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Bitcoin, cosa sono e cosa ne pensano i Governatori

da Redazione

Per Mario Draghi (BCE) “non rappresentano una minaccia per le banche centrali” . A fine novembre l’Università di San Marino ha organizzato un incontro con gli esperti.

 

di Alessandro Carli

 

Gli esperti di tutto il mondo sono profondamente divisi: c’è chi li appoggia e chi li osteggia, etichettandoli come “bolla speculativa”. Il dato di fatto però è che i bitcoin sono già una “valuta” di pagamento (alcuni esercizi della Riviera romagnola la accettano), sono “entrati” nella Borsa di Chicago e verranno portati ai tavoli già al prossimo G20. Cerchiamo quindi di capirne di più. Non è un invito all’acquisto, ma solamente un viaggio all’interno di un “fenomeno” con il quale bisogna fare i conti e che è già stato al centro di un incontro sul Monte Titano.

 

A SAN MARINO GIÀ SE NE PARLA


A fine novembre l’Università di San Marino ha organizzato un incontro con gli esperti dell’economia digitale dedicato al Crowdfunding & Blockchain. Tra i coordinatori dell’iniziativa anche Alberto Giusti, fondatore di Guanxi, società internazionale di consulenza strategica digitale che nel 2015 ha ricevuto il Google Award come preferred partner in Italia. “Dare la possibilità a tutte le attività commerciali di San Marino di ricevere pagamenti in Bitcoin, per esempio, può costituire un elemento differenziante e attrarre la curiosità di un turismo diverso e inesplorato. E’ come dire: vieni a vivere un’esperienza in Bitcoin, fatti una vacanza per capire il turismo di domani”.

 

DEFINIZIONE E NASCITA DEL BITCOIN


Il Bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, che sviluppò un’idea da lui stesso presentata su Internet a fine 2008. Per convenzione se il termine Bitcoin è utilizzato con l’iniziale maiuscola si riferisce alla tecnologia e alla Rete, mentre se minuscola (bitcoin) si riferisce alla valuta in sé.

A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, Bitcoin non fa uso di un ente centrale né di meccanismi finanziari sofisticati, il valore è determinato dalla leva domanda e offerta: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, ma sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali, come la generazione di nuova moneta e l’attribuzione della proprietà dei bitcoin.

La rete Bitcoin consente il possesso e il trasferimento anonimo delle monete; i dati necessari a utilizzare i propri bitcoin possono essere salvati su uno o più personal computer o dispositivi elettronici quali smartphone, sotto forma di “portafoglio” digitale, o mantenuti presso terze parti che svolgono funzioni simili a una banca. In ogni caso, i bitcoin possono essere trasferiti attraverso Internet verso chiunque disponga di un “indirizzo bitcoin”. La struttura peer-to-peer della rete Bitcoin e la mancanza di un ente centrale rende impossibile a qualunque autorità, governativa o meno, il blocco dei trasferimenti, il sequestro di bitcoin senza il possesso delle relative chiavi o la svalutazione dovuta all’immissione di nuova moneta. Bitcoin è una delle prime implementazioni di un concetto definito come criptovaluta, descritto per la prima volta nel 1998 da Wei Dai su una mailing list.

 

COME AVVENGONO LE TRANSAZIONI


I bitcoin contengono la chiave pubblica del loro proprietario (cioè l’indirizzo). Quando un utente A trasferisce della moneta all’utente B rinuncia alla sua proprietà aggiungendo la chiave pubblica di B (il suo indirizzo) sulle monete in oggetto e firmandole con la propria chiave privata. Trasmette poi queste monete in un messaggio, la “transazione”, attraverso la rete peer-to-peer. Il resto dei nodi validano le firme crittografiche e l’ammontare delle cifre coinvolte prima di accettarla.

 

CHI GIÀ LA ACCETTA: UNIVERSITÀ E NEGOZI

 

Dal novembre 2013 l’Università di Nicosia, a Cipro, accetta il bitcoin come mezzo di pagamento delle tasse universitarie. A partire dal primo luglio 2016, nella città di Zugo, capitale di uno dei Cantoni più ricchi della Svizzera, è possibile pagare in bitcoin alcuni servizi pubblici, tra cui la sanità e i trasporti. Alcuni commercianti, utilizzando siti di cambio, permettono di cambiare bitcoin in diverse valute compresi dollari statunitensi, euro, rubli russi e yen giapponesi. Chiunque può controllare l’elenco degli scambi di bitcoin (detto Blockchain) e osservare le transazioni in tempo reale. Diversi servizi sono già disponibili per facilitare queste operazioni.

 

LE POSIZIONI DELLE BANCHE CENTRALI

 

Prima di Natale Bloomberg ha sentito una serie di governatori in merito alla criptovaluta. Ecco le loro posizioni. E se Jerome Powell, governatore in pectore della Federal Reserve, ha parlato di fenomeno “non abbastanza rilevante”, il vice presidente della BCE Victor Constancio, ha affermato che “il bitcoin non è una moneta ma un tulipano”, riferendosi alla “bolla speculativa” olandese. Lo stesso esempio che ritroviamo nelle affermazioni di Fabio Panetta, vice direttore generale della Banca d’Italia, che ha espresso una similitudine tra “il grafico con la dinamica del valore del bitcoin e l’evoluzione prezzo dei tulipani in Olanda di qualche secolo fa, vediamo se avrà la stessa evoluzione”. Per Mario Draghi invece “le valute digitali hanno un impatto limitato sull’economia e non rappresentano una minaccia per le banche centrali”.

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