Home FixingFixing Alvaro Giannoni: “La flessibilità è quando tutti sposano un progetto”

Alvaro Giannoni: “La flessibilità è quando tutti sposano un progetto”

da Redazione

Il Presidente di Denver: la crescita dell’impresa, la R&S, gli hobby. Ama la famiglia, l’aria aperta e la grande musica: Led Zeppelin, Jethro Tull e Pink Floyd.

Denver Alvaro Giannoni

 

di Alessandro Carli

 

“La flessibilità? Secondo me è quando il datore di lavoro e i dipendenti sposano un progetto e puntano a farlo crescere, a svilupparlo, a portarlo a compimento senza guardare l’orologio e puntando all’obiettivo”. Alvaro Giannoni, classe 1953, è il Presidente di Denver, azienda fondata nel 1984 e specializzata in macchine per la lavorazione della pietra, del marmo e del vetro e che oggi dà lavoro a circa 45 persone. “Abbiamo assunto personale in continuazione e quest’anno abbiamo avuto il primo pensionato”.

L’obiettivo di Denver, spiega il Presidente, “è quello di diventare il fornitore di riferimento per tutte le esigenze dell’industria e del laboratorio artigianale, per questa ragione aggiorniamo e miglioriamo costantemente i nostri prodotti. Il giusto rapporto qualità prezzo, la facilità di utilizzo, la componentistica commerciale di comprovata qualità e sopra ogni cosa il rispetto assoluto del cliente, caratterizzano da sempre la nostra attività e sono il segreto di un successo sempre crescente”.

Assieme a Giannoni, apriamo il libro di storia. Della sua, naturalmente, e di quella di Denver che inizia nel 1984. Partiamo da quest’ultima. “La nostra prima sede era a Galazzano e l’ho aperta assieme a mio fratello Bruno. All’inizio eravamo solamente io e lui, poi però siamo cresciuti velocemente e già alla fine degli anni Ottanta ci siamo trasferiti da Acquaviva dove, oltre al magazzino, abbiamo creato anche un ufficio tecnico. Dal 2007 siamo a Gualdicciolo in uno stabile di circa 8 mila metri quadrati”.

Nonostante il ruolo – è, come detto fondatore e Presidente dell’azienda -, Alvaro non ha dimenticato il passato: ancora oggi l’ultima occhiata prima di una spedizione la dà lui. “Non si può dimenticare il proprio percorso. Credo che sia molto importante conoscere tutti i settori di un’impresa: partire dal basso, dalle cose più semplici, aiuta a capire come funziona una realtà imprenditoriale”. Una filosofia che ha vissuto (e vive tuttora) sulla sua pelle, e che ha “insegnato” anche ai figli. Due ragazzi, Matteo e Federico che lavorano entrambi in azienda, “devono conoscere tutti i processi di produzione, e stanno imparando a lavorare partendo dal cacciavite in mano”.

La Denver opera “in un settore che cresce e muta continuamente e per competere è importante spingere sull’innovazione. Soprattutto negli ultimi anni sono i software a fare la differenza. Anche grazie al lavoro del nostro ufficio tecnico interno, composto da quattro ingegneri, due dei quali sono softwaristi, abbiamo realizzato macchine all’avanguardia. Abbiamo registrato oltre 20 brevetti: 5 o 6 all’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi della Repubblica di San Marino, 15 circa in Italia”.

L’azienda lavora in tutto il mondo. “Soprattutto nel mondo” chiarisce Giannoni. “In termini di fatturato, Italia e Paesi UE e extra-UE rappresentano la gran parte del nostro fatturato”. Lavorare nel mondo però cela anche qualche difficoltà. “Le festività sammarinesi, alcune perlomeno, rappresentano un freno” rimarca con un pizzico di amarezza, “specialmente quando ci si rapporta con altri mercati”. Non vuole cambiare il calendario, chiaramente, ma qualche suggerimento ce l’ha. “Qualche festa potrebbe venire spostata alla domenica”.

Già, la domenica. Un giorno, assieme al sabato, che per Alvaro Giannoni significa anche hobby. Due in particolare, oggi. Più una terza. “La famiglia, innanzi tutto. E’ lì che trovo il calore degli affetti, la pace”. Il secondo, anzi, i secondi invece, si svolgono all’aria aperta. “Quando posso, esco a passeggio con il mio cane Rocco e da sempre ho la passione per la caccia.”

Caccia e azienda: due mondi apparentemente antitetici. E invece… “Come nella caccia serve concentrazione, mira e grande precisione, così anche in azienda: quando lavoriamo sulle macchine – da quelle da taglio a quelle a controllo numerico, passando per le waterjet – queste tre caratteristiche non possono mai mancare”.

Altra passione, la musica. “Amo i Pink Floyd, i Led Zeppelin e i Jethro Tull. Ma sono stato anche un ‘sorcino’, un fan di Renato Zero. E di Loredana Bertè”. Il look? “Ovviamente quello degli anni Settanta: camicia, pantalone, capello lungo” racconta con un sorriso. “Da giovane – aggiunge – ho anche suonato la batteria…”. Anima rock. “Mi toglie i pensieri, mi scarica e mi carica. Quando sono stanco, basta anche ‘Stairway to heaven’ dei Led Zeppelin e ritrovo l’energia”.

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