Home FixingFixing CIG, febbraio a quota 1.300

CIG, febbraio a quota 1.300

da Redazione

Anticipazione di Fixing in distribuzione venerdì 5 marzo: le aziende coinvolte dalla CIG, sul Titano, sono 121. Vette ancora elevate a San Marino, ma certamente meno allarmanti di quelle registrate solo il mese prima, quando – ricordiamo – le imprese che avevano fatto ricorso alla CIG erano state 136. Quasi 1.700 – per l’esattezza1.674 – i dipendenti coinvolti solo un mese fa.

Anticipazione di San Marino Fixing, in uscita e on line da venerdì 5 marzo. Ad un anno e mezzo dal ‘lancio della bottiglia’ sulla prua della crisi dei mercati internazionali (un’onda ‘anomala’ che di conseguenza ha investito anche la Repubblica di San Marino), la nave della Cassa Integrazione Guadagni del Titano – anche per il mese di febbraio – naviga ancora a vista. Un timidissimo sorriso – dopo i dati annunciati dalla Commissione CIG il 25 febbraio – increspa i visi delle aziende del territorio. Nel secondo mese dell’anno infatti i numeri – rispetto a gennaio – appaiono lievemente più confortanti: le aziende che hanno aperto le procedure per la Cassa Integrazione Guadagni sono state 121, per un totale di 1.302 dipendenti. Vette ancora elevate, ma certamente meno allarmanti di quelle registrate solo il mese prima, quando – ricordiamo – le imprese che avevano fatto ricorso alla CIG erano state 136. Quasi 1.700 – per l’esattezza1.674 – i dipendenti coinvolti solo un mese fa.

 

ITALIA

La chiamano uragano, e forse non c’è altro modo per definirla. Da ottobre 2008 a dicembre 2009 in Italia sono state autorizzate oltre un miliardo di ore di cassa integrazione, di cui 634.699.339 ore di cassa integrazione ordinaria e 370.384.779 di straordinaria. E’ una cifra incredibile, che emerge dal Rapporto sulla Cig del 2009 a cura dell’Osservatorio sulla Cassa integrazione del dipartimento settori produttivi della Cgil Nazionale. Per capire, se ci si limita al 2009 si scopre che è stato un anno da primato di tutti i tempi, con 918.146.733 ore di cassa autorizzata, con un aumento sul 2008 del 311,43%. A questo punto, spiega il rapporto, sono state coinvolte oltre il milione di persone, calcolando un livello medio di ricorso alla cassa pari a 25 settimane o 5 mesi. Il risultato, sottolineano in Cgil, è amaro e ovvio: una calo drammatico del reddito. Nel rapporto si calcola che l’ammanco nelle loro tasche è di oltre 3 miliardi e 300 milioni di euro mentre se consideriamo il valore assoluto, ovvero le zero ore, la minora disponibilità economica peggiora ulteriormente ed è di oltre 3 miliardi e 700 milioni (sempre considerando valori e perdite medie sugli stipendi). Riguardo l’occupazione nei differenti settori, l’Istat rileva che a dicembre 2009 l’indice dell’occupazione dipendente (al lordo Cig) mostra, in termini tendenziali, diminuzioni del 3,9% nel settore delle attività manifatturiere, del 3,8% nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria condizionata e del 3,3% nel settore delle costruzioni. Il settore della fornitura di acqua segna un incremento del 2,9% dovuto all’effetto delle trasformazioni societarie di alcune imprese appartenenti al settore. Tra i comparti delle attività manifatturiere, quelli che registrano i cali tendenziali più marcati secondo l’Istituto di statistica sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-7,5%), le produzioni di articoli farmaceutici di base e di preparati farmaceutici (-7,3%) e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-5,6%). L’unico comparto in cui l’occupazione presenta un incremento è la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+1,3%). All’interno del settore dei servizi si registra una variazione tendenziale positiva nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+0,5%). Le variazioni risultano negative per i settori delle attività finanziarie e assicurative (-2,4%), dei servizi di informazione e comunicazione (-2,1%), dei trasporti e magazzinaggio (-1,9%), delle attività professionali, scientifiche e tecniche (-1,1%) e del commercio (-0,3%).

Alessandro Carli

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento