Home FixingFixing La Serenissima: com’è dolce Parigi. Le prelibatezzze dell’azienda di San Marino alla conquista del mondo

La Serenissima: com’è dolce Parigi. Le prelibatezzze dell’azienda di San Marino alla conquista del mondo

da Redazione

Laserenissima_027

 

La Serenissima, azienda sammarinese da “esportazione”, di ritorno dalla prestigiosa vetrina del Salon du Chocolat. Le torte di wafer tra i prodotti più riconoscibili. E apprezzati all’estero.

Laserenissima_027.jpg

 

di Alessandro Carli

 

SAN MARINO – Harrod’s e Fortnum & Mason. Potrebbero bastare i nomi di questi due luoghi “sacri” di Londra per introdurre la qualità dei prodotti de La Serenissima: tra gli scaffali dei due prestigiosi magazzini della Big Smoke infatti – a cercarli con attenzione – si possono incontrare le torte e le prelibatezze dell’azienda sammarinese. Potrebbe abbondantemente bastare questo biglietto da visita. Eppure l’impresa – aperta sul Titano dal lontano 1942 – guarda con grande slancio verso il futuro. Un futuro che trova radici ben solide nell’anno in corso, costellato da una serie di riconoscimenti a molte stelle.

“Nel mese di febbraio abbiamo partecipato alla tappa italiana di Salon du Chocolat, una delle fiere di riferimento del settore, ospitata a Bologna – racconta uno dei titolari della famiglia Michelotti -. Gli ideatori e i promotori della manifestazione dedicata alla cioccolata ci hanno contattato in quanto lavoriamo in maniera artigianale. L’evento felsineo ci ha aperto le porte alla tappa di Parigi”.

Tra la Torre degli Asinelli e la Torre Eiffel, due altre perle di zucchero: la dimostrazione di Luigi Sartini (lo chef stellato Michelin ha realizzato sei ricette diverse con la torta Titano, la Tre Monti e la Verretta, particolarmente apprezzate) e il premio ottenuto, a fine primavera, a Tuttofood di Milano.

LaSerenissima_torteCi può raccontare l’esperienza meneghina?

“In occasione della fiera internazionale Tuttofood è stato organizzato un concorso dedicato alle aziende che operano attraverso processi di produzione artigianale. Su mille partecipanti, ci siamo classificati nelle prime dieci posizioni grazie alla torta Titano e alla Verretta. I nostri prodotti sono stati messi nella vetrina di Tuttofood, con un ritorno di immagine esponenziale”.

Milano, ma non solo: il marchio “La Serenissima” è presente anche in altri Paesi del mondo.

“Le torte de ‘La Serenissima’ oggi vengono esportate, oltre che in Inghilterra, anche in Germania, in Giappone e negli Stati Uniti d’America. A New York un ristoratore propone la torta Titano in maniera originale: il wafer viene scaldato per circa 30 secondi. Sopra viene colato un filo di cioccolata calda. Il dolce poi viene presentato ai clienti con una manciata di mandorle tiepide e un letto di mascarpone”.

In attesa di Parigi: come vi presentate al Salon du Chocolat?

“A Porte de Versailles, dal 20 al 24 ottobre, presentiamo i nostri prodotti tipici. Di certo è una vetrina di respiro internazionale, in cui conta esserci. Vogliamo riuscire a creare una rete di contatti ad ampio respiro. Durante i primi giorni della manifestazione (il Salon du Chocolat è ideato come uno spazio di incontri, scambi e scoperte e offre una visione completa del mercato con la presenza di tutta la filiera cioccolato, ndr), le porte erano aperte agli operatori del settore, mentre gli ultimi giorni è stato accessibile a tutti e quindi è stato possibile far conoscere i prodotti anche al grande pubblico”.

Entriamo nel laboratorio: quali sono i segreti del vostro successo?

“I nostri prodotti sono di nicchia, e sono destinati a una clientela raffinata ed esigente. Lavoriamo con macchinari degli anni ’30 e tutto il processo di produzione è artigianale. Nella torta Titano, ad esempio, una piccola quantità di alcol, oltre a donare un piacevole retrogusto olfattivo e al palato, garantisce un tempo di conservazione piuttosto prolungato: 12 mesi, un tempo utile per permetterci di operare anche con Nazioni lontane come l’Australia. Anche la scelta dei prodotti viene effettuata con la massima attenzione: le mandorle provengono dalla Sicilia, la cioccolata dal Belgio, le nocciole dal Piemonte. Alla qualità degli ingredienti però va abbinata anche la grande passione delle persone che lavorano con noi”.

Un modus operandi che ha conquistato anche Domori. La società che vede alle spalle il solidissimo gruppo Illy e che, di recente, si è messa in contatto con la piccola azienda sammarinese (all’interno infatti lavorano quattro persone che ogni giorno riescono a sformare circa 80 torte a testa) per la qualità del wafer.

 

 

LA NOVITA’: LA VERRETTA

 

 


Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento