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Ai dipendenti un bonus per libri, musei e teatro

da Redazione

Oltre all’Art Bonus vero e proprio, ce ne sono – per fortuna – anche altri di portata più piccola, ma non per questo meno importanti. Emblematico il caso di Brunello Cucinelli.

 

di Daniele Bartolucci

 

Oltre all’Art Bonus vero e proprio, ce ne sono – per fortuna – anche altri di portata più piccola, ma non per questo meno importanti. Emblematico il caso di Brunello Cucinelli, che ha promosso un bonus cultura tra i suoi dipendenti. Alla vigilia della Pasqua, ha convocato i collaboratori (non i giornalisti e le tv, ndr) e ha fatto l’annuncio: “Da oggi le spese per libri, cinema, teatro e gite al museo verranno interamente rimborsate dall’azienda”. Il benefit prevede un fondo di 500 euro per i single e 1.000 euro per chi ha famiglia. Per usufruirne basterà portare in azienda lo scontrino e tutte le spese e le attività culturali verranno rimborsate. Un’idea forte coerente con la filosofia del manager italiano, ormai considerato nel mondo un esempio tangibile di un nuovo umanesimo, al pari del compianto Michele Ferrero, altro grande pioniere della cultura d’impresa. L’imprenditore umbro è stato infatti tra i primi a sollevare il problema della dignità del lavoro dell’operaio “oggi non adeguatamente riconosciuto e sottopagato”, per questo nell’intenzione di Cucinelli “il bonus cultura contribuisce anche a incentivare la riscoperta dell’immenso patrimonio culturale e artistico italiano” e contribuisce all’evoluzione dell’artigiano: “Perché la creatività è dove c’è bellezza”.

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