Home FixingFixing Più acquisti nel manifatturiero: l’economia può “espandersi”

Più acquisti nel manifatturiero: l’economia può “espandersi”

da Redazione

Il Purchase Managers Index è in territorio positivo, facendo prevedere una crescita. L’indagine è svolta trimestralmente sulle indicazioni provenienti dalle industrie sammarinesi.

pmi 2017

 

di Daniele Bartolucci

 

La produzione industriale sammarinese sta crescendo e con essa si potrebbe entrare in una nuova fase di espansione di tutta l’economia sammarinese. E’ il doppio risultato positivo che emerge del report dell’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica che puntualmente analizza l’andamento trimestrale dell’impresa manifatturiera, calcolando l’indice PMI – Purchasing Managers’ Index, che riflette la capacità dell’acquisizione di beni e servizi. L’indice PMI tiene conto quindi di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero: il valore è espresso in percentuale e in linea generale, un valore inferiore al 50% indica una contrazione del settore, mentre un valore superiore al 50% indica un’espansione.

Detto questo, a livello storico, l’andamento è su livelli positivi da diversi trimestri e nel 2016 si era già registrato un picco interessante, tanto che era dal 2010 che l’indice PMI non si attestava per ben 4 trimestri su 8 (dal 2014 al primo del 2016) oltre il 50% e sempre oltre la soglia del 42,7%, considerata a livello internazionale (anche dal FMI) il limite oltre il quale – se confermato per un lungo periodo – significa che l’intera economia si sta espandendo, mentre sotto, al contrario, che si sta contraendo. Per dare l’idea, tra il 2011 e il 2013 solo una volta si è superata tale soglia, e infatti l’economia si è contratta parecchio per San Marino, cosa poi verificatasi anche nella diminuzione del PIL. Diversamente, dal primo trimestre 2014 il PMI si è sempre attestato oltre tale soglia, anticipando di fatto che l’economia avrebbe attraversato una nuova fase di espansione. La conferma di questa evoluzione positiva è nei dati statistici del 2015 , 2016 e anche nel 2017, con più imprese e più occupati. Ma anche nella ripresa dei consumi interni, in aumento secondo l’indagine sugli stili di vita dell’anno scorso. Ma per avere contezza di questa ripresa generale, al netto della nuova tempesta sul sistema bancario, occorrerà attendere conferma dal circuito Smac fiscale che, come da tempo rimarca anche San Marino Fixing, non sta pubblicizzando i dati sui ricavi dei vari settori dell’economia sammarinese. In particolare del commercio (più indicativo di ogni altro, insieme probabilmente a quello dei servizi) per quanto riguarda i consumi interni, al di là dell’effettivo calcolo della monofase, a consuntivo del Bilancio dello Stato.

 

INDICE PMI : LE SCELTE DEI DIRETTORI DEGLI ACQUISTI


PMI è un acronimo per Purchasing Managers’ Index ed è, nell’analisi fondamentale, un indicatore macro-economico utilizzato nell’analisi del settore manifatturiero, dei servizi e delle costruzioni. Formalmente si tratta di un’indagine condotta tra i direttori degli acquisti, attraverso semplici domande a cui si possono dare solo 3 risposte: meglio, uguale o peggio. Le risposte vengono poi riportate in forma statistica dall’indice PMI che può assumere un valore compreso tra 0.0 e 100.0, essendo la somma di tre percentuali differenti: la percentuale delle risposte che segnalano un miglioramento dell’attività (che si prende per intero, moltiplicandola per 1), quella delle risposte che segnalano nessun miglioramento dell’attività (che vale la metà, quindi si moltiplica per 0,5) e quella delle risposte che segnalano un peggioramento dell’attività (che viene annullata moltiplicandola per 0). Va da sé che se tutti gli intervistati comunicassero un miglioramento l’indice sarebbe 100. Invece, quando il 100% risponde “uguale” l’indice è 50 ed infine quando il 100% segnale un deterioramento dell’attività l’indice è 0. Sul lungo periodo, invece, un PMI stabilmente sopra la quota 42,7% (negli USA si calcola l’ISM e tale soglia è più bassa, 41,9%) significa che tutta l’economia si sta espandendo, non solo l’attività manifatturiera. Al contrario, se il PMI è stabilmente sotto tale soglia, significa che l’intera economia si sta contraendo.

Gli istituti di ricerca che elaborano gli indici PMI più importanti sono l’Institute for Supply Management, che realizza indici riguardanti solo gli USA, e Markit Economics, che invece copre circa 30 tra Stati e aree economiche. L’indice PMI realizzato e pubblicato mensilmente dall’ISM) è il più seguito al mondo ed ha una serie storica che risale al gennaio del 1948.

Questo indice è considerato a tutti gli effetti un “market mover”, in quanto L’elaborazione dell’indice PMI è simile da Paese a Paese, ma, soprattutto, basandosi sull’intervista ai Direttori degli acquisti, è un’indagine sui “fatti” e non sulle “opinioni”. Il quadro che ne esce è quindi una fotografia attualizzata del settore preso in esame, in questo caso il manifatturiero (ma esistono PMI anche dei servizi e delle costruzioni): di norma mensile o trimestrale, ma sempre molto vicina temporalmente alle “interviste”, sicuramente molto più dell’elaborazione del PIL di un Paese, anzi, di fatto, spesso lo anticipa. Per questo la pubblicazione dei PMI dei Paesi e delle aree geografiche come UE o USA sono sempre molto attesi dai mercati e da chi vi opera. In pratica sono dei “market movers” al pari delle news economiche (indici, statistiche ecc) e politiche, o anche di cronaca, quando investono molteplici interessi e settori, come un terremoto o una guerra.

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