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Editoriale: il terrorismo punta sul capitale umano

da Redazione

Non vogliamo entrare nelle discussioni sui motivi degli attentati, sulla guerra annunciata dall’Isis all’Occidente e ai “non fedeli”. Le ricadute nell’immediato sono sotto gli occhi di tutti: crollo del turismo, con danni ingenti sull’economia locale.

 

di Alessandro Carli

 

Il tentativo di golpe in Turchia, gli attimi di terrore su un treno regionale in Germania in viaggio tra Treuchtlingen a Wuerzburg, in Baviera dove un ragazzo afghano di 17 anni ha attaccato i passeggeri con un’accetta e un lungo coltello, la mattanza di Dacca, in Bangladesh, la strage di Nizza sulla Promenade des Anglais, per la quale la Francia ha prorogato sino al 2017 lo stato di emergenza.

Notizie che hanno sconvolto questo mese di luglio e che sono arrivate sino all’aula del Consiglio Grande e Generale dove, in apertura di sessione, è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime.

Dopo aver richiamato i politici a un’azione comune contro il terrorismo, il Segretario di Stato agli affari esteri Pasquale Valentini ha annunciato un gruppo di lavoro per un piano strategico di prevenzione nonostante – e su questo dato dedichiamo l’apertura e due pagine di approfondimento del giornale di questa settimana – il Foreign & Commonwealth Office, l’ufficio del governo inglese, abbia inserito la Repubblica di San Marino tra i pochi Paesi in cui il pericolo di atti terroristici sia quasi nullo.

Non vogliamo entrare nelle discussioni sui motivi degli attentati, sulla guerra annunciata dall’Isis all’Occidente e ai “non fedeli”. Le ricadute nell’immediato sono sotto gli occhi di tutti: crollo del turismo, con danni ingenti sull’economia locale.

Al di là delle perdite e delle lacrime, della rabbia delle persone, il messaggio di speranza ce lo dà Giorgio Arfaras che sul sito centroeinaudi.it scrive: “Il terrorismo punta sul capitale umano, sulla paura, sulla perdita della fiducia nel futuro, sul timore a muoversi, viaggiare, investire, o anche uscire di casa. Dopo un po’ questi effetti sono riassorbiti e gli umani tornano attivi”.

Tornano quindi a spostarsi, a sorridere, a incontrarsi, a divertirsi.

E’ questa la risposta più saggia che l’uomo dà alle pagine insanguinate di questi mesi: la sua voglia di vivere.

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