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Editoriale: Legge di Bilancio, quanto coraggio ha la politica?

da Redazione

Rimettere in ordine i conti pubblici deve rappresentare una priorità: un Bilancio sostenibile è un importantissimo elemento di stabilità per il Paese, su cui si gioca anche la forza di attrarre investimenti.

 

di Alessandro Carli

 

A ognuno il proprio compito. A fronte dei sacrifici richiesti alle aziende che operano a San Marino, ci aspettiamo che la politica faccia altrettanto. La possibilità ce l’ha, e ha un nome: la Legge di Bilancio, in seconda lettura in Consiglio Grande e Generale. I contenuti non sono ancora stati resi noti ma l’auspicio è che contenga davvero quegli elementi di riduzione della spesa che il Paese attende da tempo. E che recepisca le promesse che il Governo ha fatto tra la prima e la seconda lettura, ovvero spending review e più interventi per lo sviluppo. Rimettere in ordine i conti pubblici deve rappresentare una priorità: un Bilancio sostenibile è un importantissimo elemento di stabilità per il Paese, su cui si gioca anche la forza di attrarre investimenti.

Tutti quindi devono fare la propria parte e non solo le imprese e i cittadini che lavorano nel privato, finora gli unici a pagare il conto della crisi economica. Ci deve essere equità, dunque, anche nel chiedere sacrifici e quindi – e ci rivolgiamo alla politica – la spesa corrente va ridotta almeno del 30% in cinque anni. Oggi il suo valore percentuale rispetto alle uscite ne bilancio pubblico è altissimo e questo significa che lo Stato ha pochissimo margine per fare investimenti, che invece darebbero respiro all’economia e allo sviluppo del Paese per generare nuove entrate.

Come hanno anche recentemente richiesto le stesse associazioni di categoria e come ha rimarcato anche l’ANIS, anche noi ci aspettiamo una serie di interventi così incisivi da far ricredere tutti.

Il momento è arrivato. E siamo curiosi di capire quanto coraggio abbia la politica.

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