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San Marino, decolla il business degli aerei

da Redazione

Il CAA-MNA: “Nel 2016 un giro economico di oltre 784 mila euro”. E con ATS arrivano i certificati di omologazione dei componenti dei veicoli.

Zivelonghi ATS omologazioni

 

di Alessandro Carli

 

Previsioni ampiamente confermate, se non addirittura anticipate di diversi mesi per l’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima della Repubblica di San Marino: nell’aprile del 2016 avevamo scritto sul nostro giornale che “la crescita dei ricavi derivanti dalla registrazione di aerei e unità di diporto”, nel giro di 24 – 36 mesi avrebbe raggiunto un “giro economico” di 700-800 mila euro” (a fine 2015 la cifra era di 520 mila euro, ndr).

L’Autorità ha confermato il raggiungimento dell’obiettivo attestando che a fine 2016 il “conto finale” è stato di 784.410 euro. Attualmente risultano registrati circa 150 aerei. A fare la parte del leone quindi è stata l’aviazione civile (quindi aerei privati e commerciali) mentre la navigazione marittima “ristagna” in acque molto più calme.

Al netto delle spese di gestione dell’Autorità (poco più di 200 mila euro all’anno), per lo Stato – anche nell’esercizio 2016 – i costi per “mantenere” l’ufficio sono stati pari a zero, con un’entrata di oltre mezzo milione di euro. In soldoni, non ha bisogno del contributo statale per sostenersi. I risultati conseguiti grazie alla creazione del registro aeronautico, al lavoro dell’Autorità e all’accordo siglato con la società statunitense Aviation Registry Group Ltd LLLP tramite la San Marino Aircraft Registry Srl, ha permesso al Titano – oltre a vivere un vero processo di internazionalizzazione – davvero di decollare.

 

UN VOLO INIZIATO CIRCA 30 ANNI FA


Dal 1988 San Marino fa parte dell’ICAO (Organizzazione Internazionale Aviazione Civile) e nel 2001 è stata approvata la prima legge in materia di aviazione civile. Grazie alla collaborazione con la San Marino Aircraft Registry Srl, il Titano si è fatto conoscere nel mondo, attraverso la partecipazione a fiere ed eventi internazionali sul tema dell’aviazione. Nel settembre del 2016, in occasione della 39esima Assemblea, l’ICAO ha premiato la Repubblica di San Marino per i suoi progressi compiuti in materia di sicurezza e conformità agli standard internazionali dell’aviazione civile.

 

NUOVE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS

 

Sino a qui, il passato e il presente e – visto il trend costante di crescita (30-35%) e lo stato di salute sempre migliore del comparto su scala mondiale – il potenziale futuro. Potrebbe bastare, e invece c’è un altro business piuttosto interessante che sta crescendo. E’ già qualcosa di estremamente concreto Automotive Technical Service (in breve ATS), il servizio tecnico sammarinese che è in grado di rilasciare, attraverso l’Autorità per l’Omologazione -nuovo settore dell’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima- tutti i certificati di omologazione per quel che riguarda i componenti dei veicoli in genere, quindi automobili, autocarri, rimorchi, ciclomotori, moto e loro accessori, quali caschi, seggiolini per bambini, eccetera. Una realtà che è diventata operativa a San Marino a cavallo tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 e che opera secondo i regolamenti UNECE, la Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite.

Il CEO di ATS, l’ingegner Gabriele Zivelonghi (nella foto), entra nei dettagli. Prima di accogliere le sue parole però ricordiamo che per la Repubblica di San Marino solamente a gennaio del 2016 sono entrati in vigore gli accordi UNECE del 1958, 1997 e 1998 e che le omologazioni “by Titano” sono caratterizzate dall’identificativo “E57” mentre l’accordo ATP (Accord Transport Perissable, che riguarda il trasporto di materiabili deperibili come il cibo) è di maggio 2017. Partiamo dal codice identificativo “E57”. “L’omologazione dei componenti e sistemi dei veicoli è obbligatoria perché possano essere immessi sul mercato: ogni Paese che rilascia certificati di omologazione è dotato di un codice identificativo che rende possibile successivamente l’immatricolazione dei veicoli nella Comunità internazionale” spiega l’ingegner Zivelonghi. Il codice di San Marino, come detto, è “E57”, ed attualmente permette solo l’omologazione di parti di veicoli. Grazie alla partnership con ATS, anche il Titano è in grado di rilasciare i certificati che, in virtù degli accordi con UNECE sono riconosciuti a livello internazionale. Ci sono voluti due anni di lavori per realizzare questo progetto e ad oggi la Repubblica – anche grazie al software “SMATS” – già lavora con Italia, Spagna, Francia, Turchia, Brasile, India e Cina.

“La lettera ‘E’ maiuscola – chiarisce il CEO di ATS – indica che l’omologazione ha valenza internazionale, rilasciata secondo i Regolamenti ECE dell’ONU, mentre la ‘e’ minuscola si riferisce ad omologazione secondo i Direttive/Regolamenti dell’Unione Europea”.

 

PERCHÉ SCEGLIERE SAN MARINO


Proviamo a immedesimarci in un’azienda straniera che ha bisogno di omologare la componentistica di un veicolo. Nei Paesi più grandi l’iter burocratico richiede alcuni mesi.

Snellezza burocratica e velocità di risposta sono due fattori che le imprese conoscono bene, e che hanno ricadute sul sistema produttivo. A parità di costi – i tariffari sono abbastanza allineati -a San Marino i tempi per rilasciare il codice ‘E57’ sono più che brevi: si parla di circa un mese. Tempi e servizi di primissima qualità che hanno già portato i primi risultati: le omologazioni già rilasciate in circa otto mesi – e in attesa del consuntivo di fine anno – sono già nell’ordine dei “due zeri” e per quel che concerne invece gli incassi, si deve parlare di un importo a più “zeri”.

A confermare l’importanza del settore omologazioni e della sua capacità di “generare entrate”, giova ricordare che a seconda dei “componenti”, la spesa che deve affrontare un’azienda va dai 1.500 ai 3.000 euro, come costo di omologazione esclusi i test di laboratorio. La “quota” che entra nelle casse dello Stato sammarinese invece oscilla tra il 10 e il 20%. Visto il trend di crescita del comparto e l’appeal che esercita il Monte, vanno poi considerate anche le ricadute occupazionali a San Marino, ma anche nell’orbita di “ATS Point” dislocati in tutto il mondo con a capo magari personale sammarinese: una prospettiva piuttosto interessante e soprattutto altamente professionalizzate. Un fattore, questo, di cui tenere conto.

Ciò porterà a strutturare come in Spagna, ma soprattutto come in Cina, un indirizzo specifico all’interno delle proposte formative dell’Università di San Marino.

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