Home FixingFixing Entro il 2030 ci saranno 164 milioni di auto elettriche

Entro il 2030 ci saranno 164 milioni di auto elettriche

da Redazione

L’allerta Mercedes: “Serviranno nuovi e diversi componenti, un rischio per i fornitori”. I dati dell’Osservatorio Autopromotec: il mercato più forte è la Cina, che aumenterà ancora.

 

di Daniele Bartolucci

 

Entro il 2030 il numero di veicoli elettrici in circolazione nei principali mercati automobilistici mondiali (Cina, Europa, Stati Uniti) raggiungerà quota 164 milioni di unità, aumentando i volumi di oltre 65 volte rispetto alle 2,5 milioni di unità del 2017. A livello di mercati, la Cina, che è già attualmente prima al mondo in quanto a diffusione di veicoli elettrici con 1,2 milioni di unità circolanti nel 2017, rafforzerà notevolmente la propria leadership mondiale arrivando entro il 2030 a quota 73,7 milioni. Dietro la Cina, seguiranno a grande distanza Europa e Stati Uniti, rispettivamente con 45,4 e 45 milioni di unità circolanti. Queste previsioni derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di uno studio realizzato dalla società di consulenza internazionale PwC. I veicoli elettrici aumenteranno gradualmente la loro penetrazione fino al 2020, per poi accelerare considerevolmente a partire dal 2025. Secondo lo studio di PwC, la diffusione delle auto elettriche sarà spinta dalle sempre più stringenti normative dei governi sulle emissioni, dal miglioramento della rete dei punti di ricarica, oltre che dal calo dei prezzi delle batterie. L’auto elettrica sarà dunque sempre più presente nella mobilità del domani.

 

I RISCHI PER I FORNITORI: L’ALLERTA DI MERCEDES


Naturalmente, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, la transizione ai veicoli elettrici richiederà un grosso sforzo da parte dei nuovi fornitori di infrastrutture di ricarica, dei governi chiamati a esercitare la funzione di regolamentazione, di definizione degli standard e di incentivazione, nonché dell’industria automobilistica, già da oggi impegnata nel migliorare l’autonomia dei veicoli e in generale nello sviluppare auto e batterie dalle prestazioni sempre migliori. A tal proposito, dalla Daimler e in particolare dalla Mercedes, è arrivato un allarme riguardo al processo in atto: il calo della domanda di auto diesel e il passaggio alle auto a batterie potrebbero infatti rendere necessario sostenere la propria base di fornitori di componenti. Anche per evitare divieti e restrizioni sulle diesel – riporta la Reuters – la Daimler e altre Case hanno intensificato lo sviluppo di auto elettriche e hanno accettato di aggiornare il loro software di gestione del motore per ridurre i livelli di inquinamento. I fornitori della Daimler sono stati quindi costretti a investire per contribuire all’elettrificazione della gamma Mercedes entro il 2022, spingendo il costruttore a uscire allo scoperto per quanto riguarda l’impatto economico di questo passaggio epocale. “A causa dell’elettrificazione pianificata di nuovi modelli e del cambiamento nella domanda dai motori diesel a quelli a benzina, la Mercedes-Benz Automobili si trova di fronte al rischio che i volumi e il tipo di componenti richiesti dalla produzione siano diversi rispetto al passato”, ha specificato l’azienda nella sua relazione annuale. “Ciò potrebbe comportare un utilizzo eccessivo o insufficiente delle capacità produttive per alcuni fornitori: se le aziende della filiera non sono in grado di coprire i loro costi fissi, si rischia che possano richiedere pagamenti compensativi”, afferma la Daimler. “L’espansione della capacità necessaria negli stabilimenti dei fornitori potrebbe anche richiedere una partecipazione che inciderà sui costi”, ha aggiunto l’azienda di Stoccarda. In Daimler non sono certo nuovi a queste allerte, tanto che l’azienda aveva già creato un comitato di gestione del rischio per supervisionare i fornitori all’indomani della crisi finanziaria del 2008, quando alcune aziende più piccole si sono imbattute in problemi di flusso di cassa, costringendo l’azienda a intervenire.

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