Home Dal giornale Editoriale: dall’Unione Europea al “tutti divisi”

Editoriale: dall’Unione Europea al “tutti divisi”

da Daniele Bartolucci

Alla fine è andata come avevamo detto: tutti contro tutti al primo turno. Le possibilità che si trovasse un punto di incontro prima del 9 giugno erano appese al lumicino, lo si sapeva fin dall’inizio. Così come si sapeva che Libera, PS e PSD avrebbero trovato la quadra per andare in coalizione contro la Democrazia Cristiana. La quale, per non risultare da meno (anche come peso relativo), ha confermato l’allargamento verso Alleanza Riformista-Elego-Movimenti Ideali Socialisti, creando una sua coalizione. I “due blocchi”, insomma. Che, però, almeno sulla carta, non dovrebbero avere molte possibilità di superare il quorum per ottenere la vittoria al primo turno. E ovviamente non è un obiettivo realistico nemmeno delle altre liste (RETE, RF, Demos e Domani Motus Liberi), che invece cercheranno di fare il risultato migliore possibile per poi, eventualmente, assumere il ruolo di ago della bilancia in una futuribile alleanza di governo prima del ballottaggio.

Non tutti allo stesso modo, però, visto che RETE ha già messo le mani avanti e fatto capire con quel “progressista” che l’unica eventualità che prenderanno in considerazione è quella di dare a Libera-PS-PSD i numeri per formare una maggioranza. Non alla DC, insomma. Che questo sia un vantaggio o meno per RETE (che con la DC ha governato per 4 anni proprio scegliendola come partner) lo decideranno gli elettori. I quali sono già proiettati nello scenario europeo con questo Accordo di Associazione. Un’Europa che si rafforza nell’Unione e non nella divisione. E il prossimo Governo sarà di “unione”.

Non si sa ancora tra chi, ma avrà quel vestito lì.

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