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Ambiente, viviamo al di sopra delle possibilità 

da Redazione

Ambiente, siamo ormai giunti ad un punto di rottura. Dal 21 agosto scorso l’umanità vive a credito: consuma più energia di quanta riesce a produrre.

Siamo ormai giunti ad un punto di rottura tale che, se usassimo un termine consueto del lessico economico, dovrebbe essere chiamato quello del “breakeven”, punto di pareggio. Questo si è verificato il 21 agosto scorso, giorno dal quale l’umanità sta vivendo a credito per ciò intendendosi che ormai si è consumata più energia di quella che il nostro disastrato pianeta riesce a produrre per il corrente anno.
Da quel giorno, tutta l’umanità sta vivendo a credito o, almeno questo è quanto afferma il rapporto dell’organizzazione internazionale Global Footprints Network, che definisce il punto di rottura come Earth Overshoot Day. L’organizzazione in parola, ha formulato un indice statistico riferito ai 150 Paesi più significativi della terra che contempla, mettendoli insieme, sia il consumo annuale di risorse che la loro effettiva disponibilità, tenendo conto perfino di un calcolo che contempli i tempi di rigenerazione delle risorse energetiche.
Da quel fatidico 21 agosto in poi, il cibo destinato all’umana alimentazione, le acque per dissetarsi o utilizzate nei vari cicli produttivi, l’anidride carbonica immessa nell’aria, sono alcuni degli elementi che la Terra non è più in grado di rigenerare o tollerare.
Il grido di dolore non è per niente nuovo poiché i primi calcoli si ebbe modo di conoscerli nell’ormai lontano 1987, anno in cui il famigerato indice aveva messo in evidenza che le risorse della terra per quell’anno erano finite il 21 dicembre, appena 10 giorni prima della fine dell’anno. Da allora, è partita un’escalation senza fine. Nel ‘95 si era già spostato indietro, al 21 novembre, appena due anni fa (2008) il punto di rottura era stato il 23 settembre, nel 2009 il deficit era iniziato solo il 25 settembre. In pratica, un mese di respiro in più rispetto a quest’anno.
Le proiezioni indicano per il 2050 l’inizio del deficit di risorse della Terra per il primo di luglio, ma forse, a questo punto, è molto probabile che sia una previsione ottimistica. Gli stessi responsabili della stesura dell’indice, infatti, hanno avuto modo di commentare, parlando di una situazione diventata preoccupante, con danni sulla tenuta del pianeta ormai evidenti.

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