’Ansa – le informazioni erano veicolate da poche persone, tutto era molto filtrato. Per fare un piccolo esempio: il congresso di stato non faceva nemmeno la conferenza stampa settimanale. Poi si è capito che si doveva comunicare di più sia a livello istituzionale sia nella società civile. Insomma, c’è una maggiore apertura, finalmente si è compreso che “comunicare bene” serve anche alle istituzioni e al Paese. In questo scenario di apertura del mondo dell’informazione  si può certamente affermare che i giornali non sono mai troppi. Forse, sarebbe necessaria una maggiore diversificazione di prodotto nell’offerta giornalistica. Ci sono comunque più giornalisti e quindi più professionisti di qualità. E questo ha migliorato anche il servizio pubblico, la televisione di stato, che una volta la faceva un po’ da padrona nell’informazione. A San Marino più che di un ordine professionale ci sarebbe bisogno di un’associazione sulla scorta dell’esempio americano nella cornice di una forte salvaguardia del diritto all’informazione, del diritto di cronaca per tutelare i diritti del cittadino ad essere informato e il diritto del giornalista di scrivere quello che vuole. Una legge sull’editoria, dunque,  non dovrebbe essere limitante nell’indicare che solo alcuni possono fare gli editori, che solo alcuni possono fare i giornalisti. Naturalmente anche sul versante della proprietà delle testate ci deve essere la massima trasparenza non solo perché sono giornali ma proprio perché sono società a tutti gli effetti e io devo sapere chi sono i proprietari”.

Voci online
“E’ indubbio che il nostro settore sia cresciuto in qualità e in quantità. E tutte le testate giornalistiche danno un contributo molto importante. Ognuno – dichiara Marco Severini di Giornale.sm – naturalmente ha una propria specificità, come testimonia la presenza di diversi siti di news sul web. Il nostro, per esempio, ha un taglio molto più di inchiesta e di critica, rispetto a Libertas.sm. E più giornali ci sono e meglio è. La concorrenza stimola a far sempre meglio. Una voce in più è sempre bene accetta. Ovvio, che bisogna sempre verificare le notizie e avere l’accortezza di scrivere cose vere. Questo è fondamentale.  Mi arrivano molte notizie ma non le pubblico se non ho la possibilità di verificarle sino in fondo. C’è bisogno di una legge per il settore ma essere giornalista non te lo dà il pezzo di carta: lo è chi scova le notizie, le approfondisce e le porta in evidenza. Il tema della trasparenza delle testate giornalistiche esiste, è prioritario, ma senza correre il rischio di criminalizzare”.

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