Home FixingFixing Diario della crisi del 3 giugno 2011

Diario della crisi del 3 giugno 2011

da Redazione

grecia_papandreu_sfondo_bandiera

 

 

Svendita dei beni dello Stato, privatizzazioni un tanto al chilo per incassare 50 miliardi di euro: servono per ridurre il debito pubblico di circa il 20%.

di Saverio Mercadante

 

In Grecia, qualche analista ha fatto notare che la situazione è molto simile a quella italiana del 1992. Svendita dei beni dello Stato, privatizzazioni un tanto al chilo per incassare 50 miliardi di euro: servono per ridurre il debito pubblico di circa il 20%. L’Unione europea ha, tra l’altro, condizionato la concessione di nuovi aiuti del fondo salva-Stati dell’Eurozona proprio alle privatizzazioni. Tira aria di svendite come in Italia nel ’92: si ridusse il debito pubblico con la vendita di autostrade e banche, quote delle società energetiche fino al patrimonio immobiliare. Intanto è tornato di moda in Grecia il ballo della fuga. Di Capitali. Ballato sul tema musicale dal titolo “Il fantasma di un ritorno alla dracma”. Nel 2010 megaricchi e cittadini comuni, avevano fatto sparire dai loro conti correnti, spostandoli spesso all’estero, qualcosa come 30 miliardi di euro: circa il 12 per cento dei depositi totali. Sembrava che la perdita maligna si fosse arrestata. Invece, prima, gli sportelli degli istituti hanno segnalato un anomalo boom dei prelievi da 500 euro. Poi, c’è stata un’impennata di sequestri valutari all´aeroporto internazionale di Atene. Tra gennaio e aprile altri 8 miliardi sono emigrati oltre frontiera, secondo il calcolo di Dimitris Kouselas, Segretario al ministero delle Finanze, che stima in 280 miliardi di euro – il 120% del prodotto interno lordo – il valore dei capitali greci custoditi sotto l’ombrello del segreto bancario elvetico. Lo scudo fiscale ha fatto ben poco: tassazione all’italiana, 5% per i capitali di rientro. Sono rientrati solo 500 milioni di euro. Si negozia un accordo bilaterale con la Svizzera per stanare i capitali. E’ la sindrome islandese, bellezza: il conto in banca congelato e i risparmi sforbiciati in nome del bene del Paese. Torna di moda il materasso di casa, ottimo per stirare la carta moneta.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento