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I nuovi nati del 2017: piadina, formaggio, vino, gelato e olio

da Redazione

La “famiglia” dei prodotti a marchio Consorzio Terra di San Marino si è allargata: il “nuovo pane” integrale, il “Bucciatello”, il “Fiore” e il “Cuore di ricotta” ma anche i “coni” a “km0” e “3”, lo chardonnay in purezza.

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di Alessandro Carli

 

Tradizione e innovazione. Sono queste le parole che hanno contraddistinto anche il 2017 del Consorzio Terra di San Marino.

Prodotti “consolidati” – e sono davvero tanti – ad altri di nuovi. Come il “Bucciatello”, il formaggio della Centrale del Latte di San Marino che è stato presentato ufficialmente a metà maggio.

“In un’ottica di un paniere di prodotti sempre più ampio, nell’autunno del 2016 abbiamo iniziato a pensare al ‘Bucciatello’, un formaggio che in Romagna ha già una vastissima platea di ‘ammiratori’ – ha raccontato il Presidente della Centrale, Ugo Bonifazi -. Abbiamo lavorato per tutto l’inverno e per parte della primavera e devo ammettere che ci è venuto veramente bene”.

Parliamo di un formaggio a pasta morbida, fatto con il latte di mucca proveniente dagli allevamenti che aderiscono al CTSM e che è equiparato alle DOP italiane.

Il 2017 ha visto anche “sbocciare” – ed è il caso di dirlo visto i nomi – altre due “gemme” bianche, sempre “firmate” dalla Centrale del Latte: “Fiore”, il primo formaggio realizzato con caglio vegetale – e quindi adatto anche ai vegetariani e per le diete ipocaloriche – il “Cuore di ricotta”.

Sempre dal latte invece arrivano i prodotti che i giovani Samantha Santagada e Fabio Matteini propongono già dalla scorsa primavera alla gelateria “Altro Gelato”: coni e coppette preparati senza additivi e senza l’impiego di semilavorati.

I prodotti di base che utilizzano sono quasi tutti a “km0”, con l’aggiunta di un pizzico di creatività: il gusto “Cheesecake” con stracchino e yogurt magro della Centrale del Latte di San Marino, il “Montegiardino”, che prevede, tra i suoi ingredienti, il miele di Melata e il “Dolce del casaro”, preparato con la ricotta della Centrale del Latte e con i fichi.

Il 2017 è stato anche l’anno del lancio della piadina integrale di R&M che nel mese di aprile ha avuto l’onore di aprire la rassegna “AssaporiAMO”.

Il “nuovo pane” della Romagna (e del Monte Titano) viene preparato con prodotti di prima qualità, tutti provenienti dal territorio: la farina di grano tenero di tipo 0 e integrale “Terra di San Marino”, l’olio extra vergine di oliva sempre del Consorzio Terra di San Marino, un pizzico di sale (ma non troppo), il lievito madre e naturalmente l’acqua.

Il risultato è quello di una piadina dal gusto decisamente piacevole anche per chi non ama i prodotti integrali, morbida anche dopo essere stata riscaldata, arrotolabile e ricca di fibre. Una piadina adatta anche ai vegetariani e ai vegani.

Innovativa nella comunicazione invece è stata la Cooperativa Allevatori Sammarinesi. Durante l’estate è stata lanciata una ‘linea’ di manifesti che, ‘giocando’ con alcuni ‘pezzi’ piuttosto conosciuti – hamburger, bollito, filetto e fiorentina – ha “presentato” i prodotti anche al di fuori dei confini di Stato. Anche la bresaola, fatta utilizzando parti pregiate ben precise come la fesa, la sottofesa e il girello.

Viste le tante novità (e visto l’avvicinarsi delle festività di fine anno) è il caso di fare un bel brindisi. Ovviamente con l’ultimo nato del Consorzio Vini Tipici: “3”, lo chardonnay in purezza che va ad arricchire la nuova linea dedicata alla ristorazione. E’ nuovo, ma soprattutto innovativo, questo extra dry che dopo una raccolta precoce (inizio agosto) e una rifermentazione secondo il metodo Charmat, regala un meraviglioso equilibrio di eleganza aromatica e acidità.

“Questo vino risponde ad un mercato dinamico e in continua crescita e permette di rafforzare così la nostra linea degli spumanti: Riserva Titano brut, Briza rosè e Moscato Spumante” ha spiegato, in occasione del “lancio”, il responsabile commerciale Roberto Molari.

Nuovi prodotti, e tutti di altissima qualità, che raccontano il territorio attraverso il suo linguaggio più puro: quello della tradizione tramandata spesso di padre in figlio, e che sa guardare anche al futuro.

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