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Ufficio di Stato Brevetti e Marchi: 20 anni di invenzioni e innovazioni

da Redazione

L’istituzione dei registri sammarinesi risale al 1999, ma l’adesione all’Accordo di Madrid era già avvenuta nel 1968. Nel 2005 il “Testo Unico in tema di Proprietà Industriale”.

tabella USBM primi brevetti

 

di Daniele Bartolucci

 

I 20 anni di vita dell’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi sono l’occasione per ripercorrere gli eventi legati allo sviluppo di un sistema di proprietà industriale, che parte dalla nascita dell’Ufficio e prosegue attraverso l’evoluzione della legislazione della Repubblica di San Marino nella materia di marchi, brevetti e disegni industriali. “I 20 anni dell’USBM”, spiega il Direttore Avv. Silvia Rossi, “sono certamente ancora pochissimi se confrontati con i 130 anni di storia dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, ma possono essere un primo periodo su cui riflettere e cercare di capire quale sarà o potrà essere il futuro dell’Ufficio”.

 

DALL’ACCORDO DI MADRID ALLE LEGGI NAZIONALI


La procedura di registrazione internazionale di marchi estesi dalla Repubblica di San Marino, prima della nascita dell’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi, veniva svolta dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri che, in mancanza di un registro nazionale sammarinese (istituito solo nel 1999), utilizzava come registrazione di base per l’estensione la registrazione del marchio effettuata in Italia presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, sfruttando a questo fine le norme contenute nella Convenzione Italia-San Marino del 1939. La Repubblica di San Marino ha mosso infatti ufficialmente i suoi primi passi nel settore della Proprietà Industriale con il Decreto 18 dicembre 1968 n. 35 con cui è stata ufficializzata l’adesione all’Accordo di Madrid concernente la registrazione internazionale dei marchi di fabbrica o di commercio del 14 aprile 1891. Successivamente, nel 1991, è stata perfezionata l’adesione alla Convenzione di Parigi per la Protezione della Proprietà Industriale (CUP 1883) nel testo riveduto nel 1979 e la Convenzione istitutiva dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Industriale (WIPO/OMPI), resa esecutiva con il Decreto 25 giugno 1991 n. 78. “Con l’istituzione del servizio di registrazione di marchi, brevetti e disegni e quindi con la nascita di registri sammarinesi, avvenuta nel 1999”, avverte quindi il Direttore Rossi, “era sopravvenuta l’esigenza di completare i servizi e di aderire ad altre convenzioni internazionali gestite dall’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale o da altre Organizzazioni Europee”. E così arrivardono il Trattato sulla Cooperazione sui Brevetti (Patent Cooperation Treaty P.C.T.) avvenuta con il Decreto 25 giugno 1991 n. 78; il Protocollo aggiuntivo all’Accordo di Madrid concernente la registrazione internazionale dei marchi (Madrid Protocol, 1989) avvenuta con il Decreto 21 marzo 2007 n. 37; la Convenzione sul Brevetto Europeo (European Patent Convention EPC 2000) e ai relativi testi e protocolli addizionali, avvenuta con il Decreto 31 marzo 2009 n. 48; l’Atto di Ginevra dell’Accordo dell’Aja in materia di registrazione internazionale di disegni e modelli industriali (Geneva Act (1999) of the Hague Agreement), avvenuta con il Decreto 2 maggio 2011 n. 70, con effettivo deposito della firma di adesione a fine 2018. Ma anche internamente vi era ormai la necessità di un aggiornamento normativo, che avvenne con la Legge 24 giugno 1997 n.64 – Legge quadro sui marchi e brevetti, elaborata dal Dipartimento Industria, Artigianato, Cooperazione Economica, in seno al Dicastero dell’Industria, Artigianato e Cooperazione Economica, retto al tempo da Fiorenzo Stolfi. Nella relazione accompagnatoria si legge che lo scopo del progetto era proprio quello di “colmare una lacuna normativa” e si precisa che l’adesione all’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale ha consentito di “usufruire di aiuto e conoscenze tecnico giuridiche che la stessa OMPI ha offerto per colmare una evidente lacuna nel nostro ordinamento con degli strumenti anche suscettibili di provocare positive ricadute economiche sia per lo Stato che per l’economia del Paese”. “E’ in quel momento”, spiega il Direttore Rossi, “che si delinea quindi la volontà di istituire registri nazionali per marchi, brevetti e disegni e un sistema di controllo esclusivamente formale delle domande di registrazione di marchi e brevetti, escludendo la possibilità di istituire nella fase di partenza un ufficio incaricato di effettuare controlli di merito sulla novità dei marchi o sulla novità e/o industrialità delle invenzioni oggetto di brevetto”. Tale volontà diventa sempre più concreta con la delibera di Congresso di Stato del 28 settembre 1998 n. 30, che ha dato incarico ad un gruppo di lavoro condotto da Luciano Bollini, Coordinatore del Dipartimento Industria, di elaborare gli strumenti attuativi previsti dalla Legge 24 giugno 1997 n. 64, che si sostanzieranno nel Decreto 29 giugno 1999 n. 74 “Regolamento di esecuzione della Legge Quadro sui marchi e brevetti” che andrà a completare le norme e gli elementi di dettaglio non definiti nella precedente Legge Quadro.

 

NASCE L’UFFICIO DI STATO BREVETTI E MARCHI


Con il Decreto 29 giugno 1999 n. 73 intitolato “Istituzione del servizio di registrazione marchi e brevetti e relativa tassazione ai sensi dell’art. 30 della Legge 24 giugno 1997 n. 64” si è poi sancita la reale nascita dei registri marchi, brevetti e disegni della Repubblica di San Marino e stabilito per la prima volta l’ammontare delle tasse da riscuotere per il deposito di domande di brevetti, marchi e disegni.

“Il servizio”, precisa il Direttore Rossi, “è partito inizialmente in seno all’Ufficio Industria Artigianato e Commercio e solo con il Decreto 19 aprile 2000 n. 36, ratificato dal Decreto 22 maggio 2000 n. 47, è stata adottata una prima specifica dotazione organica dell’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi, costituita da un Direttore, un Esperto e un Operatore Amministrativo. E la sua collocazione, all’interno del Dipartimento Industria, Artigianato e Cooperazione Economica”. Il primo Direttore incaricato è stata la Dott.ssa Martina Poggiali, a partire dal maggio 2000 fino alle dimissioni del 23 agosto 2002. A seguito di tali dimissioni, l’Ufficio è stato provvisoriamente accorpato all’Ufficio Industria Artigianato e Commercio, fino al 2004, quando con la delibera n. 30 del 2 febbraio è stata di nuovo affermata la specifica identità dell’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi e il ripristino del posto di Dirigente dell’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi, ricoperto dal Dott. Carlos Adolfo Mauriaca. A seguito di dimissioni di quest’ultimo, il posto di Dirigente dell’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi a partire dal gennaio 2006 è stato poi ricoperto, a seguito di concorso pubblico, dall’Avv. Silvia Rossi.

 

TESTO UNICO IN TEMA DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE


“A partire già dall’anno 1999”, racconta quindi il Direttore Rossi, “l’Avv. Giovanni Casucci, è stato incaricato di assistere l’Amministrazione sammarinese nella redazione del Regolamento di esecuzione della Legge Quadro e di approntare una disciplina di dettaglio sul contenzioso giudiziario in materia di marchi, brevetti e disegni, con l’ambizioso obbiettivo di rendere il sistema sammarinese competitivo rispetto a quello dei paesi limitrofi”. Mentre “all’Ing. Bruno Cinquantini, è stato affidato il compito di sviluppare il sistema amministrativo di gestione di marchi, brevetti e disegni e di formare il personale dell’USBM sulle procedure brevettuali internazionali”. Il nuovo testo legislativo ha visto la luce qualche anno più tardi, con la Legge 25 maggio 2005 n. 79 “Testo Unico in tema di Proprietà Industriale”, andando di fatto a sostituire la precedente Legge Quadro e il relativo Regolamento di esecuzione (che non risultano tuttavia mai abrogati), adeguandosi adeguata alle norme della Convenzione sul Brevetto Europeo e implementando un apposito titolo dedicato a procedure e competenza dell’Autorità Giudiziaria. “Questo”, spiega l’Avv. Silvia Rossi, “ha consentito alla Repubblica di San Marino di potere aderire nel 2004 al Patent Cooperation Treaty e nel 2009 alla Organizzazione Europea dei Brevetti, aprendo quindi la possibilità di convalidare sul territorio della Repubblica di San Marino i brevetti concessi centralmente dall’Ufficio Europeo dei Brevetti, a seguito del pagamento delle tasse nazionali sammarinesi. Ciò ha comportato un importante aumento dei depositi di domande di brevetto ricevute dall’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi, con un contemporaneo, esponenziale, aumento delle tasse riscosse a partire dal 2012 fino ad oggi”.

 

LA COOPERAZIONE CON WIPO E EPO

 

La cooperazione del WIPO ha contribuito alla crescita dell’USBM, non solo con l’assistenza alla redazione di testi legislativi, ma anche con l’aiuto a sviluppare servizi digitalizzati: come la fornitura (gratuita) del software IPAS per la gestione informatica dei registri, iniziata nel 2007 e tuttora in opera. “Recentemente”, aggiunge il Direttore Rossi, “i registri informatici sono stati resi consultabili pubblicamente dal sito internet www.usbm.sm, consentendo una assoluta trasparenza sul flusso delle pratiche e una immediata conoscenza per gli utenti sullo stato delle pratiche di registrazione e concessione. E “grazie alla collaborazione con l’Ufficio Brevetti e Marchi della Serbia, nell’ambito di un progetto di cooperazione gestito da WIPO ed EPO, anche la elaborazione dei pagamenti delle tasse di rinnovo sui brevetti europei è stata automatizzata e integrata in IPAS”. Ma non è tutto: “Lo sviluppo di sistemi di deposito delle domande on-line, con un definitivo abbandono dell’uso della carta, è imminente e potrà avvenire sempre attraverso la cooperazione e collaborazione degli organismi internazionali di riferimento”.

 

IL RAPPORTO CON L’ITALIA


“I beni immateriali registrati nella Repubblica di San Marino (marchi, brevetti e disegni), correntemente identificati con il termine di “Proprietà Industriale”, trovano una fonte importante di disciplina nell’art. 43 della Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato con l’Italia del 31 marzo 1939″, ricorda il Direttore Rossi. Infatti, l’art. 43 recita che: “Ciascuno dei due stati si obbliga ad impedire, nel proprio territorio, qualsiasi usurpazione di invenzioni, di modelli e di disegni che siano oggetto, nell’altro stato, di diritti di privativa industriale, nonché qualsiasi usurpazione o contraffazione di marchi di fabbrica o di commercio regolarmente registrati o protetti nell’altro Stato”. Solo nel 2014, con un “Accordo tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica Italiana circa la corretta interpretazione dell’art.43 in materia di marchi e brevetti”, si è arrivati a limitare l’effetto della reciprocità ai soli titoli concessi con procedura nazionale di Italia e San Marino (primi depositi). Resta il fatto che “alla luce del percorso iniziato con la nascita dell’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi e con la successiva adesione della Repubblica di San Marino a tutte le convenzioni internazionali in materia di marchi, brevetti e disegni, la disciplina dettata dall’art. 43 appare oggi superata. Infatti”, spiega il Direttore Rossi, “il deposito in Italia è sufficiente ad azionare il diritto nella Repubblica di San Marino, con un conseguente grave pregiudizio per l’Erario sammarinese, che si trova a non incassare tasse per titoli di privativa validi sul suo territorio, in aperta e palese contraddizione del principio di territorialità, principio che sovraintende la materia della proprietà industriale a livello planetario. Per porre definitivo rimedio a tale situazione di potenziale concorrenza, e per promuovere il deposito di domande presso l’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi di San Marino”, immagina il Direttore Rossi, “si può fare leva sul fatto che Italia e San Marino hanno un comune interesse a superare concordemente la disciplina dell’art. 43 della Convenzione del 1939, che rappresenta per noi un vincolo pesante nello sviluppo delle funzioni collegate a proprietà industriale e intellettuale. Se questa ipotesi fosse velocemente perseguibile”, invece, “consentirebbe ad entrambi gli Stati di sviluppare positivamente il proprio sistema, senza alcuna concorrenza, mantenendo per l’Italia le entrate attuali del tutto inalterate, consentendo alla Repubblica di San Marino di mettere pienamente a frutto le proprie prerogative statuali nel campo della P.I.”. Come altri piccoli Paesi, in pratica: “Una simile disciplina non esiste per il Principato di Monaco e neppure per Andorra”, ammette il Direttore Rossi, e “ciò ha consentito al Principato di Monaco di sviluppare l’attività dell’Ufficio Monegasco dei marchi e dei brevetti, con risultati economici molto più apprezzabili rispetto a quelli registrati dalla Repubblica di San Marino”. Che comunque non sono né pochi, né determinano già oggi un’entrata erariale di poco conto, visto che nel 2018 l’Ufficio ha permesso di incassare tasse per oltre 1 milione di euro. Un business per lo Stato che potrebbe crescere, come è cresciuta l’attività e le competenze di questo Ufficio in questi primi 20 anni di storia.

 

I PRIMI DUE DISEGNI DEPOSITATI


Il “Modello ornamentale multiplo costituito da due oggetti artistici, di cui un monile modulare ed un contenitore per macchina fotografica”, sono i primi due disegni depositati a San Marino, opera di Pier Paolo Giovagnoli. Il monile, più precisamente, era “destinato ad essere utilizzato come bracciale, cavigliera, collier, ma anche come soprammobile”. L’altro modello, come da titolo, era un contenitore per macchine fotografiche.

 

tabella incassi USBM

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