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Repubblica di San Marino, la “ricarica” attira già i primi turisti

da Redazione

Le stazioni al P7 piacciono, ma gli stalli non sempre sono “esclusivi”. Diverse auto elettriche straniere che si riforniscono alle colonnine pubbliche.

auto elettriche

 

di Daniele Bartolucci

 

Primi turisti “elettrici” a San Marino. La possibilità di ricaricare la propria auto nelle stazioni installate nei mesi scorsi al Parcheggio 7, sembra attirare sempre più utenti. In particolare gli stranieri, che sicuramente hanno più dimestichezza con le nuove macchine a impatto zero. Per la statistica (vedi Fixing nr 12) infatti, San Marino è ancora in fondo alla classifica europea per questo tipo di propulsori, con sole 10 auto totalmente elettriche circolanti. Ma è anche vero che ce ne sono molte ibride e con l’avvento della prima legge per gli incentivi (in prima lettura in Consiglio Grande e Generale la scorsa settimana), l’appeal di questi motori dovrebbe crescere.

Ma torniamo alle colonnine pubbliche al Parcheggio 7: la scorsa settimana la redazione di San Marino Fixing ha fotografato una fiammante Tesla mentre stazionava al rifornimento. L’auto è targata Paesi Bassi e la coppia di turisti che ne è scesa, si sono fermati qualche ora visitando il centro storico. Giusto il tempo di ricaricare l’auto e ripartire, magari alla volta di qualche altro sito d’interesse turistico. Come loro, tanti altri che queste settimane di beltempo hanno portato qui a San Marino. Molti, probabilmente, conoscevano già la Repubblica, ma tanti altri si sono mossi anche sull’indicazione delle App che hanno iniziato a posizionare la stazione di ricarica del Parcheggio 7 sulle mappe online, la vera “cartina” dei proprietari delle auto elettriche. Perché se non c’è ricarica, non ci vanno. Molto semplice. Anche per questo si è deciso (tema trasversale al Governo uscente così come a quello insediatosi pochi mesi fa) di fare questo primo passo nella direzione dell’elettrico: tre i stazioni di ricarica per veicoli elettrici e due stalli dedicati. E qui sorgono i primi problemi. Se è vero che i due stalli sono i primi all’ingresso, e quindi molto comodi, va fatto notare che lo spazio per le manovre risulta pcoo agevole, ma non è questo il vero problema. Se infatti per le auto elettriche – al di là del prezzo – si può parlare davvero di un cambio culturale (per i privati, certo, ma anche per il pubblico che deve incentivare questo passaggio, se vuole, e comunque creare le infrastrutture adeguate), il difetto è proprio il retaggio culturale per cui non importa quanti cartelli posizionano, quale colore luminoso si usa per disegnare gli stalli a terra. Se il parcheggio è libero, si parcheggia comunque. Ed è quanto succede quasi tutti i giorni al Parcheggio 7 di Città: oltre all’indecorosa e brutta abitudine di occupare anche gli stalli per i portatori di handicap (su cui si è creata una serie di pagine e gruppi di Facebook anche qui sul Titano per denunciare tali comportamenti), molti utenti hanno iniziato a ignorare anche il cartello con scritto “Parcheggio riservato ai veicoli elettrici”. A distanza di un solo giorno dalla bella immagine (a destra nella foto centrale) di un’auto olandese che utilizza spazio e ricarica, ecco dunque una Fiat 500 a benzina parcheggiata proprio nelle striscie gialle. Il fatto che l’auto sia targata San Marino non aggiunge molto, ma è sintomatico: gli stranieri hanno le auto elettriche e la mentalità giusta. Anche San Marino – e quindi anche i sammarinesi – stanno andando in quella direzione e lo dimostra l’ascesa, costante, delle auto ibride. Ma anche la volontà – ora fissata per legge – dello Stato di dotarsi di un parco mezzi finalmente poco impattante. Con la proposta di legge arrivata in Consiglio Grande e Generale, infatti, lo Stato si impegna a cambiare almeno il 40% delle auto in dotazione agli Uffici Pubblici e agli Enti statali, in funzione di mezzi elettrici. E lo stesso vale anche per le società partecipate, come ad esempio Poste Spa, che sta testando le auto elettriche proprio in questi mesi in funzione di un bando che emetterà a breve. La stessa Università sta sperimentando un’auto elettrica. E domani, quando in centro storico saranno installate le telecamere per la ZTL, ci saranno anche gli strumenti per evitare abusi e violazioni. E’ un passaggio culturale, del resto.

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