Home FixingFixing Samantha Beccari: “La formazione quotidiana sul campo è strategica”

Samantha Beccari: “La formazione quotidiana sul campo è strategica”

da Redazione

L’amministratore unico di Beccari srl tra gestione dei rifiuti, scuola, musica e un segreto in cucina. “La prima immagine che ho in azienda? Avevo tre anni e il nonno mi portava sul camion”.

Samantha Beccari 37

 

di Alessandro Carli

 

La prima domanda sorge spontanea: cosa ci fa una ragazza di 29 anni a capo di un’azienda che si occupa di gestione dei rifiuti?

Samantha Beccari, amministratore unico della Beccari srl, abituata a maneggiare materiali per più pericolosi delle parole , non si scompone, anzi. “L’azienda è stata fondata da mio nonno Marino nel 1975. Nel tempo è subentrato mio padre Riccardo e poi qualche anno fa sono entrata io. Non è stato un fulmine a ciel sereno: siccome anche mia madre ha lavorato nell’impresa di famiglia, sin da piccola il ‘mondo dei rifiuti’ mi è stato familiare”. Samantha si ferma un attimo, sistema i capelli (“Da quando sono diventata mamma di Beatrice, cinque anni, e Arianna di tre, per motivi di praticità li ho tagliati” racconta) e poi riprende il diario dell’infanzia. “Uno dei primi ricordi che ho, chiaramente legati all’azienda, è l’immagine di quando avevo tre anni, quando il nonno mi caricava sopra a un vecchio camion di colore blu, un ‘Marnon’ mi sembra, e mi portava a fare i ‘giretti’. Ho ancora ben nitide anche le immagini di me piccola che passeggio e gioco in mezzo ai rifiuti”.

“Da mio nonno e da mio papà – racconta anticipando un’altra domanda – ho imparato il senso della famiglia, che è la base di ogni nucleo sociale, ma anche lo stare insieme, l’aiutarsi quando si è in difficoltà, e il condividere una risata”.

Prima di proseguire, facciamo un salto nel tempo. Le scuole superiori.

“Ho frequentato l’istituto professionale ‘Einaudi’ di Rimini. Ero in classe con Veronica Ercolani Volta di Ercolani Trasporti spa (che abbiamo già intervistato su Fixing numero 18 del 6 maggio 2016, ndr). Durante gli anni delle superiori ho iniziato a ‘fare la stagione’ in azienda: dapprima le fotocopie e poi a salire sino alle notifiche. Nel 2014 sono diventata amministratore unico della Beccari srl”.

Torniamo a 41 anni fa. “Nel 1975, quando mio nonno aprì l’azienda, il mondo dei rifiuti era molto diverso da quello attuale: per i primi anni la Beccari srl ha gestito solamente carta e cartone”.

La sede dell’azienda non si è mai spostata: sempre a Murata. “Nel tempo però ci siamo allargati, acquisendo anche altri capannoni” specifica l’amministratore unico. Anche perché le tipologie di rifiuti sono aumentate. “Dalla carta e dal cartone poi abbiamo iniziato a trattare anche automobili, legno, metalli, rifiuti pericolosi, eccetera. Anche perché il settore e le normative sono diventate sempre più specifiche e attente. E’ anche cresciuta la consapevolezza della loro composizione”. E con l’aumento delle tipologie trattate, è cresciuto anche il ‘parco macchine’. “Abbiamo iniziato con un solo camion, oggi invece ne possediamo quattro, a cui vanno aggiunti due mezzi di dimensioni più piccole”.

Ad oggi in Beccari srl lavorano circa 15 persone. “Anche noi abbiamo risentito della crisi: meno aziende significa comunque anche meno rifiuti. Circa due anni e mezzo fa poi abbiamo dovuto rivedere l’organigramma. Alcune colleghi sono rimasti con noi, altri sono usciti. Oggi comunque ci siamo riassettati”. A un mondo come quello dei rifiuti, che corre e con una certa frequenza mette in campo nuove leggi e nuove attenzioni, come risponde l’azienda? “Con la formazione quotidiana sul campo – risponde prontamente -, ma anche con corsi specifici per muletti, gru, anti incendio, primo soccorso e DPI (i dispositivi di protezione individuale), come ad esempio gli elmetti, le scarpe adeguata, i giubbotti, i guanti, eccetera”.

Nella sua vita però ci anche molti altri colori.

Uno lo ha al polso. “Mi piacciono gli orologi Swatch: sono pratici, non temono l’acqua e sdrammatizzano: le tonalità e i disegni mi mettono allegria”. Un altro ha il colore dei suoi occhi, l’azzurro. Come il mare. “Mi piace molto la spiaggia, ma anche stare in mezzo alla gente. Ogni anno assieme alla mia famiglia, vado in Puglia”.

Uno corre sul pentagramma. “Ascolto Laura Pausini, Ligabue, Fedez, Vasco Rossi. Ma a lavoro la musica non la decido io: Michela, una ragazza che lavora con noi, ha quello che chiamiamo affettuosamente il ‘pandino’ (una radio che legge anche gli mp3 e che ha la forma di un panda) e è lei che seleziona la musica”.

La vita lavorativa e quella degli affetti di Samantha si intreccia e si incontra in azienda. Suo marito Igor è uno dei dipendenti di Beccari srl. “Ma è anche un ottimo cuoco” rivela l’amministratore unico. “E’ lui – prosegue – che cucina in casa, anche perché prima di venire qui, ha fatto lo chef”.

Non vogliamo seminare zizzania, però non si può non chiedere a Samantha il “cavallo di battaglia” culinario di Igor e, se ce lo permette, il piatto più debole. Lei accetta con un sorriso: “I suoi strozzapreti con sugo di cannocchia sono strepitosi. Suoi ravioli è un po’ più debole: rispetto a sua mamma che li farcisce molto, quelli di mio marito sono più ‘rabighini’, meno pieni”.

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