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Enzo Donald Mularoni, il saluto di un’amica

da Redazione

Simona Michelotti: “Per noi era una colonna, una voce autorevole, una grande sicurezza”.

 

La lettera che Simona Michelotti ha condiviso in chiesa durante il funerale dell’ingegner Enzo Donald Mularoni.

 

E’ difficilissimo per me parlare di Enzo in questo momento, ma voglio farlo per lui, per salutarlo, anche a nome di tutti gli amici e i colleghi dell’Associazione Industriali. Dopo l’incredulità ora c’è lo smarrimento più assoluto perché Enzo per noi era una colonna, una voce autorevole, una grande sicurezza.

Il vuoto che lascia è incolmabile. Ci sentiamo nudi, esposti ma adesso possiamo solo richiamare il suo esempio altissimo e da oggi in poi misurare le nostre capacità, le nostre scelte sul suo modello di imprenditore e soprattutto di persona. Perché Enzo era non solo un grande imprenditore ma un grande, grandissimo uomo, sempre capace di coniugare al ragionamento razionale anche il sentire profondo della sua umanità. Lui riusciva a tirar fuori il meglio dalle persone grazie alla sua innata curiosità di conoscere gli altri e di instaurare un rapporto emotivo forte. Io posso testimoniarlo con la mia esperienza personale. E’ stato lui a coinvolgermi direttamente nell’attività dell’Associazione, nominandomi vice presidente durante la sua presidenza. E così ho potuto apprezzare e imparare da lui il suo stile, la sua inesauribile ironia, la sobrietà dei suoi modi, la capacità di sintesi che gli permetteva di individuare subito le cose importanti mentre tanti parlano di tutto e di troppo senza sfiorare la vera essenza. Lo ritengo un grande valore.

Io mi sento in debito nei suoi confronti e ci mancherà, nelle incertezze quando sei costretto a prendere delle decisioni, il suo consiglio lucido, il suo equilibrio emotivo che dava sicurezza anche nelle situazioni più difficili.

Era veramente un buon sammarinese. E in questi tempi così duri per la nostra Repubblica mancherà al Paese intero, non solo agli amici dell’Associazione, un uomo della sua levatura. Enzo aveva anche un’eredità importante da onorare, un padre grande protagonista del mondo imprenditoriale e dell’Associazione Industriali di cui è stato anch’esso presidente. Eppure Enzo ce l’ha fatta alla grande a stare di fianco a suo babbo, con le qualità e i valori della sua personalità. Credo che Enzo si sia sempre ispirato a lui nelle decisioni, nel suo approccio ai problemi, come un’eredità che passa di padre in figlio, e noi siamo certi che il passaggio del testimone, benché doloroso e inaspettato, avrà successo con i suoi figli così come ebbe successo il suo.

Non posso che chiudere con questo auspicio e con l’abbraccio commosso di tutti i soci dell’Anis alla famiglia di Enzo.

 

Simona Michelotti

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