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San Marino, incidenti stradali: in 8 anni ben 1.523 feriti

da Redazione

Mappati i punti più critici: al top via III Settembre e via V Febbraio. Nella tesi di laurea di Riccardo Savegnago anche le possibili soluzioni.

riccardo savegnago

 

di Daniele Bartolucci

 

Come diminuire gli incidenti sulla superstrada che collega Borgo Maggiore a Dogana? E’ la domanda alla quale risponde la tesi con cui il 23enne Riccardo Savegnago ha conseguito nei giorni scorsi la Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Basando la sua analisi sul numero e sulle caratteristiche degli incidenti stradali registrati in repubblica dal 2008 al 2015, lo studente ha individuato le aree più pericolose e proposto una serie di soluzioni che coinvolgono, fra le altre cose, strumenti tecnologici avanzati in grado di comunicare fra loro.

 

LA METODOLOGIA: SOLO INCIDENTI CON FERITI


I dati sugli incidenti stradali sui quali si basa lo studio, raccolti da Gendarmeria e Polizia Civile, quindi elaborati dall’Authority Sanitaria e dall’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica, non riguardano il totale degli episodi avvenuti, ma quelli in cui c’è stato almeno un ferito. A proposito si segnala che nel quadriennio 2008 – 2011 si erano registrati “633 incidenti, 830 feriti e 5 morti”, mentre “nel quadriennio 2012 – 2015 si sono registrati sul territorio sammarinese 541 incidenti, che hanno causato 693 feriti e 6 morti”. In questo periodo, fra le cause principali degli incidenti, compaiono “il mancato rispetto dello stop o dei segnali di precedenza (27,7%), l’eccesso di velocità (20,8%) e la guida distratta (13,9%)”. L’8,3% degli incidenti ha avuto come causa “l’alterazione dello stato psico-fisico del conducente”. Circa un quarto degli incidenti stradali è avvenuto sulla superstrada.

 

PRIMO CASO: L’INCROCIO VIA III SETTEMBRE-CANTÙ


Sulla base di una collaborazione con la start-up sammarinese AlphaLabs, attiva fra le altre cose nel settore dell’Urban Security, Savegnago ha quindi analizzato aree come quella di via 3 settembre, a Dogana, dove si sono registrati 19 incidenti in prossimità di un particolare attraversamento pedonale e dell’incrocio con via Cesare Cantù. Per ridurre i rischi vengono proposti l’installazione di “sensori in grado di rilevare la velocità e, nel caso fosse troppo elevata, segnalarla al conducente stesso tramite un display”. Oppure l’adozione di “una serie di sensori di prossimità” che “rilevano il pedone in procinto di attraversare” e in seguito “attivano delle luci lampeggianti che allertano i veicoli” per farli rallentare, si legge nel testo della tesi di Laurea.

 

VIA V FEBBRAIO A DOMAGNANO

 

Altro punto critico quello di via 5 febbraio, a Domagnano, dove in un determinato tratto si sono concentrati oltre 30 incidenti, spesso dovuti all’alta velocità. Fra le soluzioni compare quindi l’adozione di “un sensore di velocità” incaricato di monitorare i veicoli e attivare “uno schermo di segnalazione che li avvisi di rallentare nel caso stiano superando i limiti imposti”. A ciò possono essere aggiunti dei “sensori ambientali in grado di monitorare i livelli di umidità e temperatura per poter individuare la possibile presenza di ghiaccio sul tratto stradale e segnalarlo agli utenti tramite lo stesso display”. Per segnalare la presenza delle curve pericolose presenti, inoltre, viene proposta l’applicazione di “una serie di luci intermittenti che si accendono in sequenza”, comandate “da un sensore di prossimità che le accende solamente quando rileva le macchine in avvicinamento”. Il sensore, si legge nella tesi che ha visto come relatore il docente sammarinese Pietro Renzi, “comporterebbe dei vantaggi in termini di risparmio energetico e manutenzione, poiché utilizzando le luci solamente quando necessario se ne aumenta la vita utile e di conseguenza si riducono gli interventi necessari di riparazione e sostituzione”.

 

EDUCAZIONE STRADALE CON JEAN TODT


Una campagna sulla sicurezza stradale di grande portata, multidisciplinare e strutturata, per il governo sammarinese è una priorità. L’annuncio è di qualche settimana fa, quando Marco Podeschi, Segretario per l’Istruzione e la Cultura, ha presentato il progetto: “E’ un intervento prioritario e c’è anche un programma delle Nazione Unite su questo tema a cui vogliamo aderire, di cui è responsabile Jean Todt, nostro ambasciatore”.

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