Home FixingFixing Neni Rossini: “Siamo un’Associazione di spinta e forza per il Paese”

Neni Rossini: “Siamo un’Associazione di spinta e forza per il Paese”

da Redazione

Intervista al neo Presidente dell’ANIS che illustra le priorità del suo mandato: “Dobbiamo essere pronti a mettere in moto un circolo virtuoso che sappia coinvolgere tutti gli interlocutori del Titano”. 

Neni Rossini paginone 3

 

di Alessandro Carli

 

“ANIS deve continuare a essere un’associazione di ‘spinta’ e di forza del Paese. Le priorità saranno quelle legate alla crescita, all’occupazione e alla competitività delle nostre imprese, sia in un’ottica ‘interna’ ma anche esterna, per valorizzare gli sforzi compiuti e continuare instancabilmente a lavorare per conquistarci un futuro”. Ha le idee chiare la neo Presidente dell’Associazione Nazionale Industria San Marino Neni Rossini, eletta il 14 giugno e che guiderà l’Associazione per il prossimo triennio. “La visione è quella di una Confindustria che in un contesto geograficamente ridotto ma grande per potenzialità di sviluppo sappia rappresentare gli interessi di tutte le imprese e portare, come ha sempre fatto, le istanze delle associate nelle diverse sedi”.

 

Un mandato all’insegna della continuità. Quali sono le priorità?


“ANIS proseguirà quel percorso, che non si è mai interrotto, di supporto al tessuto imprenditoriale sammarinese. Dobbiamo essere pronti alle sfide dei mercati. Dobbiamo riuscire a mettere in moto un circolo virtuoso che coinvolga tutti gli interlocutori del Paese. Solo insieme si può ripartire. Per farcela, servono impegno, dedizione, proposte e dialogo”.

 

La sua azione sarà appoggiata da un Consiglio Direttivo in parte rinnovato.


“La mia promessa e il mio impegno saranno quelli di lavorare stretto contatto, unendo le idee e le singole esperienze, mettendole a disposizione e confrontandoci con chiarezza. Nel C. D. sono presenti imprenditori con esperienze importanti, anche sul fronte dei mercati internazionali: il loro contributo sarà prezioso e porterà certamente un ulteriore impulso all’azione dell’Associazione. Credo sia un arricchimento di grande valore perché ci consentirà di raccogliere spunti e idee utili a far crescere non solo ANIS ma anche il Paese”.

 

Il suo mandato coincide con un periodo non proprio facile per San Marino: passaggio all’IVA, pensioni, Bilancio della Stato e rilancio del settore bancario.

 

“Sono tutti temi ‘spinosi’ che già da diverso tempo San Marino sta vivendo. Vanno affrontati con maggior decisione. Il progetto di implementazione dell’IVA era a una fase avanzata di studio ma poi è stato accantonato e successivamente è stato intrapreso un nuovo percorso che va quanto prima e portato a compimento. L’IVA, rispetto all’imposta monofase, porta entrate più sicure. È uno strumento più equo e può evitare gli interventi di natura straordinaria. Mi riferisco alla Patrimoniale che di fatto rallenta e posticipa un problema più profondo. La crisi va affrontata in maniera più strutturale: sono necessari interventi sistemici e l’IVA, per ANIS ma anche per il Fondo Monetario Internazionale, è uno di questi, e oltretutto ci permetterebbe di dialogare con maggiore facilità con uno dei nostri ‘mercati di riferimento’, quello europeo. L’IVA è uno strumento più stabile, che dà certezze. Ed è conosciuto e riconosciuto a livello internazionale”.

 

Il sistema previdenziale è un altro problema non indifferente…

 

“L’obiettivo deve essere quello di creare un sistema sostenibile ed equilibrato. Anche su questo tema ANIS non mancherà la sua azione propositiva come ha sempre fatto. E sempre in nome dell’equità sarebbe utile valutare l’introduzione di uno strumento come l’ISEE, (l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ndr) per rendere più giusta e sostenibile l’erogazione di tutti i servizi e i contributi che lo Stato offre oggi gratuitamente e in maniera indiscriminata”.

 

Le finanze dello Stato sono in grave difficoltà…

 

“Sostenibilità ed equilibrio sono il motore di fiducia delle imprese. Il bilancio dello Stato va messo in sicurezza attraverso una serie di interventi strutturali. Serve un Piano strategico completo anche se sappiamo che non è facile da realizzare. Sistemare il bilancio significa anche mettere in campo azioni di efficientamento della macchina pubblica. Non è più prorogabile: il fattore tempo, per chi viene dal mondo delle imprese, è un elemento cruciale. Per un’azienda anche 20 giorni o un mese di ritardo rispetto a quanto pianificato significa un rallentamento e quindi perdite. IVA e spending review, per ogni anno che passa, si traducono in costi e in perdita di terreno. Non ce lo possiamo più permettere. Vanno ridotti gli sprechi. D’altro canto l’austerità più severa fine a sé stessa non sempre ha effetti positivi. Per cui un’azione coordinata che prevede tagli e ottimizzazione delle risorse può essere più incisiva. Un altro grande problema, come rimarca ANIS già da diverso tempo, è quello dell’incidenza della spesa corrente sul bilancio, davvero altissima. In questo modo è difficile recuperare risorse da destinare allo sviluppo. Ed è con lo sviluppo che il Paese può crescere”.

 

Con l’ausilio delle banche…

 

“Non ci possiamo nascondere: i problemi del settore finanziario si sono nel tempo aggravati fino a raggiungere la difficile situazione attuale. Le banche rappresentano un anello fondamentale per l’economia del Paese. Sono loro che concedono i finanziamenti alle imprese che vogliono crescere e quindi devono essere messe nelle condizioni di essere competitive. I problemi delle banche frenano la crescita economica del Paese, frenano quelle realtà che hanno potenziale da sviluppare. I risultati possono arrivare solo se tutti i volani del Paese si rimettono in moto. Relativamente alla possibilità e alla capacità della banche di stare sul mercato, ANIS insiste sull’importanza di sottoscrivere quanto prima il Memorandum di intesa tra Banca Centrale della Repubblica di San Marino e Bankitalia. Crediamo sia una priorità da percorrere velocemente. Se ne parla da anni ma è tutto fermo”.

 

Nel DNA di ANIS c’è l’internazionalizzazione.

 

“Non è una sorpresa che l’Associazione, per sua vocazione, sia portata a guardare fuori dai confini di Stato: al suo interno, come detto, ci sono imprese che sono abituate a operare anche su mercati stranieri. ANIS quindi proseguirà lungo il solco già tracciato affinché il Paese abbia uno sguardo e uno spessore più internazionale. E non mi riferisco solamente all’Italia ma anche all’Unione europea e anche oltre. Le nostre imprese stanno lavorando sempre di più in una visione mondiale: sono presenti in molte Nazioni in maniera efficace. Per l’Associazione la parola ‘sviluppo’ significa andare oltre i confini della Repubblica. Le imprese che hanno registrato i migliori tassi di crescita sono proprio quelle che hanno saputo accettare le sfide dei mercati globali. Per noi ‘internazionalizzazione’ non è quindi solamente una fase ‘operativa’ ma una visione, una forma mentis”.

 

Come conferma l’adesione dell’Associazione a BusinessEurope.

 

“Certamente. BusinessEurope è il nostro riferimento europeo: gli incontri periodici sono momento di scambio e di opportunità. Le singole Confindustrie raccontano le difficoltà che si trovano a vivere nei rispettivi Paesi e diventano ‘case history’ che possono aiutare le altre Associazioni. Le casistiche già esplorate possono agevolare gli altri soci nel trovare soluzioni più snelle ed efficaci. Dai tavoli emergono spunti che si traducono in proposte. Il tutto a livelli piuttosto alti sia per la diversità di voci che per i Paesi che rappresentano”.

 

ANIS è fermamente convinta dell’entrata in Europa di San Marino. L’Accordo di Associazione è già avviato…

 

“Crediamo nell’Europa. Gli Industriali però credono che l’Accordo debba essere modulato sulla nostra realtà affinché possa essere implementato in maniera più coerente, efficace e sostenibile. Due anni fa assieme all’Università abbiamo organizzato un ciclo di incontri per illustrare agli associati il significato dell’Accordo, entrando nelle pieghe delle ‘Quattro libertà’. San Marino si deve associare nella maniera più opportuna: abbiamo caratteristiche di ‘Piccolo Stato’ vocato all’internazionalizzazione. È un processo lungo, che coinvolge tanti aspetti, alcuni vicini alla conclusione, altri invece meno. Un tempo San Marino era più ‘arroccato’ e questa chiusura ha portato una serie di vantaggi nell’immediato. Vantaggi che evidentemente oggi sono un limite, un confine che va superato”.

 

Non mancherà la formazione.

 

“Siamo imprenditori. Siamo imprese e le imprese sono fatte di persone. Se le persone crescono, crescono le imprese e il Paese. ANIS, attraverso INforma, da diversi anni investe e crede nella formazione. È una priorità. Tutto quello che aiuta i lavoratori in termini di miglioramento delle competenze e della professionalità è un valore aggiunto che ha ricadute a pioggia sul sistema economico, sociale e culturale nel suo insieme. Quindi continueremo a investire nei percorsi formativi. La ricerca e la crescita non finiscono mai. ANIS propone una formazione variegata: ogni momento formativo è un momento migliorativo, di scambio di informazioni e di esperienze, oltre che di apprendimento. Una ‘tensione verso l’alto’ rivolta a colmare i gap di competenza e di skill. Negli anni la formazione è cambiata: infatti non si rivolge più solamente alle competenze ‘pratiche’ ma anche alle ‘soft skill’ in quanto il modello di business si è evoluto, è la cosiddetta ‘economia della conoscenza’, nella quale la crescita economica è sempre più garantita dal ‘capitale immateriale’ del ‘sapere’, e quindi il ‘sapere cosa, come, perché, chi’ piuttosto che dal ‘capitale materiale’. Il vero successo è quello di un team competente e motivato in grado di guidare anche le scelte tecnologiche. La formazione è sempre più richiesta in azienda: le imprese sono fatte di capitale umano, di persone. E di questa realtà gli imprenditori sono ben consapevoli”.

 

Anche l’Università ricopre un ruolo importante.

 

“Il rapporto tra ANIS e Università è strategico perché permette di collegare due mondi, quello del sapere e quello del saper fare. Con l’Università della Repubblica di San Marino abbiamo iniziato un percorso assieme. Per le imprese significa avere accesso a un patrimonio di idee e proposte che nell’Ateneo trovano la casa più naturale. Per l’Università il mondo imprenditoriale è un banco di prova per le professionalità che sviluppa nei corsi che propone”.

 

E’ LAUREATA IN “ECONOMIA E LEGISLAZIONE PER L’IMPRESA” ALLA BOCCONI DI MILANO

 

Nata l’11 ottobre del 1978, Neni Rossini si è diplomata al Liceo Classico della Repubblica di San Marino e poi si è laureata in “Economia e Legislazione per l’Impresa” presso l’Università “Bocconi” di Milano. Dal 2004 al 2012 ha ricoperto il ruolo di Direttore delle risorse umane del Gruppo SIT (con aziende a San Marino, Padova e Pesaro) e successivamente Direttore Marketing e Comunicazione, dal 2016 al 2017 è stata Vice Presidente del Gruppo. Ora è Presidente di SIT Group e Amministratore Unico di Sit S.p.A., la società sammarinese del Gruppo.

Tra le altre esperienze che ha maturato vanno ricordate quelle di Membro del Consiglio di Amministrazione di Assoservizi (ANIS) dal 2008 al 2011, di Membro del Consiglio Direttivo di ANIS (rappresentante del settore “carta, stampa e grafica”) dal 2011 al 2015 e di Vice Presidente ANIS dal 2016 al 2018. .

Neni Rossini ama viaggiare (“Tra le mie città preferite c’è Parigi” racconta), lo spinning, il tè inglese e la musica. “Da piccola ho studiato per molti anni pianoforte. Tra i miei cantautori preferiti un posto speciale lo merita Fabrizio De André”.

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