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L’Università del Titano con Lear Co. e Murano

da Redazione

La multinazionale offre altre 2 borse di studio ai corsisti in Design. La fornace Nasonmoretti sperimenta le nuove tecniche ideate a San Marino.

università Murano

 

di Daniele Bartolucci

 

Due opportunità sfruttate nel migliore dei modi, quelle colte dall’Università degli studi di San Marino, con due partner a livello mondiale: la Lear Corporation e la fornace Nasonmoretti di Murano.

 

ALTRE DUE BORSE DI STUDIO ALLA LEAR CORPORATION


La collaborazione fra l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e la Lear Corporation, multinazionale di base negli Stati Uniti attiva nel campo della produzione e del design di interni per automobili con 136.000 dipendenti e oltre 200 sedi, viene confermata per il secondo anno consecutivo. Il progetto che nei mesi scorsi ha portato una coppia di studenti del corso di laurea in Design nelle sedi di Detroit per un periodo di stage prosegue infatti con la selezione di altri due iscritti ai quali viene garantita un’opportunità di spessore professionale e umano. “Nell’epoca globale di oggi è estremamente importante per gli studenti acquisire un’esperienza internazionale nel loro campo di studio”, afferma a proposito Carlo Dall’Olmo, di origini sammarinesi e fra i promotori dell’iniziativa. “La borsa di studio concessa ogni anno a due studenti di Design per gentile concessione della Lear Corporation e del suo amministratore delegato, Matt Simoncini, offre notevoli vantaggi a tutti i partecipanti: agli studenti, all’Ateneo e alla ditta. I due ragazzi diventano studenti globali – prosegue l’ex console a disposizione del Titano – viaggiano e vivono per due mesi a Detroit, venendo a contatto con il mondo della tecnologia avanzata di Lear Corporation. Oltre al periodo di tirocinio la borsa di studio comprende trasporti, alloggio, un’auto e uno stipendio. Il programma attuato da Simoncini, la cui madre è originaria di San Marino, è al secondo anno ed è diretto da Barney Theisen. Gli studenti selezionati nella passata edizione, Roberto Giacomo e Filippo Onofri, hanno ricevuto molti elogi rispetto alla loro etica del lavoro, al loro entusiasmo e alla produttività. Ciò dimostra l’eccellente preparazione ricevuta all’Università di San Marino. Quest’anno sono stati selezionati altri due ragazzi, Nicolò Tamagnini e Matteo Brognara. La borsa di studio è un esempio delle grandi opportunità che si creano attraverso le relazioni tra il Titano e i sammarinesi all’estero”.

 

TECNICHE DI SOFFIAGGIO: RIVOLUZIONE DAL TITANO


Tecniche innovative per il soffiaggio del vetro artistico di Murano, per dare nuovi orizzonti all’artigianato di settore. E’ l’obiettivo che unisce l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e la fornace muranese Nasonmoretti, protagonisti nelle scorse settimane di una serie di test nei quali 18 prototipi di stampo, elaborati dagli studenti del corso di laurea triennale in Design dell’Ateneo sammarinese, sono stati messi alla prova con il soffiaggio dei concept proposti. Scopo: verificare se le idee dei ragazzi potranno essere sviluppate per portare all’introduzione di processi innovativi per questo settore, dando così nuovo impulso all’artigianato del distretto artistico veneziano. L’iniziativa rientra nella cornice di un progetto di ricerca sperimentale che ha coinvolto gli studenti durante l’anno accademico 2016/17 sotto la guida dei docenti Massimo Barbierato e Gaetano Giuliano, che hanno trovato in Nasonmoretti, dagli anni Cinquanta leader nel settore dell’arredamento della tavola e della casa, il partner ideale per verificare ‘sul campo’ la resa dei prototipi nati durante il corso. “Oggi la distanza tecnologica dalle grandi fornaci boeme, francesi o scandinave è grande e forse difficilmente colmabile – spiega Barbierato analizzando lo stato attuale dell’attività muranese – negli ultimi anni il distretto del vetro non ha saputo rinnovarsi e gradualmente si è andato a frammentare sempre più nella logica dei propri segreti”. Proprio dall’esigenza di ridurre o annullare questo gap è stato ideato un corso in cui gli studenti sono stati chiamati a introdurre nuove tecnologie e materiali, riutilizzando in alcuni casi tecniche produttive esistenti ma applicate ad altri elementi quali metalli, argilla, tessuti e legni. I ragazzi – prosegue il docente – hanno iniziato a controllare e indirizzare la materia tramite steli, curve, filamenti e tessuti usando stampi chiusi, aperti, modificabili, malleabili, organici. Quanto ai materiali per il controllo della forma del vetro sono stati usati terra, sabbia, tessuti a base silicea, ceramica o in fibre di vetro”.

NasonMoretti, che da sempre crede nella contaminazione e nell’apertura degli orizzonti culturali, rappresentando così un’avanguardia culturale in grado di captare influenze e contaminazioni tipiche del mondo dell’arte e del design, ha accolto il progetto aprendo le porte della propria azienda e ‘dando vita’ alle sperimentazioni progettuali realizzate dai ragazzi. I risultati incoraggiano ulteriori collaborazioni che, con gli opportuni sviluppi, possono rappresentare la base ideale per l’introduzione di nuove tecniche nel soffiaggio del vetro artistico di Murano.

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