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San Marino, i numeri del Bilancio consuntivo

da Redazione

La crisi colpisce duro anche il Titano. I dati che sono indicati nel programma economico 2011, anche se non sono così devastanti come alcuni giornali italiani millantavano, sono certamente negativi e preoccupanti. In cantiere misure straordinarie. San Marino Fixing oggi in edicola analizza i dati più rilevanti del capitolo relativo alla gestione della finanza pubblica e della politica fiscale.

La crisi colpisce duro anche il Titano. I dati che sono indicati nel programma economico 2011, anche se non sono così devastanti come alcuni giornali italiani millantavano, sono certamente negativi e preoccupanti. Il Governo nei prossimi mesi, come ha già annunciato, dovrà attuare da subito una serie di misure straordinarie, per riportare i conti in ordine e rilanciare il Paese. Qui ci occuperemo dei dati più rilevanti del capitolo relativo alla gestione della finanza pubblica e della politica fiscale.
Il progetto di bilancio consuntivo 2009 presenta un risultato pari a 41,8 milioni di euro di deficit contro i 47,8 della previsione assestata. Determinanti le variazioni negative del gettito tributario: se da una parte è ridotto rispetto al 2008 (-18,2%), dall’altra tale mancanza ha generato una maggiore spesa per i rimborsi.
L’imposta sulle importazioni ha subito in termini lordi (ovvero al lordo dei rimborsi) una flessione di circa il 20% rispetto al 2008 a causa della crisi economica e dal generale rallentamento degli scambi.
Dai primi mesi 2009 una contrazione nella domanda (in particolare dall’esterno) di beni e servizi. A fronte di questa dinamica, le imprese hanno ridotto gli approvvigionamenti e le scorte e questo ha comportato nel corso dell’anno una diminuzione del differenziale monofase (differenza fra monofase incassata e monofase rimborsata) passando da 88 milioni a circa 66 milioni di euro. Come conseguenza di tale risultato, è stato necessario un adeguamento straordinario dell’apposito capitolo in uscita del Bilancio dello Stato 2009 destinato ai rimborsi monofase con un incremento complessivo di circa 15 milioni.
Il Gettito IGR l’accertato complessivo 2009 ha superato la previsione assestata di circa 2 milioni di euro attestandosi al livello della previsione iniziale di circa 126,7 milioni.
Per ciò che concerne la spesa nel complesso le uscite al netto delle partite di giro sono diminuite del 10,63% rispetto al 2008 ed in particolare la spesa corrente è diminuita dell’11,67% mentre la spesa in conto capitale dell’1,23%. Il dato relativo alla spesa corrente risulta piuttosto positivo: -80 milioni rispetto al 2008. Tali minori spese hanno permesso di contenere l’effetto negativo delle minori entrate tributarie complessivamente pari a (-120 milioni). Accostando il dato relativo alle minori entrate tributarie (-120 milioni) al dato relativo alle minori spese correnti (-80 milioni) emerge la componente prevalente del risultato di bilancio pari al deficit di 41,8.

PREVISIONI BIENNIO 2010-2011
Il deficit previsto, se si dovesse confermare poi in sede di consuntivo (-43 milioni), sarà assorbito quasi interamente, assieme al deficit 2009 (-41,8 milioni), dagli avanzi degli esercizi precedenti (78 milioni).
Il rischio più marcato rispetto alla definizione di un risultato di bilancio oltre le previsioni è rappresentato prevalentemente da un’eventuale contrazione del gettito oltre quanto già ipotizzato tenuto conto degli elementi di crisi del settore bancario e del settore delle imprese che possono portare ad una riduzione della base imponibile sia in tema di imposte dirette che indirette.
I primi dati relativi alla monofase mostrano ancora un trend decrescente, seppure molto più contenuto di quello dell’anno precedente e senza una ripresa dei fatturati da parte delle imprese, e quindi dei livelli delle importazioni in via generale, il trend negativo della monofase non potrà invertirsi.
Il fenomeno dell’apertura di succursali o seconde sedi in Italia per contrastare gli effetti del decreto incentivi potrebbe avere l’effetto di ridurre le basi imponibili IGR.
L’aumento della disoccupazione sia residente che frontaliera oltre certi limitati potrebbe determinare una contrazione del gettito IGR derivante dal settore dei lavoratori dipendenti. La flessione della raccolta del sistema finanziario a seguito dello scudo fiscale italiano inciderà sulla redditività delle banche e sul gettito derivante dalle ritenute sugli interessi.
Da qui la necessità del Governo di varare entro l’estate una manovra straordinaria contenente una serie di interventi di contenimento e riduzione della spesa ed interventi in grado di assicurare maggiori entrate che abbiano effetto sin dal bilancio corrente.
Gli interventi di contenimento della spesa, affinché possano produrre effetti significativi sul bilancio dello Stato devono poter produrre i seguenti risultati: un’ulteriore diminuzione di circa 20 milioni della spesa corrente 2010 (al netto dei rimborsi fiscali) rispetto al dato previsionale da attuarsi mediante la realizzazione di economie di spesa rispetto agli importi stanziati; una riduzione significativa della spesa complessiva per il personale della pubblica amministrazione e del settore pubblico allargato; una revisione degli stanziamenti in favore degli enti pubblici;
una previsione di spesa 2011 (corrente e conto capitale al netto delle poste di bilancio relative ai rimborsi fiscali) ridotta nel complesso di almeno 40 milioni rispetto al dato ipotizzato nel pluriennale. Attraverso la manovra straordinaria si intende operare un aggiornamento di tutte quelle imposte (diverse dall’IGR e dalla Monofase) le tasse e le tariffe per i servizi resi dallo Stato che non hanno subito ad oggi i normali adeguamenti e avviare un sistema automatico di aggiornamento delle stesse da operare anno per anno.

LIQUIDITÀ E FONTI DI FINANZIAMENTO
La situazione al 31/12/2009 del debito pubblico mostra un debito residuo per finanziamenti a lungo termine complessivamente pari a 48,5 milioni di euro dei quali 39,6 costituiti da debito nazionale mentre 8,9 da debito estero.
Il basso ricorso all’indebitamento è stato reso possibile da alti livelli di liquidità delle casse statali, che anche oggi, nonostante i segnali negativi relativi al gettito continua a mantenersi a livelli positivi. In particolare, l’attuale livello è coerente con gli anni precedenti e si mantiene mediamente superiore al dato rilevato alla fine del 2007.
Esaminando i dati disponibili, è possibile rilevare che non sussistono nell’immediato rischi di shock che possano compromettere la capacità dello Stato di fare fronte alle spese obbligatorie.
Il documento mette in campo l’eventualità per lo Stato di ricorrere a fonti di finanziamento di terzi, ciò non tanto per finanziare la gestione ordinaria, ma piuttosto per ottenere quelle risorse necessarie a sostenere l’economia del Paese in questo particolare momento che vede alcuni comparti come quello imprenditoriale e quello finanziario più in sofferenza.
In particolare le alternative che saranno al vaglio del governo saranno rappresentate dalla possibilità di richiedere una o più linee di credito a primarie istituzioni finanziarie europee oppure ricorrere al mercato dei capitali attraverso l’emissione di un prestito obbligazionario.
Nel corso del 2011 dovrà essere necessariamente anche avviata la riforma dell’ordinamento contabile.

A cura di S.M.

 

 

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