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IVA, un’operazione di sistema: inutile discutere senza aliquote

da Redazione

ANIS: “Questo passaggio non è più rinviabile se vogliamo internazionalizzarci davvero. I vantaggi per le imprese sono già palesi: si parlerà la stessa lingua del mondo”.

 

di Daniele Bartolucci

 

“L’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto a San Marino sta purtroppo generando molta confusione e contrasti, facendo perdere di vista l’obiettivo principale, che è invece ampiamente condiviso dalla cittadinanza e dal mondo delle imprese”. L’Associazione Nazionale Industria San Marino da sempre sostiene il passaggio al sistema VAT e, nelle more del ritardo con cui si sta avvicinando il 1 gennaio 2017, data in cui dovrebbe essere concretizzato, è preoccupata per quanto sta emergendo dal dibattito in Repubblica.

“Non si tratta infatti di dire sì o no all’IVA o IGC, ma di fare una scelta molto più importante”, ribadisce ANIS: “Se proseguire nella strada di avvicinamento e di apertura all’Europa e al resto del mondo, oppure rimanere chiusi all’interno dei familiari confini della Repubblica, sperando che il mercato interno basti a garantire la nostra sopravvivenza e quella delle generazioni future. Se, dunque, San Marino vuole ‘essere conosciuto anche dagli altri’ (e non ‘conosciuto solo a noi stessi’, ndr) deve proporsi con una nuova veste, come lo è lo status di Paese trasparente e collaborativo secondo gli standard internazionali che abbiamo così faticosamente acquisito, ma anche con un nuovo linguaggio. E nel mondo, ribadisce ANIS con forza, “il sistema VAT (IVA) è la ‘lingua’ più comprensibile. Non è l’unica, è vero, basti pensare alla nostra monofase, ma oggi appare irrealistico poter mantenere un sistema che non riesce a dialogare con gli altri mercati e Paesi, soprattutto se questo sistema, come lo è il nostro, non può giovarsi di un mercato interno abbastanza forte”. La preoccupazione, infatti, è quella di rimanere in qualche modo isolati, in quanto, oltre alle difficoltà economiche del momento, San Marino aggiungerebbe quella di un sistema se non incompatibile sicuramente incomprensibile alle imprese straniere. “E’ in questo senso che va letta l’introduzione dell’IVA/IGC: una tappa, fondamentale, lungo la strada dell’internazionalizzazione. Di più”, sostiene ANIS evidenziando l’effetto che avrà soprattutto verso e dall’estero, “è un’operazione di sistema e per il sistema sammarinese, che auspichiamo non subisca ulteriori ritardi e venga completata entro la fine del 2016 come preventivato”.

Il riferimento è ovviamente al mancato avvio del passaggio dal 1 gennaio 2016 come inizialmente previsto. Il tutto è stato posticipato, come noto, al 1 gennaio 2017, per completare l’iter burocratico, ma anche per informare correttamente la cittadinanza e le imprese dei vantaggi dell’introduzione di un sistema “dialogante” con quelli degli altri Paesi. “Chi teme un aumento degli oneri burocratici, dovrebbe prima tenere conto di quelli attuali, dal timbro a secco sulle fatture, del laborioso invio delle stesse all’Agenzia delle Entrate italiana per conto dell’Ufficio Tributario: tutta burocrazia che l’IVA/IGC potrebbe finalmente mandare in pensione”. Sul fronte dell’evasione fiscale, altro tema spesso toccato quando si parla di IVA, “è importante che i controlli siano efficaci, e risulta determinante il fatto di potersi finalmente confrontare con quelle istituzioni internazionali (UE e FMI per esempio), che adottano un sistema finalmente equivalente al nostro. Un confronto che potrebbe elevare le professionalità interne anche alla Pubblica Amministrazione, tenuto conto che queste sono state acquisite attraverso percorsi di studio (Università, Master…) in cui la ‘lingua’ parlata era l’IVA e non altre. Per quanto riguarda la competitività delle imprese esse si gioveranno di un sistema più snello e in grado di dialogare con i mercati stranieri più di quanto riescano a fare oggi. Molto dipenderà anche dalle aliquote che la politica deciderà di applicare, tarandole in base al contesto sammarinese. Proprio per questo motivo, in mancanza di numeri con cui fare simulazioni oggettive, ogni considerazione risulta fuorviante, con l’unico risultato di far apparire l’introduzione dell’IVA anche ciò che non è”.

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