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“Il lavoro torna al centro della società moderna”

da Redazione

Consegnato all’OIL il documento elaborato dal tavolo tripartito. Dal quadro della situazione alle future riforme su occupazione e welfare.

Gianni Rosas ILO 2

 

di Daniele Bartolucci

 

“C’è la consapevolezza che l’autonomia della nostra Repubblica passi dall’autonomia economica del Paese, a partire dalla possibilità di poter continuare a garantire sanità, previdenza, istruzione. Un sistema liberale in senso positivo, che non comprima o leda i diritti dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese”. Così il Segretario al Lavoro, Iro Belluzzi, ha concluso il suo intervento al termine della presentazione del documento di lavoro, consegnato al Responsabile dell’OIL per San Marino e l’Italia, dott. Gianni Rosas, che costituirà il contributo sammarinese al Centenario dell’Organizzazione Internazionale del lavoro. Ma anche una base programmatica di come San Marino immagina il proprio futuro di stato sovrano, basato appunto sullo sviluppo economico, legato indissolubilmente alle politiche del lavoro.

Nel 2019, come noto, ricorrerà infatti il Centenario della costituzione dell’OIL, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Nell’ambito dei lavori organizzati da ogni nazione aderente, si è tenuto il 18 novembre un incontro avente ad oggetto la presentazione e il commento delle conclusioni rassegnate nella propria relazione dal Gruppo di lavoro tripartito costituito a inizi 2016 e dedicato all’analisi e studio dei futuro del lavoro e della relazioni industriali sammarinesi. La relazione, intitolata ” San Marino: imprese e lavoro, alla sfida dei nuovi scenari macroeconomici” costituisce un primo contributo della Repubblica alle riflessioni generali in seno all’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), in vista del suo centenario, ed è più generalmente fonte di ispirazione per poter affrontare utilmente le sfide economiche e sociali che ci attendono. All’incontro – tenutosi nella sala ex Congresso di Stato, Palazzo Begni – hanno preso parte il Segretario di Stato per il Lavoro, Iro Belluzzi e i vertici delle diverse Parti Sociali sammarinesi, nonché il Responsabile dell’OIL Gianni Rosas. Il tutto a riprova della seria, strutturata e fattiva collaborazione che caratterizza da sempre i legami tra la Repubblica e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

“Un lavoro richiestoci dall’ILO, come a tutti gli altri Stati membri, che abbiamo portato subito all’interno del tavolo tripartito, per delineare quella che potrebbe essere la nuova prospettiva per il lavoro e lo sviluppo economico per San Marino”, ha spiegato Belluzzi. “Siamo partiti da una profonda analisi del decennio appena trascorso, caratterizzato dalla lunga crisi e dalla globalizzazione. Ma anche dal fatto che oggi il lavoro, valorizzato in molte costituzioni a livello mondiale come un diritto che deve essere garantito ai propri cittadini, è tornato finalmente al centro dell’azione politica di tutti gli stati democratici”. Anche a San Marino, dove la crisi ha spazzato via moltissimi posti di lavoro, “ma non siamo stati travolti dal decremento del Pil, che ha perso oltre il 25%, mentre la disoccupazione è arrivata nel momento più critico a segnare poco più dell’ 8%. Numeri che, nonostante tutto, stanno già migliorando, con un Pil all’1% e la disoccupazione che dovrebbe assestarsi per il 2016 a circa il 6%. Questo viaggia in parallelo al recupero delle imprese, su cui dobbiamo fare di più, perché esse generano posti di lavoro. Anche per questo abbiamo messo tutti gli attori attorno allo stesso tavolo, per decidere quale sarà il futuro economico del paese, che non può essere compito della sola politica”.

Un futuro “che non può prescindere, e questa è una certezza emersa dal tavolo di lavoro, dalla formazione. A tutti i livelli. Perché dobbiamo diventare più bravi degli altri, per intercettare quei flussi finanziari necessari a fare impresa. Occorre quindi uscire da una logica, in verità poco logica, di rimanere dentro ai nostri confini. Dobbiamo puntare a diventare una piazza di investimento, dove i lavoratori diventino un valore aggiunto per chi vuole investire qui”.

“Quello fatto da San Marino”, ha spiegato Rosas, “è un lavoro importante, non solo perché il vostro è uno dei primi Paesi che si è attivato in maniera coinvolgente di tutte le parti sociali nell’analisi della situazione socio economico, ma anche nella identificazione delle sfide del futuro. Possiamo dunque formulare quelle risposte che anticipano i cambiamenti che stanno avvennendo nel mondo del lavoro, dalla tecnologia alla globalizzazione”. Il progetto è infatti quello di dotare i Paesi membri, 187 ad oggi, “di piattaforme che possono portare percorsi comuni e vantaggi comparativi in un monumento in cui serve un’ottica di lungo periodo, per dare un beneficio netto alle imprese e ai lavoratori. Una doppia valenza: dialogo e consenso sugli interventi da fare in politica economica, industriale e del lavoro, da una parte. Dall’altra un tavolo di esperti che identificherà i marco cambiamenti, per adeguare o rivedere il quadro delle regole per ridare centralità al lavoro, perché questo rappresenta la parte centrale delle società, a partire dalla famiglia”.

Ma a che punto è arrivato il tavolo di lavoro? La risposta è affidata al consulente della Segreteria al Lavoro, l’avv. Alessandro Bugli, che ha aggiornato i presenti sull’avanzamento dei lavori. “Un primo dato da rimarcare è che, come già reso pubblico, tutte le organizzazioni si sono prestate a questa attività per ottenere due obiettivi. Ricostruire in maniera organica e compiuta la realtà sammarinese: quindi dati chiari da cui sono emerse criticità solo apparentemente scontate, tanto è vero che uno dei fattori con cui dovremo o confrontarci è la demografia, la popolazione tende ad essere sempre più anziana, con cicli di interscambio rallentati, per cui ci porterà a vedere in modo diverso questa società. E ciò avrà riflessi anche nelle relazioni industriali”, ha spiegato Bugli. L’altro aspetto è che “occorre una visione di medio lungo periodo, con la formazione centrale all’azione con il contratto di lavoro che comprenda un sistema di tutele a 360 gradi, quindi anche per i famigliari. La tecnologia, che sta entrando nelle fabbriche e nelle imprese, è una sfida positiva, potrebbe essere quel mare che San Marino non ha mai avuto: con la rete si può arrivare ovunque. Ciò che invece rappresenta il secondo obiettivo, è affinare le soluzioni, anche alternative l’una all’altra, nello spirito condiviso che prevenire è meglio che curare”.

Concordi tutti i rappresentanti delle associazioni sindacali, dei lavoratori e dei datori di lavoro, tra cui anche ANIS: “Abbiamo una fotografia precisa del sistema socio economico di San Marino”, ha annunciato l’avv. Pier Paolo Villani, “che fino ad oggi non era così semplice avere, e questo è per noi molto positivo. Da questi dati sono scaturite tante riflessioni e anche tante proposte che auspichiamo non vengano abbandonate. Tanti elementi importanti che ci permetteranno di creare migliori condizioni per chi opera a San Marino, a partire da un mercato del lavoro più vicino alle imprese e ai cittadini”.

Anche Rosas ha auspicato che “sia anche un lavoro utile per le discussioni che seguiranno anche nei prossimi giorni, è ciò dia una rappresentazione di lungo termine, dia quindi continuità al lavoro che avete svolto fino ad ora”. Cogliendo un auspicio di questa portata, il Segretario Belluzzi ha spiegato che “la caduta del governo, avvenuta anzitempo, non inficerà questo lavoro, che verrà portato avanti anche dal prossimo esecutivo”. A garanzia, del resto, non c’è solo la politica, ma anche tutte le associazioni sindacali del Paese. Ma soprattutto, il tema è di estrema attualità a San Marino, e le riforme del mercato del lavoro e della previdenza sono urgenti per qualunque governo si insedierà dopo le elezioni.

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