Home FixingFixing Goccia cinese del 13 novembre 2009

Goccia cinese del 13 novembre 2009

da Redazione

Reddito fisso? Sì, ma solo nel lungo periodo. L’unico comparto che è riuscito a performare nell’attuale crisi è stato l’obbligazionario governativo.

L’unico comparto che è riuscito a performare nell’attuale crisi, offrendo rendimenti molto contenuti, è stato l’obbligazionario governativo e, a livelli più bassi, anche l’obbligazionario corporate è riuscito a contenere le perdite. Le politiche monetarie espansive hanno quasi esaurito il supporto offerto alla rivalutazione dei titoli di Stato. Per mantenere una sovraesposizione ai titoli di debito governativi, l’unico scenario coerente è il riacutizzarsi della crisi finanziaria con una prosecuzione, oltre le attese, della recessione in corso. Pertanto, meglio assumere un atteggiamento prudente sui titoli di stato, concentrandosi sulle scadenze più brevi. I corporate bonds hanno registrato significativi miglioramenti di performance nell’ultimo periodo a seguito della rinnovata fiducia degli operatori circa il superamento del rischio di collasso del sistema finanziario. Nel breve, però, l’incertezza può provocare non trascurabili variazioni nel prezzo dei titoli di debito societari. E’ insomma un’opportunità d’investimento, ma non di breve periodo. Altra opportunità è offerta da qualche mese, dai titoli di Stato legati all’inflazione. Infatti, sul finire del 2008, il mercato scontava un prolungato periodo di deflazione, penalizzando questa categoria di titoli. Subito, i mercati hanno preso atto dell’imponente liquidità riversata sul sistema finanziario sia dalle banche centrali, attraverso le proprie politiche monetarie, sia dai governi. Ciò si è tradotto in una risalita delle attese d’inflazione per i prossimi anni che ha favorito i prezzi dei cosiddetti “inflation linked bond”, ossia obbligazioni indicizzate a predeterminati parametri. Per quanto concerne i corporate bond, che altro non sono che obbligazioni emesse da società private e non dallo Stato, la strategia è simile a un Pac (piano di accumulo del capitale), partendo dai livelli di rating più solidi per poi spaziare su tutto il settore dei titoli investment grade ossia quelli che fungono da indicatori dell’affidabilità ritenuti degni di fede dagli investitori istituzionali. Da tempo, la gestione privilegia l’investimento in strumenti liquidi, preferendo obbligazioni quotate su mercati regolamentati, con fonti di prezzo diversificate. Grazie a quest’approccio, i portafogli obbligazionari hanno risentito meno della crisi finanziaria e, anzi, hanno conseguito risultati positivi.

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