Home FixingFixing “Un Comitato di stabilità finanziaria, ma autonomo”

“Un Comitato di stabilità finanziaria, ma autonomo”

da Redazione

Banche: ANIS chiede di abbassare i toni e lavorare assieme a soluzioni efficaci. “Il Governo condivida questo progetto e cambi metodo di confronto con le parti sociali”.

anis abs Ceccato Bossone

 

di Daniele Bartolucci

 

Toni più bassi e obiettivi da perseguire insieme. Torna a ribadire la propria posizione sul sistema bancario e finanziario l’Associazione Nazionale Industria San Marino, preoccupata dall’escalation di comunicati stampa e dichiarazioni – da ambo le parti – che si stanno rinfacciando accuse e offese da giorni tra maggioranza e minoranza.

La premessa è comunque positiva: “Apprendiamo con favore che San Marino non è stata inserita nella “black list” dell’Ecofin e confidiamo quindi che possa presto rientrare tra i Paesi più virtuosi, uscendo dalla lista “grigia” dove è stata relegata per effetto di alcuni provvedimenti normativi (si veda capitolo sotto, ndr) introdotti solo pochi anni fa e su cui i dubbi erano già stati palesati”.

“Nello stesso giorno, però”, rimarca ANIS, “abbiamo anche appreso della nomina del nuovo Direttore Generale di Banca Centrale. Premesso che auguriamo al Dott. Roberto Moretti di fare un ottimo lavoro nel suo nuovo ruolo, non possiamo non evidenziare la mancanza di confronto su scelte così importanti per il sistema economico del Paese. Come nella recente nomina del Dott. Capuano, anche in questo caso ci troviamo tutti di fronte ad una decisione già presa, senza conoscere le dinamiche con cui è stata costruita. Logica vorrebbe che il Direttore Generale venisse indicato successivamente alla nomina del Presidente, trattandosi anche di un rapporto di fiducia reciproca fondamentale. Non possiamo che prenderne atto, auspicando finalmente che il metodo di confronto cambi”. Metodo che ANIS ha criticato anche in altre occasioni e in altri cambi, come noto. Ma non è questo il punto principale. Il problema, rileva ANIS ancora una volta è che “il susseguirsi di queste dinamiche scatenerà nuove critiche e, come in altri casi – si veda anche l’ultima querelle sulla Magistratura – anche scontri politici sempre più accesi. Arriveranno altre dichiarazioni e accuse vicendevoli, e probabilmente i giornali italiani titoleranno ancora contro San Marino”. Di qui la proposta degli Industriali: “Ci appelliamo al senso di responsabilità che in questi casi dovrebbe prevalere su tutto: si dovrebbero sì abbassare i toni, ma anche evitare di creare scontri continui tra le parti, coinvolgendole invece tutte nella definizione delle soluzioni. E’ con questo spirito costruttivo che auspichiamo che il Governo condivida quanto prima la creazione di un Comitato di stabilità finanziaria, così come proposto dall’Associazione Bancaria Sammarinese, rappresentativo non solo delle Banche e del Governo ma anche delle forze politiche di maggioranza e minoranza e del mondo delle imprese e del lavoro. Un tavolo di natura tecnica e autonomo, indipendente dall’azione del Governo, ma anzi in grado di formulare proposte e piani strategici che gli organismi decisionali potranno adottare. “In questa sede”, spiega nel merito ANIS, “si dovranno costruire le basi per il rilancio del sistema bancario e finanziario, fondamentale per garantire stabilità e sviluppo alla nostra economia”. L’obiettivo comune, in definitiva, dovrebbe essere proprio questo.

 

“SOTTO ESAME GLI INCENTIVI DELL’ART.73, LI RIVEDREMO”


Nella “lista grigia” per colpa di due norme incentivanti. Questa la “sentenza” espressa dall’Ecofin, che comunque non ha inserito – notizia positiva – San Marino nella black list dei Paesi non fiscalmente collaborativi. “In riferimento a quanto emerso nei giorni scorsi rispetto al fatto che San Marino, pur non essendo all’interno della black list redatta dall’Ecofin, sarebbe sotto osservazione rispetto in particolare all’art.73 della Legge 166/2013 (legge Igr) e alla normativa sulle start-up, si precisa quanto segue”, fanno sapere le due Segreterie interessate, ovvero quella alle Finanze e quella all’Industria.

“In questa particolare fase storica, a livello internazionale è elevata la preoccupazione circa il trasferimento fittizio degli utili realizzato da imprese, in particolare le multinazionali, in Paesi a bassa fiscalità, con l’obiettivo di sottrarre il reddito dall’imposizione fiscale negli Stati dove il reddito stesso è prodotto. E proprio per questo sono sotto esame i vari regimi incentivanti previsti dagli Stati, in particolare quelli al di fuori dell’Unione Europea”. “Su questi punti”, inoltre, “si concentra il progetto Beps (Base Erosion and Profit Shifting) dell’Ocse per il rispetto degli standard minimi, che anche San Marino, insieme alla gran parte del mondo si è impegnato a rispettare già nella passata legislatura: la lista Ecofin è in stretta connessione con il progetto Beps”. Tornando alla lista grigia, “sono sotto attenzione questo genere di comportamenti relativamente ai redditi derivanti dallo sfruttamento di beni immateriali e proprietà intellettuale. Quello che l’Ocse, che opera in piena sinergia con Ecofin, ha richiesto a San Marino, in particolare relativamente alle due normative sopra citate, è creare delle condizioni legislative che consentano di erogare i benefici fiscali soltanto ad aziende che si insediano effettivamente a San Marino, svolgendo una reale attività in territorio che porti alla produzione di redditi derivanti da beni immateriali o proprietà intellettuale. In particolare”, specificano le due Segreterie di Stato, “si richiede di introdurre dei precisi parametri che consentano di certificare che le attività di ricerca e sviluppo, di studio, di implementazione, ecc… legati ai beni immateriali ed alla proprietà intellettuale siano effettivamente svolte nel territorio del Paese dove la società paga le tasse. E che gli incentivi vengano dati solo in questa circostanza. Ci sentiamo quindi di rassicurare gli operatori economici sul fatto che i regimi previsti dall’art.73 e dalla norma sulle start up non spariranno dal nostro ordinamento: l’obiettivo è rivedere le normative facendo sì che gli incentivi vadano soltanto alle aziende che pongono in essere attività sostanziali in territorio, con particolare riguardo, come detto, allo sfruttamento dei beni immateriali ed alla proprietà intellettuale. Obiettivi, questi, pienamente in linea col percorso di trasparenza ed adesione agli standard internazionali che San Marino ha intrapreso”.

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