Non scende mai in mare, smentendo di fatto la nomea della sua razza.
di Daniele Bartolucci
Il salmone è uno dei pesci più utilizzati in cucina, e per questo motivo è anche uno dei più famosi al mondo. E’ un predatore straordinario, potente e rapido, dotato di una dentatura pronunciata che può tranciare terminali anche robusti. E per questo i pescatori lo adorano ancora di più, tanto che nelle baite di montagna in America del nord o nei Paesi scandinavi, spesso si vede pure imbalsamato. Ne esistono diverse specie, a seconda delle dimensioni e dell’habitat. C’è il popolare “atlantico”, che è il più utilizzato per l’affumicazione, o il “reale”, che non è il migliore ma è quello che rende ricchi gli armatori dei pescherecci americani e russi. C’è anche il “rosa” e quello “del Danubio”, che ha la caratteristica di frequentare solo le acque dolci. Non scende mai in mare, smentendo di fatto la nomea della sua razza. Il salmone infatti è famoso non solo per la pesca e le mille ricette possibili, ma perché è capace di risalire i fiumi, anche per migliaia di chilometri. L’immagine dell’orso che li acchiappa sui salti d’acqua è emblematica, no? Quello che non tutti sanno, però, è che risale i fiumi per tornare lì dove è nato, “annusando” l’acqua! E’ capace di ritrovare quindi la via di casa anche partendo dall’oceano, proprio per riprodursi. La stranezza, semmai, è che, mentre fa questo viaggio all’incontrario, smette di cibarsi.
