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Quel sorriso che ci ha sempre rassicurati e guidati

da Redazione

Gli imprenditori dell’Associazione Nazionale Industria San Marino ricordano Enzo Donald Mularoni, punto di riferimento per tutto il mondo economico della Repubblica. Dalle parole di chi l’ha conosciuto da vicino emergono tutte le sue capacità, sia a livello imprenditoriale che sotto il profilo umano.

 

Un mosaico variegato, fatto di attimi fermati, di momenti personali, di parole dette, pacche sulle spalle, consigli e giornate all’aperto, dedicate allo sport o semplicemente a una camminata. Con grande slancio e sincera spontaneità, molti imprenditori sammarinesi ci hanno inviato un proprio ricordo di Enzo Donald Mularoni, CEO del Gruppo Del Conca. Quello che “esce” è un quadro con pennellate spesso comuni – emerge con una certa frequenza la sua capacità di ascoltare e di sorridere, di essere un “faro” di riferimento e un uomo attento – e che poi naturalmente sfuma nel personale.

La stima che si è conquistato sul campo, nei rapporti umani, si intervalla a piccoli aneddoti, che restituiscono un’immagine profondamente umana, di una persona risoluta e attenta, che sapeva guardare al futuro pur vivendo sempre nel presente. Quello dell’Associazione, ma anche quello dell’azienda e, naturalmente, quello degli affetti.

Mai un semplice collega, bensì un amico.

 

E’ veramente difficile parlare di Enzo in questo momento così terribile. Enzo è stato per me un punto di riferimento e di confronto, soprattutto nel momento in cui sono stato chiamato ad assumere il ruolo di Presidente della nostra Associazione che lui, vent’anni prima, aveva ricoperto in modo così esemplare. Lo ricordo bene, perché proprio Enzo mi chiese di entrare, per la prima volta, nel Consiglio Direttivo di ANIS, dove io, giovane “inesperto”, ho tentato di “imparare” alla sua scuola, apprezzando il suo approccio ai problemi, la sua capacità di sintesi, il suo trascinare il gruppo, il suo stile e la sua serietà, ma soprattutto la sua disponibilità, come imprenditore e come amico. Ma ancora di più amo ricordare il suo amore per la montagna e per lo sci, il week-end cortinese del nostro gruppo, ogni anno sempre più eno-gastronomico e sempre meno sportivo, ma soprattutto le due esperienze canadesi, nelle quali abbiamo raggiunto il nostro nirvana di appassionati di sci. Caro Enzo, sono sicuro che il Paradiso sarà per te pieno di discese immacolate.

Stefano Ceccato

 

Una telefonata inaspettata e che non avrei mai voluto ricevere mi ha colto del tutto impreparato e mi ha lasciato stordito. Mi è venuto subito in mente il piacere che provavo ogni volta che lo incontravo per questa sua straordinaria capacità di accogliere le persone. Con lui era facile e piacevole parlare e confrontarsi. L’ho sempre ammirato per la forte passione ed il grande entusiasmo che metteva in tutto ciò che faceva. Animato da un sano spirito competitivo che ho ritrovato anche sulle piste di sci nelle occasioni che ho avuto la fortuna di condividere con lui e con altri sportivi legati alla nostra associazione. Per la nostra Associazione è stato un vero punto di riferimento perché grazie alle sua esperienza a livello internazionale ci offriva una visione completa sulle dinamiche globali per prendere le migliori decisioni. Un uomo autorevole ma nello stesso tempo molto disponibile ma soprattutto capace di sdrammatizzare con sottile ironia.

E’ stato un onore conoscerlo e mi sento privilegiato per aver condiviso tanti momenti insieme.

William Vagnini

 

Con Enzo negli ultimi anni abbiamo condiviso tante attività , da quelle sportive che praticavano insieme , alle sfide professionali su cui era sempre solerte e puntuale ,per me un vero punto di riferimento. Lo potrei definire un mio secondo padre, tra di noi c’era un rapporto di fiducia profondo che lascerà un vuoto incolmabile…

Emanuel Colombini

 

Chi non è più giovane come me sa ormai che il dolore non si può né sopprimere né evitare. Il dolore esiste e si può solo affrontare, cercando di fare di tutto affinché non ci sconvolga. La scomparsa di Enzo, avvenuta in maniera così brusca, per me è un dolore, un grande dolore: mi ci vorrà del tempo, tanto tempo per metabolizzarlo. E non mi sarà possibile fare come se niente fosse successo perché la vita continui come prima. Già in questi pochi giorni mi rendo conto della sua assenza: niente potrà essere come prima. Quando una persona come Enzo ci lascia per sempre è difficile vivere con quel profondo vuoto che improvvisamente si presenta. Non è facile voltare pagina. Non è sufficiente convincersi che la vita continua e che non serve a nulla piangere. Non serve imporsi di non pensarci: il vuoto è lì. Enzo manca ora dalla mia vita, vita che ora ha come una ferita profonda. Credo intimamente che per me elaborare mentalmente la perdita di Enzo sia un’operazione complessa e lunga. Non si tratta solo di accettare la realtà, ma anche di riconoscere veramente ciò che ho perduto con lui, compreso tutto quello che avrei potuto e voluto vivere, sperare, progettare e investire con lui, ma capire che non sarà più realizzabile. Anche in questo momento di dolore non posso dimenticare i tanti e felici momenti trascorsi insieme, accomunati è vero da un sentito e profondo legame familiare e imprenditoriale, ma legati soprattutto da un’amicizia e da una stima reciproca sinceramente condivise. La morte di Enzo in effetti non ce lo ha strappato completamente: resta il suo operato, il suo modo elegante e determinato di fare impresa che incita tutti ad andare avanti, con forza e coraggio. Enzo aveva dei grandi doni, che ha saputo veramente gestire al meglio con forza e passione. Ora la famiglia dovrà e saprà raccoglierne il testimone, per proseguire con orgoglio quella voglia di fare impresa che era nel suo DNA. Voglio ricordarlo così Enzo, con il suo sorriso dell’ultima volta che ci siamo incontrati. Riposa in pace.

Franco Capicchioni

 

Ho di Lui un ricordo forte: gli piaceva vivere ed era sempre molto coinvolto in ciò che faceva. Anche quando facevamo sport insieme. Stare con Lui è sempre stato coinvolgente ed interessante. Discutere con Enzo del nostro lavoro e della vita era come guardare all’orizzonte e, mentre io vedevo lontano cento metri Lui riusciva a vedere fino a trecento…

La mia è oggi una sensazione di solitudine come uomo e come imprenditore! La speranza è quella di pensarlo ancora con noi da lassù. Sono stato Suo amico e questo per me, è stato un grande previlegio.

Ciao amico per sempre.

Giulio Caramaschi

 

Ho sempre ammirato il suo personalissimo approccio alla soluzione delle difficoltà, con l’obiettività e l’autorevolezza di chi non ha bisogno di imporsi per farsi ascoltare. E allo stesso tempo con ironia e senso pratico, la componente con la quale svelava le sue origini americane. L’enorme vuoto che ha lasciato si sta affollando via via di ricordi, insegnamenti, momenti condivisi indelebili nella mia memoria. Enzo era un grande imprenditore, un grande essere umano, un grande modello, per me una presenza forte e rassicurante. O forse era semplicemente un grande. Non è affatto scontato incrociare nella vita persone così, io ho avuto questo privilegio.

Neni Rossini

 

Mi legano a Enzo tanti momenti sportivi ma anche di lavoro. Aveva una grande passione per lo sci: assieme abbiamo vissuto esperienze molto belle, quasi estreme, come quando andammo in Canada. Era lo sciatore più forte del gruppo. Abbiamo condiviso anche il grande amore per il nostro Paese e per la famiglia. Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere sia lui che suo babbo Cino: credo che Enzo, per molti motivi, sia stato la continuazione del padre. Durante la mia Presidenza di ANIS mi confortava, mi diceva di stare tranquillo, sempre con un sorriso. Era un uomo che non dava consigli ma aveva la capacità, attraverso esempi concreti, di farti vedere le cose nella sua profondità. Era un uomo molto capace, anche nelle situazioni più difficili sapeva cogliere l’attimo e sapeva dire le parole giuste al momento giusto. Ma è stato anche un amico: abbiamo trascorso molte serate assieme al Rotary ma anche nelle rispettive case. E in barca. Aveva la capacità di saper ascoltare di fare sempre una sintesi molto precisa. Ma era anche un imprenditore, nel senso più profondo: sapeva decide e se ne assumeva la responsabilità. Inoltre non si lamentava mai: aveva uno sguardo positivo e ottimista, molto umano. L’immagine che serbo di Enzo è quella di una persona grintosa e piena di energia. Non era “tutto”, ma era “tanto” davvero.

Pier Giovanni Terenzi

 

Enzo era un caro, caro amico. Ero già amico del padre Cino: tra di noi c’era una simpatia enorme. Io e Enzo siamo andati a sciare molte volte a Cortina assieme. Ma oltre all’amicizia, c’era molta stima. Per me è stato l’imprenditore più importante della nostra Repubblica, e che possedeva una visione enorme del mondo. E’ nato negli Stati Uniti, poi è tornato a San Marino e poi ha aperto, qualche anno fa, la Del Conca USA. E’ stato per me “l’imprenditore dei due mondi”.

Roberto Valducci

 

Ogni individuo è “imprenditore” della propria vita. Spetta a lui esprimere i propri talenti al meglio sia nell’attività professionale che familiare. Ognuno può contribuire allo sviluppo e al progresso, sempre più globale e competitivo, nel rispetto delle regole, dei principi, dei valori etici e morali, nella consapevolezza che il vero fine è dare il meglio di se stessi non solo a beneficio personale, ma per il bene comune, per i propri dipendenti, per la propria famiglia. Questo era Enzo! E chi come me, ha avuto la fortuna di frequentarlo, di conoscerlo, di volergli bene, sarà orgoglioso di essere portatore di quei valori imprenditoriali, umani e sociali che ci ha trasmesso con tanta passione.

Alfredo Aureli

 

Caro Enzo, mi rimane difficile scrivere a distanza di così pochi giorni dalla tua dolorosa partenza, perché i sentimenti e le emozioni mi affollano la mente e il cuore. Tanti ricordi, tanti momenti, tante occasioni di lavoro e di incontro, e poi il silenzio degli ultimi mesi e il vuoto delle ultime ore. Ma quella riservatezza, quel silenzio, adesso parlano, parlano forte e chiaro a tutti noi che ti abbiamo conosciuto e stimato. Parlano di te, della tua forza, del tuo coraggio, della tua determinata consapevolezza di affrontare la prova più importante della vita, della volontà di rimanere al tuo posto in azienda e in famiglia, combattendo senza perdere lucidità e dignità. Questo silenzio, sicuramente sofferto e meditato, esprime il tuo stile, sobrio, concreto, fattivo, razionale ed equilibrato, che non poteva che essere la tua risposta ragionevole e matura ad un destino davvero incomprensibile. Hai percorso fino in fondo la tua strada e sei caduto in piedi, così come cadono gli uomini veri e le persone autentiche. A tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerti e di godere della tua amicizia, lasci insieme alla tristezza della tua perdita, la testimonianza di un uomo grande nella vita fino alla fine. Io, insieme a Loredana e Federica, ti portiamo nel nostro cuore!

Paolo Rondelli

 

Un uomo carismatico, che rispettavo moltissimo, come del resto lo rispettava mio padre. Secondo me è stato uno degli imprenditori più importanti del nostro territorio: un uomo che si impegnava su ogni progetto, anche sociale. Una grande persona, che lascia un vuoto profondo, anche umano.

Alessandro Bollini

 

Era un amico di famiglia. Lo ricordo sempre positivo e sorridente, che parlava con mio padre Niksa mentre io mi intrattenevo con suo figlio Paolo. Un uomo davvero solare. Le sue indicazioni e le sue parole, su ogni argomento, erano sempre volte a costruire qualcosa.

Luka Simetovic

 

Una persona squisita, professionale, ma che ha sempre mantenuto una certa umiltà. Avevamo rapporti di lavoro ma anche di amicizia. Ha dato tanto alla Repubblica di San Marino: sarà quasi impossibile sostituirlo.

Daniele Toccaceli

 

La sua scomparsa mi ha lasciato frastornato. In occasione dell’ultima cena del direttivo ANIS abbiamo avuto modo di parlare di moltissimi argomenti. Era una persona che aveva molteplici interessi. Mi ha raccontato i progetti che aveva, soffermandosi anche sullo stabilimento che Del Conca ha aperto negli Stati Uniti, ma anche sulla Camera di Commercio di San Marino. Mi aveva chiesto se potevo dargli qualche consiglio su alcuni aspetti specifici.

Franco La Rosa

 

La mia partecipazione al Consiglio ANIS è piuttosto recente. Nei momenti di confronto con Enzo ho avuto la percezione di avere di fronte un bravo imprenditore, molto attivo e dinamico, con le idee chiare e che voleva conoscere a fondo le varie questioni. Un uomo che “la voleva veder chiara”.

Roberto Lucchi

 

Ho conosciuto il caro Enzo Donald all’interno della Associazione degli Industriali e il ricordo del suo sorriso “buono”, della sua calma e del suo linguaggio elegante e rassicurante, della sua intelligenza, della sua determinazione e della sua concretezza, sono tuttora presenti. Il suo esempio deve essere per tutti noi un obiettivo.

Morena Uguccioni

 

Ci siamo conosciuti oltre dieci anni fa in occasione di un consiglio direttivo dell’Associazione. Rimasi colpito dalla sua preparazione: era una persone autorevole che sapeva il fatto suo. Aveva poi sempre una soluzione ai problemi: sapeva sbrogliare anche le situazioni più complesse. Un talento che poche persone possiedono.

Riccardo Riccardi

 

Il primo incontro con Enzo è avvenuto nei primi anni 2000. Per me è stato, dal punto di vista lavorativo, uno straordinario esempio. Era una persona seria, con sani principi, e che amava molto la Repubblica. E’ stato uno dei primi imprenditori a far conoscere il nome di San Marino nel mondo. In occasione di uno degli ultimi Consigli di Presidenza dell’Associazione ricordo che si stava per congedare quando, dopo aver ascoltato il mio intervento sulla crisi del settore edile, improvvisamente si fermò, appoggiò il braccio sinistro sul tavolo e mi disse: ‘Adesso mi spieghi tutto’. Voleva sapere nel dettaglio la situazione del comparto. Era l’imprenditore di tutti, e non solo perché è stato Presidente ANIS: voleva conoscere le dinamiche degli altri settori, cercando soluzioni concrete. Si interessava di tutto con sincerità.

Luciano Ugolini

 

Ho conosciuto Enzo soprattutto a livello sportivo: era il mio sponsor quando correvo con le automobili. Era una persona molto sensibile verso i giovani e verso lo sport. Per quel che concerne la vita dell’Associazione Industriali, con me è stato come una chioccia: mi ha seguito, mi parlava. Una persona alla mano, con un grande carisma e voglia di fare. E che sapeva dare sicurezza ma anche tempo alle persone. Ricordo ancora quando andai alla Del Conca: era più o meno il 2005. Non ci conoscevamo, così mi volle vedere. Gli presentai il mio progetto. Parlammo oltre un’ora e mezza. Assieme a lui ho vissuto una delle vittorie automobilistiche più importanti: Montecarlo. Ci fermammo poi anche a vedere il Gran Premio di Formula Uno. Enzo era un uomo che dava se credeva in un progetto. Ma soprattutto gli piaceva essere presente, discutere, capire. E sapeva dare consigli anche sui dettagli. Per la livrea della mia automobile da corsa mi confrontavo con lui. Non molto tempo fa mi mandò una foto: era a Daytona assieme a Eddie Cheever, ex pilota automobilistico. E mi scrisse: “Li conosci?”. Enzo era anche questo…

Christian Montanari

 

Una persona che sapeva guardare al di là del particolare, che sapeva far coesistere e comunicare la visione della sua impresa e dei suoi investimenti con una più ampia del Paese in cui operava. Enzo aveva uno spiccato senso civico, oltre al fatto di essere un attimo imprenditore che aveva saputa calarsi nella realtà locale. Non è da tutti. Ci siamo conosciuti al Rotary circa 30 anni fa e contemporaneamente in ANIS quando io ero sindaco e lui nel direttivo. Entrambi doppi cittadini, sia io che lui siamo nati negli Stati Uniti, spesso abbiamo parlato e ci siamo soffermati sulla nostra esperienza all’estero e sull’emigrazione. Abbiamo ragionato sempre in un’ottica di comunità e mai sotto un profilo personale. Su moltissimi argomenti si esprimeva con cognizione di causa, ma anche con grande apertura e disponibilità verso il confronto. Inoltre era un uomo che sapeva sorridere: possedeva il buon umore e la battuta, e uno sguardo che sapeva rivolgersi al futuro.

John Mazza

 

Enzo Donald Mularoni, un uomo discreto ma di grande carisma, un imprenditore con l’autentico “stampo” d’impresa, una persona che ha saputo sviluppare relazioni sociali virtuose senza ipocrisie, dunque un uomo d’azienda che guardava alla prospettiva. Non sono parole di circostanza, ma basate sul ricordo di almeno due momenti molto importanti per i rapporti che abbiamo intrattenuto, visti i ruoli ricoperti. L’ing. Enzo Donald Mularoni nel 1998 ricopriva l’incarico di Presidente dell’ANIS ed ha sottoscritto con la CSU il rinnovo del contratto collettivo del settore industriale sammarinese, caratterizzato da una grande condivisione degli assetti contrattuali e dell’importanza strategica delle relazioni sindacali. Un contratto rinnovato con una parte economica consistente e che ha consentito per la prima volta l’accesso al Fondo Servizi Sociali da parte dei lavoratori incappati nei fallimenti aziendali. Da allora centinaia di persone hanno visto reintegrato in buona parte un reddito che altrimenti sarebbe stato perso per sempre. Il ruolo giocato da Enzo Donald Mularoni in prima persona fu decisivo e diede un grande slancio alle innovazioni che furono pattuite. Il secondo momento significativo è sicuramente stato nella gestione dei rapporti interni alla Sua azienda, la Ceramica Faetano. Nei momenti di difficoltà di questi ultimi anni è stato capace, con discrezione, fermezza e serietà, di concordare con noi ed i suoi dipendenti un accordo di solidarietà anch’esso del tutto innovativo. Solo due momenti tra i tanti, significativi e importanti per riconoscere a Enzo Donald Mularoni, “pane al pane, vino al vino”. Abbiamo perso un sincero, competente, tenace punto di riferimento, e pensiamo che San Marino abbia bisogno di questi esempi, di queste persone tutte di un pezzo che una volta assunto un impegno, anche solo verbale, tale rimaneva.

Enzo Merlini, Agostino D’Antonio, William Santi, Giorgio Felici, Angela Tamagnini, Paride Neri

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