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Il presepe di Massimo Agostini: la natività incontra i monumenti del Titano

da Redazione

La novità del 2017? Il Palazzo Pubblico in pietra di San Marino.

Presepe Agostini 2017

 

di Alessandro Carli

 

E’ “maggiorenne” già da diverso tempo (è nato nel 1996), eppure sa sempre mantenersi (Gesù) “bambino”.

Anche quest’anno una “stella” brilla poco dopo la porta del Paese: è quella del presepe di Massimo Agostini, una “meravigliosa abitudine” sia per i cittadini che per i turisti che dall’8 dicembre si fermano ad ammirare la “ricostruzione” della natività.

Peccato solamente che qualche “problema tecnico” riduca la sua visione: le luci che lo illuminano funzionano poche ore al giorno e poi si spengono. E se durante il giorno la bellezza del presepe non ne risente, la sera il “buio” nasconde agli occhi dei visitatori la sontuosa composizione.

Non vuole essere chiamato “artista”, Massimo, ma a osservare bene la meticolosità e i dettagli con cui ha costruito le due capanne di legno, la capanna (che pesa quasi tre quintali) e la “vasca” (che supera i 150 chili) – tutte in pietra di San Marino – questo “titolo” gli appartiene pienamente.

“Per me è un hobby – racconta – che amo profondamente: un ‘rito’ che mi appassiona. Per realizzarlo ci ho impiegato circa due settimane: a tempo perso, un giorno due ore, un giorno tre, eccetera, ho completato l’opera”.

Con una chicca in più. “Ogni anno aggiungo un particolare. Nel 2016 ho ‘inserito’ le Tre Torri e la Porta del Paese, nel 2017 Palazzo Pubblico, anch’esso in pietra di San Marino. Per me il Natale è la festa più bella, quella che ‘vivo’ con maggiore coinvolgimento. Il presepe di quando ero piccolo era molto umile, una capanna e le pecore. Mi piace ‘vederlo crescere’, mi piace ‘caratterizzarlo’ con i monumenti della Repubblica: è il mio omaggio personale e gratuito al Paese”.

E per il prossimo anno Massimo Agostini ha già in mente un nuovo particolare. Non lo svela, ma sorride con gli occhi.

In fondo, a Natale è bello aspettare le sorprese…

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